Da quando è arrivato a Genova (fra lo scetticismo generale della consistente fetta conservatrice dei media nostrani) Alexander Blessin ha rinnovato il Genoa. Anche se la rincorsa alla salvezza è ancora lunga (ad oggi il Genoa si trova a -8 dalla quartultima posizione, l’ultima utile per la permanenza in serie A) l’impatto avuto dal tedesco è innegabile.
Questo soprattutto a livello difensivo, con i rossoblù che hanno concesso soltanto due reti nelle cinque partite con Blessin in panchina (prima la media era di due reti subite a incontro), riuscendo a dar vita ad una striscia positiva di altrettanti incontri senza sconfitte.
A garantire questa serie di risultati utili non è stato tanto il cambio di sistema di gioco (col passaggio al 4-2-3-1 come modulo base) quanto l’atteggiamento difensivo assunto dalla compagine rossoblù.

Figlio della scuola Red Bull creata anni fa da Ralf Ragnick, Blessin è un discepolo dell’attuale tecnico del Manchester United, dal quale ha mutuato modello di gioco e filosofia calcistica.

Forte di queste convinzioni, a Marassi Blessin ha introdotto un atteggiamento aggressivo in fase di non possesso, costruito intorno ad una zona press che si orienta sulla posizione della palla.
Last year, @jessemarsch explained his coaching philosophy and showed us one of his RB Salzburg attacking practices that helps teach his ‘ball-oriented’ counter-pressing principles… 🇺🇸⬆️
Negli screenshot qui di seguito, prodotti con il software VideoMatch di Sics, vediamo alcuni esempi dell’applicazione di tali principi da parte della compagine genoana. Nel primo vediamo lo scivolamento a sinistra di centrocampisti e attaccanti sul lato sinistro in situazione di palla laterale da parte dell’Inter.

Anche la seconda immagine è tratta dalla sfida con i nerazzurri. Notiamo l’aggressività genoana con l’Inter in fase di costruzione e palla a Dumfries.

Nel terzo e ultimo contributo si vede Heaps del Venezia aggredito dai giocatori del Genoa, sempre intenti a stringere sul lato forte.

Come si vede, al di là dei triggers (nelle azioni evidenziate la pressione con palla esterna è automatica), l’azione difensiva genoana è guidata dalla volontà di andare a caccia della palla aggredendo in avanti con i giocatori di seconda e terza linea.
I dati recenti confortano le scelte di Blessin. Se guardiamo infatti all’indice Buildup Disruption Percentage(BDP), prodotto da soccerment, osserviamo l’impatto avuto sull’efficacia difensiva della squadra dall’arrivo del nuovo allenatore.

Aggiungendo a questo dato quello relativo ai recuperi offensivi (riportato da Simone Contran) abbiamo una ulteriore prova di quanto il 48enne nativo di Stoccarda abbia inciso sulla fase di non possesso del Grifone.
In generale, gli expected goals against (xGA) sono scesi da 1.89 p/90 a 0.97 p/90.
Detto ciò e anche se in modo meno marcato, il lavoro del tedesco comincia a vedersi anche in fase offensiva. Sono ancora i dati soccerment a fornirci in tale senso il quadro della situazione. Prima dell’ingaggio di Blessin il Genoa infatti viaggiava ad una media di 0.90 xG p/90 mentre con l’ex Red Bull in panchina il Grifone è passato a 1.29 xG p/90 (+0.39).
Anche l’Indice di Pericolosità offensiva (IPO) ha subito un lieve incremento passando dal precedente 32.8 al 36 delle ultime cinque partite.
È chiaro come, nella condizione in cui si trova e col ritardo precedentemente accumulato, il Genoa abbia bisogno di cominciare vincere per risalire la china. Le fondamenta però ci sono e di questo va dato merito a Blessin e al direttore sportivo Johannes Spors, che su di lui ha puntato.

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