“La mia idea è che si dovrebbe riconquistare la palla il più velocemente possibile, questo è come è nata l’idea di una copertura orientata sulla palla”.
Helmut Groß
Poche partite in carica con lo United e già qualche novità, a far presagire l’impatto che il cambio di panchina potrebbe avere sul lungo periodo. In attesa di sapere se a giugno continuerà come allenatore o siederà dietro la scrivania, Ralf Rangnick sta modellano il Manchester così come fatto in precedenza in altre realtà che si erano affidate alle cure dell’ex allenatore del Lipsia (e non solo).
Fra i nuovi tratti immediatamente riconoscibili va annoverato il pressing dello United. Mentre infatti, sotto la precedente gestione tecnica di Ole Gunnar Solskjaer, il pressing offensivo era praticamente assente dal modello di gioco proposto (13.41 il PPDA), da quando Rangnick si è seduto sulla panchina dello Utd la squadra di Manchester ha alzato nettamente l’altezza della propria prima linea di pressione (7.80 di PPDA nelle due partite di Premier fin qui giocate).
Da buon allievo di Helmut Groß, Rangnick ha importato in Inghilterra quei principi del ballorientierten raumdeckung ai quali venne istruito dal suo mentore e che perfezionò osservando da vicino pionieri di questo approccio difensivo quali Arrigo Sacchi e Zdeněk Zeman.
“Roger [Schmidt], Markus [Gisdol] ed io siamo tutti cresciuti con Helmut Groß, un grande allenatore del Württemberg, che già utilizzava la copertura orientata sulla palla e il pressing game a metà degli anni ottanta” ha detto una volta Rangnick.

Alla base di questa proposta c’è l’idea di organizzare l’undici con una disposizione corta e stretta in non possesso, orientata sulla posizione della palla (che diventa così il riferimento primario) al fine di chiudere spazio e linee di passaggio intorno al portatore per andare poi aggressivamente alla riconquista.
Un approccio che complete il modello di gioco proposto da Groß, che non prevede lunghe fasi di possesso quanto invece la ricerca immediate della profondità.
Questo atteggiamento, oltre ad essere un modo diverso di difendere rispetto a quanto visto con Solskjaer (con lo United che preferiva difendersi in un blocco medio-basso poco aggressivo) rappresenta anche un’alternativa rispetto ad un pressing più orientato sull’uomo, come siamo abituati a vedere ad esempio in Italia.
Allenatori come Gian Piero Gasperini o Ivan Jurić (ma anche Marcelo Bielsa) hanno negli anni implementato un sistema di contrapposizioni 1c1 in fase di pressing.
L’idea è quella di andare a contrasto del portatore di palla e di marcare tutti gli appoggi vicini. Una marcatura a uomo nella zona che vede spesso l’esterno opposto stringere sul lato forte.
Un sistema difensivo di tal genere va ovviamente a creare tutta una serie di duelli individuali la cui vittoria diventa indispensabile per la buona riuscita della fase di non possesso.
Nell’approccio di Rangnick invece lo scopo non è quello di contrastare gli avversari ma di chiudere loro gli spazi.

In questo contesto, la squadra deve cercare di non allungarsi (come invece può accadere nella disposizione uomo contro uomo, dove il posizionamento dei difendenti è dettato dalle spaziature della squadra in possesso), difendendo corta e stretta dietro la prima linea di pressione.
Si deve impedire che, saltata la prima difesa, vengano a crearsi dei gap che possano favorire la risalita in campo aperto degli avversari. In pratica, si deve restringere il campo a disposizione dell’avversario per manovrare.

Avere copertura centrale diventa quindi fondamentale e questo spiega la struttura 4-2-2-2 utilizzata da Rangnick come sistema difensivo. In questo modo i flussi di gioco avversari vengono canalizzati verso le zone esterne, dove la linea laterale viene in soccorso dell’azione di pressing.

La palla spostata lateralmente dalla squadra in attacco diventa così un trigger per chi attua il pressing. A quel punto, si deve essere certi di stringere bene sul lato forte, per impedire un cambio di gioco che potrebbe innescare pericolo nella zona opposta di campo.
Si viene quindi a creare un insieme di più giocatori che, su varie linee, devono supportare l’azione volta a circondare il giocatore in controllo del pallone fatta dagli elementi più vicini a quest’ultimo.
In un recente webinar l’ex allenatore del Lipsia, Jesse Marsch, ha definito questa azione con l’acronimo S.A.R.D. formato dalle iniziali delle parole Sprinten (sprint), Alle Gemeinsam (tutti insieme), Reingehen (entrare) e Dazukommen (seconda onda di pressione).

In pratica, l’azione di pressing deve risultare una manovra collettiva fatta alla massima velocità con lo scopo di conquistare la palla con più linee di pressione.
Vedremo in futuro come si evolverà la fase difensiva dello United. Per ora è possibile dire che un qualche elemento di novità è stato già seminato.
Per ulteriori approfondimenti sul pressing orientato sulla palla segnaliamo questo articolo.