Al di là della partita Analisi tattica

Il Milan ha domato il Napoli

La vittoria del Milan a Napoli (0-4), nel primo dei tre incontri che vedranno le due squadre affrontarsi fra loro (gli altri due saranno valevoli per i quarti di finale della Champions League), è stata determinata da una serie di fattori che partono dalle scelte di Stefano Pioli, a cominciare  da quella di abbandonare la recente difesa a tre (che pur inizialmente aveva prodotto qualche risultato) per tornare ad una disposizione di partenza con la linea arretrata a quattro e tre uomini in mezzo al campo.

Il ritorno ad un sistema base e a sviluppi collaudati ha favorito l’ingresso e la permanenza dei rossoneri in partita.

Il centrocampo

Particolarmente efficace è stata la scelta del triangolo di centrocampo. Ismaël Bennacer (da no.10), Sandro Tonali e Rade Krunić sono infatti risultati fondamentali sia nel chiudere gli spazi centrali ai mediani del Napoli sia nell’incollarsi ad essi rendendone problematico il palleggio attraverso un forte pressing orientato sull’uomo.

Il Napoli ha fatto fatica a superare la pressione rossonera, finendo per non riuscire a consegnare palloni puliti ai riferimenti più avanzati. In questo senso ha pesato l’assenza di Victor Osimenh. Senza il nigeriano infatti alla squadra di Luciano Spalletti è mancato l’uomo in grado di allungare il Milan, consentendo al Napoli di superare il pressing avversario tramite l’attacco diretto della profondità o almeno di sfruttare le corse in avanti dell’ex Lilla per aprire spazi in zona di rifinitura.

Di conseguenza al Napoli è rimasto il controllo del pallone (60.6% di possesso) e anche la possibilità di gestirlo nell’ultimo terzo di campo abbassando il Milan (64.7% di field tilt) ma senza che questo comportasse il controllo della partita o la creazione di situazioni particolarmente pericolose in zona tiro. Tanto è vero di expectd goals (xG) per tiro prodotti dal Napoli è stato di appena 0.06.

Il movimento dei giocatori partenopei, solitamente in grado di scompaginare i sistemi difensivi avversari, non si è rivelato efficace contro la compagine di Pioli. Questi ultimi sono infatti stati attenti e concentrati per tutto l’arco dell’incontro, non perdendo mai il proprio riferimento di zona.

L’abnegazione difensiva degli attaccanti

A rendere ermetica la fase difensiva milanista è stato inoltre lo straordinario sacrificio difensivo messo in campo da Rafa Leão, Olivier Giroud e Brahim Díaz. Insieme ai centrocampisti i tre attaccanti del Milan hanno infatti impedito al Napoli di rendere fluido e fruttuoso il suo palleggio, chiudendo anche gli spazi di mezzo e limitando i due esterni bassi di casa (Mário Rui e Giovanni Di Lorenzo) ad un totale di 7 passaggi chiave.

Non a caso due delle quattro reti realizzate (quelle segnate da Leão) sono frutto di palloni intercettati o rubati al Napoli e trasformati successivamente in letali contropiedi.

La partita di Krunić

Da sottolineare infine la partita Krunić, già elogiata in fase difensiva (10 palloni recuperati). Il croato è stato infatti l’arma tattica utilizzata da Pioli per superare la prima pressione partenopea. Il no.33 rossonero infatti si abbassava spesso in mezzo o ai lati dei centrali difensivi Simon Kjær e Fikayo Tomori creando superiorità numerica 3c2 nei confronti della prima linea difensiva del Napoli formata da Diego Simeone e Piotr Zieliński.

Così facendo il Milan ha potuto settare bene le proprie fasi di possesso, come evidenziato dal gol di Díaz che nasce proprio da una creata superiorità in fase di prima costruzione e prosegue poi con un sovraccarico sul lato sinistro rifinito tramite cross da Bennacer.

Conclusioni

Dal punto di vista della classifica del Napoli questa sconfitta cambia poco. Di certo la vittoria è essenziale per la rincorsa Champions del Milan.

Una battuta d’arresto del Napoli poteva essere messa in preventivo e potrebbe essere dipesa anche da una certa sicurezza dell’aver quasi raggiunto l’agognato traguardo del terzo scudetto. A preoccupare sono però le dimensioni del rovescio. Se ci saranno effetti a medio termine sui padroni di casa lo scopriremo già a partire dalle due partite di Champions.

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