Alla fine la favola del Marocco si è fermata in semifinale, a causa di una Francia che è riuscita ad andare subito in vantaggio e che si è dimostrata più precisa nelle occasioni che ha avuto. La sconfitta però non deve sminuire quanto di buono fatto dai nordafricani fin qui nel Mondiale del Qatar né tantomeno far passare in secondo piano il modo in cui l’undici di Regragui ha saputo reagire alla rete del vantaggio francese di Théo Hernandez.
Dal punto di vista tattico è stata una partita dai tanti spunti. Di seguito ci soffermeremo su due in particolare: la partita di Antoine Griezmann da una parte e la catena destra d’attacco dall’altra.
Per quanto riguarda il francese, del suo Mondiale avevamo già parlato qui. La prestazione contro il Marocco non ha fatto altro che confermare lo strapotere del giocatore dell’Atlético Madrid nella nuova veste di tuttocampista disegnata per lui da Didier Deschamps.
Nonostante l’assenza di Adrien Rabiot, l’altro equilibratore del centrocampo dei campioni in carica, Griezmann è riuscito a bilanciare entrambe le fasi di gioco della squadra francese, agendo ora da no.10, ora da no.8 e talvolta anche da no.6.
In una fase storica nella quale i giocatori vengono a caratterizzarsi per le funzioni che svolgono in campo più che per le posizioni occupate, il francese ha mostrato abilità tanto da sostegno alla linea difensiva quanto da mezzala di possesso o, in zona di rifinitura, da distributore di gioco in grado di assistere i riferimenti più avanzati.
Dal punto di vista difensivo Griezmann si è associato ai compagni di reparto Aurélien Tchouaméni e Youssouf Fofana (maggiormente difensivi) per andare a fungere da frangiflutti davanti alla linea arretrata della compagine transalpina. Non a caso il trentunenne di Mâcon ha registrato due tackle e altrettanti intercetti.
L’onnipresenza del colchonero si è poi completata in fase di possesso, a cominciare dal coinvolgimento nell’azione che ha portato i francesi ad aprire il risultato. È stato infatti Griezmann a liberarsi del suo marcatore (Jawad El Yamiq) attaccando la linea difensiva marocchina per poi armare il tiro di Kylian Mbappé sulla cui ribattuta si è avventato Théo Hernandez per il tap-in vincente.
In generale Griezmann ha toccato 41 volte il pallone secondo i dati Opta (via Fbref), dieci dei quali nella trequarti offensiva, risultando in quest’ultimo dato il secondo giocatore della sua nazionale dopo i 17 tocchi di Mbappé.
A questi dati vanno aggiunti quelli Sics che indicano in Griezmann il secondo giocatore della sua squadra per passaggi chiave (che superano almeno una linea difensiva avversaria) effettuati (4) e il primo per quelli ricevuti (7), a conferma della sua qualità nei passaggi e della capacità di smarcarsi in avanti.
La maglia no.7 dei galletti (quella di Griezmann) si è quindi costantemente vista in tutte le zone del campo in possesso, da quella di difesa per garantire superiorità in costruzione a quella di sviluppo fino alla zona di rifinitura per offrire una ulteriore opzione di passaggio. L’undici di Deschamps non è solo Mbappé…
A questa Francia dalle enormi risorse Walid Regragui ha tentato di opporsi prima con una linea a cinque e, successivamente, riarrangiando la squadra con un più ortodosso 4-1-4-1.
La costante fra i due sistemi è stata la linea alta e l’atteggiamento propositivo, favorito dallo svantaggio precoce che ha scombinato i piani inziali. Con la Francia ben lieta di giocare in transizione, il Marocco ha esercitato il dominio per quanto riguarda il possesso (61%).
Un possesso che però non si è tradotto in un numero adeguato di occasioni, come testimonia il dato di appena 0.28 xG prodotti al settantacinquesimo minuto, poi saliti a 1 xG con l’assalto finale. Nonostante ciò, la fase di sviluppo della squadra di Regragui è stata importante e ha messo in difficoltà il dispositivo difensivo degli uomini di Deschamps.
Già alla fine del primo tempo la zona più battuta dagli attacchi dei Leoni dell’Atlante era quella destra, dove ha operato la catena formata da Achraf Hakimi (86 tocchi palla), Azz-Eddine Ounahi (89) e Hakim Ziyech (72).

I tre elementi della formazione di Regragui sono risultati anche essere quelli con il maggior numero di tocchi registrati nella trequarti offensiva: 29 Ziyech, 26 Hakimi e 19 Ounahi.
La linea di passaggio fra Hakimi e Ziyech è stata la terza più utilizzata dal Marocco (2.6% del totale dei passaggi effettuati dalla nazionale africana) così come giova ricordare che i tre elementi di catena sono stati fra i primi quattro calciatori della squadra di Regragui per line breaks completati con 20 (Ounahi), 14 (Ziyech) e 10 (Hakimi). In mezzo a loro solo Sofyan Amrabat (14).
Se il Marocco avesse avuto un finalizzatore davanti, forse si racconterebbe un’altra storia.

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