Analisi tattica La mossa tattica

Solidi come Nemanja Matić

Una delle chiavi del buon campionato della Roma (se il campionato finisse oggi la squadra di José Mourinho avrebbe raggiunto la qualificazione alla prossima Champions League) è indubbiamente rappresentata dal positivo impatto avuto Nemanja Matić. In una annata che ha visto andare sugli scudi Paulo Dybala, è dunque importante celebrare anche chi sta coprendo in modo efficace le spalle dell’argentino.

All’interno del 3-4-2-1 predisposto da Mourinho infatti la cerniera mediana formata dal serbo e da Bryan Cristante sta assumendo un ruolo sempre più centrale. Arrivato la scorsa estate dal Manchester United e dato troppo frettolosamente per finito, il trentaquattrenne nativo di Šabac si è invece rivelato acquisto azzeccato, in linea con altri esuberi della Premier League che hanno trovato possibilità di rilancio nel nostro campionato.

Agendo davanti alla difesa, insieme al già citato Cristante, Matić ha messo in risalto le sue qualità di frangiflutti e ruba palloni. Non a caso il calciatore balcanico ha già registrato dei buoni dati difensivi in termini di tackle (34), intercetti (16) e blocchi (3) effettuati.

I suoi recuperi palla così come la sua capacità di difendere dentro l’area hanno risolto situazioni intricate che potevano diventare potenzialmente pericolose per la Roma e hanno contribuito a rendere la difesa giallorossa quella che concede meno expected goals (xGA) di tutto il campionato (14.60).

Nel video seguente (montato con VideoMatch di Sics) vediamo una di queste situazioni. La Roma costruisce dal basso ma la palla giocata da El Shaarawy è pigra e sbagliata. La ripartenza breve dell’Empoli viene però troncata sul nascere da un intervento di Matić che, venuto incontro per aiutare l’uscita palla, cambia velocemente la propria attitudine mentale per intervenire difensivamente su Baldanzi.

La capacità dell’ex United di costituire un muro di fronte ai tre centrali romanisti ne fanno una sorta di Marcel Desailly 2.0. Ma Matić non è solo in grado di fungere da barriera davanti all’ultima linea giallorossa. Il suo lavoro è infatti positivo anche quando si tratta di uscire fuori per accompagnare la pressione alta portata dagli attaccanti o per cercare la riconquista. Nell’immagine di seguito ad esempio vediamo una riaggressione del serbo a palla persa.

A queste qualità in non possesso Matić aggiunge anche quelle in fase di gestione della palla. Il no.8 della Roma è infatti il secondo giocatore della squadra per passaggi chiave prodotti con 60. Davanti a lui soltanto il compagno di reparto Cristante (70). Per dire: Matić ha prodotto più passaggi che hanno consentito alla sua squadra di superare almeno una linea difensiva avversaria di Pellegrini (58) e Dybala (53).

Questo apporto in possesso può sembrare strano per chi ha concepito il serbo solo come un elemento difensivo. In realtà già l’anno scorso, durante la gestione di Ralf Rangnick, abbiamo visto un Matić collaborare con i difensori centrali nella fase di costruzione dello United. Le sue giocate non sono quasi mai eclatanti ma risultano efficaci per consentire alla Roma di mantenere il possesso o di guadagnare campo.

Qualche dubbio veniva anche dalla possibilità di utilizzare il giocatore in una mediana a due. In Inghilterra l’accoppiamento con Scott McTominay non aveva funzionato e Rangnick aveva trovato più soddisfacente impiegare Matić da no.6 dietro a due mezzali. Queste perplessità come detto sono state spazzate via a Roma dove la già citata partnership con Cristante sta invece funzionando bene.

Mourinho può dunque contare sul suo muro serbo per questa seconda parte di stagione che, idealmente, punta a portare la Roma nelle coppe e a mandarla il più avanti possibile in Europa League.

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