La mossa tattica

Come il Milan ha costruito contro la Samp

Al di là del risultato finale (0-1) e della vittoria, a rimanere impressa della prova del Milan nell’esordio in campionato contro la Samp è stata la prestazione di squadra. E infatti, a fine partita nei vari studi televisivi si è parlato molto di come Stefano Pioli avesse predisposto il piano gara dei rossoneri.

Oltre all’estrema fluidità offensiva della squadra meneghina, con i vari Leão, Brahim Díaz e Saelemaekers pronti a occupare i corridoi centrali del campo per giocare a ridosso (e anche oltre) Giroud, a colpire è stata la fase di costruzione preparata dal tecnico rossonero e dal suo staff.

Con la Samp che provava ad aggredire alto in avanti (PPDA 8.21) Pioli ha istruito i suoi con un tipo di costruzione diversa rispetto a quella alla quale eravamo abituati nella scorsa stagione.

Infatti, mentre precedentemente il Milan costruiva a 4, sfruttando i difensori e l’appoggio non sempre continuo dei due mediani, queste ultime uscite hanno fatto vedere una fase iniziale diversa del possesso.

Già nell’amichevole col Panathinaikos i rossoneri avevano impostato appoggiandosi sul quadrilatero composto dai due difensori centrali (Kjær e Tomori) e dai mediani (Krunić e Tonali).

Una soluzione riproposta contro la Sampdoria. Infatti, per superare la pressione alta dei blucerchiati, Pioli ha nuovamente fatto iniziare l’azione dai quattro giocatori in questione, disposti in varie posizioni.

‹‹Abbiamo costruito già con i terzini alti e i centrocampisti avevano compiti di impostazione e coperture. Tonali e Krunic sono stati molto bravi e hanno comunicato bene. Hanno fatto una partita per qualità e quantità›› ha dichiarato l’allenatore del Milan nel dopo gara.

A collaborare alla costruzione rossonera sono poi intervenuti Maignan e Díaz.

Per quanto riguarda il portiere, il francese risultava essere uno degli uomini liberi dalla pressione della squadra di D’Aversa. Per questo il Milan si è appoggiato spesso al piede del no.1 transalpino per cominciare l’azione, anche attraverso una costruzione diretta che servisse i giocatori più avanzati, fra i quali un Calabria che spesso agiva da estremo nel corridoio offensivo destro.

Come si evince dalla pass map prodotta da @CalcioDatato, alla fine il posizionamento medio del capitano milanista è risultato essere più alto rispetto a quello di Theo Hernández.

Nelle occasioni in cui si trovava più vicino alla propria porta, il francese non partecipava comunque alla fase di costruzione, come si può notare nell’immagine seguente.

L’altro elemento chiave del primo possesso rossonero è stato, come detto, Díaz . Con Thorsby e Ekdal che uscivano forte su Krunić e Tonali, l’ex calciatore del Real Madrid lasciava (in primissima battuta) la posizione da trequartista per venire a giocare incontro da costruttore aggiunto.

Nel montaggio VideoMatch di Sics vediamo il quadrilatero di costruzione diltatato (con Tomori a sinistra) e Maignan che serve Díaz, l’uomo libero dalla pressione doriana, per cominciare la risalita.

Sfruttando Maignan e il proprio no.10 il Milan si trovava così nella situazione di utilizzare la superiorità numerica concessa dal primo o quella posizionale consentita dall’abbassarsi del secondo per costruire portando palla alle spalle delle prime linee di pressione blucerchiate e servire così rapidamente i riferimenti offensivi.

Così facendo il Milan aveva la possibilità di costruire dal basso di mettere palla sopra per andare immediatamente ad attaccare la linea avversaria.

Nel video seguente, montato con VideoMatch di Sics, osserviamo come si sviluppa l’azione del gol vittoria rossonero, che rappresenta un po’ il sunto di quanto detto finora.  Nel fermo immagine si evidenzia come sia disposto il quadrilatero costruttivo, con Kjær (che esce dall’inquadratura) e Tomori aperti e con Tonali e Krunić marcati dai centrocampisti sampdoriani.

Calabria e Theo Hernández sono già alti col movimento del terzino sinistro nel corridoio laterale che spinge Leão sotto punta. L’azione si sviluppa poi col lancio di Maignan per Calabria che origina poi la rete di Díaz.

Un Milan quindi che sembra fin da subito una squadra in continua evoluzione pur nel rispetto di determinati principi di gioco che l’accompagnano da quando Pioli ne è diventato il tecnico.

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