La mossa tattica

Aprire la scatola

La vittoria della Roma in trasferta a Salerno (0-4) ci ha dato la possibilità di vedere all’opera il ‘nuovo’ José Mourinho. Chi si aspettava l’arrivo di un allenatore ancorato ad una visione reattiva di calcio, quale quella che il portoghese aveva mostrato nelle sue più recenti esperienze in panchina (e segnatamente col Tottenham) è rimasto deluso.

Il portoghese infatti ha mostrato fin dal suo ritorno in Italia la volontà di introdurre elementi del gioco di posizione all’interno della fase offensiva giallorossa.

In questo senso la partita dell’Arechi non ha quindi solo messo di fronte due stili diversi (quello appunto proattivo di Mou e quello estremamente reattivo di Castori) ma ha anche evidenziato alcuni pattern caratteristici del modo in cui una squadra che pratica calcio posizionale può attaccare un sistema difensivo con blocco basso.

In linea di massima la compagine capitolina ha alzato subito i terzini (Kardsdorp a destra e Matías Viña a sinistra), svincolandoli dalla fase di costruzione e affidando quest’ultima essenzialmente al quadrilatero (con vertici mobili) composto dai due centrali di difesa (Ibañez e Mancini) e dai due mediani Cristante e Veretout.

Con l’ex atalantino nelle vesti di primo play (121 palloni giocati) la formazione giallorossa veniva quindi a formare una costruzione che spesso nel primo tempo diventava addirittura a tre, con Veretout che andava ad alzarsi per aggiungersi così agli altri invasori.

Questi ultimi andavano a scambiarsi spesso di posizione (per non dare punti di riferimento ai difensori campani e dilatare la loro zona di rifinitura) e sfruttavano sia combinazioni a due giocatori che situazioni di 1c1 per creare spazi che consentissero poi ai compagni di attaccare la profondità alle spalle dell’ultima linea difensiva avversaria.

Un piano gara perfettamente congeniato, preparato da Mourinho per attaccare una squadra che prevedibilmente avrebbe assunto il tipo di atteggiamento visto in campo.

Nel montaggio VideoMatch di Sics vediamo alcune situazioni prese dal primo tempo nelle quali si può osservare quanto descritto finora.

A risultare particolarmente utilizzato nella fase di sviluppo giallorossa è stato il lato destro del campo, con la squadra di Mou che si è spesso appoggiata a Kardsdorp (101 palle giocate) per muovere palla giocando fuori per poi andare dentro. Non a caso il terzino olandese è risultato uno dei giocatori ad aver prodotto più passaggi chiave in partita (5).

Nel filmato VideoMatch di Sics vediamo due situazioni con protagonista Karsdorp che effettua due passaggi chiave sfruttando la diversa occupazione degli spazi (uno interno, uno fuori) di Pellegrini e Pérez.

Alla fine non ci sono stati dubbi su una vittoria ampiamente meritata da parte di una Roma che ha prodotto di più sia in termini di Indice di Pericolosità (60 contro l’appena 19 della squadra di Castori) che di expected goals (1.89 contro 0.22).

Dopo solo due giornate di campionato è ancora troppo presto per valutare il lavoro di Mourinho. Quanto osservato finora dà però l’impressione di una virata verso un certo tipo di calcio. Vedremo se il portoghese manterrà un modello di gioco simile anche quando la Roma si troverà ad affrontare squadre che ambiscono agli stessi (o superiori) obiettivi dei giallorossi.

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