La buona partenza contro Crystal Palace e Norwich City (vittorie 1-0), alla quale hanno fatto seguito il pareggio col Newcastle (1-1) ed un’altra vittoria col Burnely (3-1) hanno evidenziato i primi cambiamenti ma anche le difficoltà sulle quali Ralf Rangnick dovrà lavorare per migliorare il suo Manchester United.
Oltre al pressing (di fatto assente sotto la gestione di Ole Gunnar Solskjær) il nuovo tecnico dello United deve cercare di migliorare anche la qualità del possesso di una squadra che fa fatica a gestire le fasi nelle quali è chiamata ad attaccare blocchi bassi.
In questo senso Rangnick dovrà trovare il modo di utilizzare al meglio il talento offensivo dei vari Jadon Sancho, Marcus Rashford e soprattutto Bruno Fernandes. Proprio il portoghese (uno degli elementi migliori della rosa del Manchester fin dal suo arrivo nel gennaio 2020) sta attraversando un periodo di appannamento.
La struttura 4-2-2-2 implementata da Rangnick fa fatica ad accogliere l’ex Sporting Lisbona. Nel 4-2-3-1 di Solskjær, Fernandes era l’epicentro del possesso dello United: agendo in zona di rifinitura dietro alla punta centrale, al portoghese venivano in pratica affidato il compito primario di trovare linee di passaggio aperte all’interno dei blocchi difensivi avversari. In pratica, ogni sequenza d’attacco passava per i suoi piedi.
Nel 4-2-2-2 Fernandes si è invece ritrovato catapultato nella posizione di trequartista decentrato, per così dire, al vertice del quadrato di centrocampo. In questa posizione ibrida, dove a volte deve fare il secondo no.10 e altre l’ala, Bruno Fernandes fatica.
A tal proposito, il pareggio di Newcastle è stato alquanto esplicativo delle difficoltà del no.18 dello United. Al St James’ Park infatti Bruno ha sì effettuato 10 passaggi progressivi ma ha anche registrato una percentuale di precisione passaggi di appena 69.3 (dati FBRef) con ben 26 palle perse.
Il tutto in una partita nella quale lo United ha perso spesso il possesso offrendosi al contropiede avversario. Il cambio di sistema base del secondo tempo, con l’inserimento di Sancho per Fred e il conseguente riposizionamento di Fernandes non ha migliorato le cose.

Ai dati sopra menzionati vanno aggiunti quelli ulteriori riportati dal Manchester evening news che indicano Fernandes come il penultimo giocatore nella rosa del Manchester per completi (72.6%) e il terzo per numero di passaggi intercettati dagli avversari p/90 (3.01).
Tutti numeri che tengono conto anche della prima parte della stagione (con Solskjær in panchina) e che testimoniano il peggioramento prestativo del portoghese in questo campionato.

Nella successiva sfida col Burnley il portoghese era assente per squalifica e Rangnick ha quindi scelto Sancho e Mason Greenwood come No.10 a supporto di Cristiano Ronaldo e Cavani.

Col rientro fra gli effettivi si ripropone dunque il problema dell’incastro di Fernandes nel gioco del Manchester.
L’ipotesi di arretrarlo sulla linea mediana non sembra una soluzione a lungo termine, tenuto conto dell’apporto difensivo che è richiesto da Rangnick al doppio pivot e del fatto che la partita col Burnley sembra poter dirigere le preferenze del tedesco sulla coppia formata da Scott McTominay e Nemanja Matic.
Vedremo come proseguirà la stagione. Di certo, che resti in panchina o passi dietro la scrivania, Rangnick dovrà sfruttare la seconda parte di Premier anche per valutare l’adattabilità di Fernandes al modello di gioco che il tedesco vuole importare a Manchester.