Alexander Blessin eredita da Andrij Shevchenko un Genoa in palese difficoltà. Arrivato al Genoa il 7 novembre in sostituzione di Davide Ballardini il tecnico ucraino ha ottenuto infatti appena 3 punti in 10 partite alla guida dei rossoblù. A impressionare è soprattutto la sterilità offensiva della squadra: soltanto 5 gol segnati (e 18 subiti) durante la gestione dell’ex attaccante del Milan.
Dopo l’interim di Abdoulay Konko (0-6 a Firenze) il club ligure ha deciso di affidarsi ad Alexander Blessin. Il nuovo allenatore fa il suo esordio a Marassi contro l’Udinese presentando subito una versione inedita del Genoa per modello di gioco e approccio alla partita.
Fase di possesso palla
Il sistema base scelto è il 4-2-3-1. Davanti a Sirigu viene schierata una linea composta da Hefti, Bani, Vanheusden, Vasquez. A centrocampo la coppia di interni è formata da Badelj e Sturato, con Portanova trequartista e con Ekuban e Yeboah esterni a supporto di Destro.

Il tedesco Hefti si segnala per essere il giocatore del Genoa ad aver giocato più palloni (70) e ad aver prodotto il maggior numero di passaggi chiave (3).
Il Genoa ha un approccio diretto in fase d’impostazione della manovra, non badando al consolidamento del possesso palla. La verticalizzazione (anche dal del portiere) è una costante in una costruzione affidata al lancio lungo (25) per gli attaccanti allo scopo di andare a giocare sulla seconda palla in campo contrario.

Indipendentemente dal numero di palle perse (86) e dalla precisione nei passaggi (58%) la fase di possesso è orientata alla ricerca immediata della profondità con attacco verticale alla linea avversaria. È, questa, una tipologia di gioco che produce numerosi duelli individuali (128 vinti su 266).
Il Genoa attacca soprattutto centralmente (54% delle azioni d’attacco) mentre ricorre poco alla rifinitura tramite palle laterali (10).
Alla fine la squadra di casa riesce a produrre un differenziale IPO/IRD di +47.

Fase di non possesso palla
La squadra di Blessin mostra un approccio attivo nel pressing e preferisce organizzare la difesa nella metà campo avversaria tramite una fase difensiva impostata su una grande pressione in avanti, con indice PPDA di 3.4 e baricentro alto (50.87m sul possesso avversario).

In linea di massima Yeboah e Ekuban escono sui braccetti friulani con Destro che si occupa di Nuytinck e con Portanova su Walace. La squadra effettua un pressing a zona, orientato sul posizionamento della sfera, con squadra corta e stretta sul lato palla.

Alcuni numeri certificano l’efficace della fase difensiva genoana: sono ben 66 le palle recuperate dai rossoblù (13 nella metà campo avversaria) mentre l’indice di pericolosità offensiva concesso è di appena 5 punti. L’Udinese non riesce quasi mai a superare le linee difensive avversarie per risalire il campo (6 passaggi chiave prodotti).
Fra i giocatori che si segnalano nella fase difensiva ligure c’è sicuramente Mattia Bani che registra 18 palle recuperate e 20/25 duelli vinti.