Editoriale La mossa tattica

Dove potrebbe decidersi la finale

La finale del Mondiale 2022 non sarà soltanto la sfida fra Kylian Mbappé e Lionel Messi. Sarà infatti anche lo scontro fra Lionel Scaloni e Didier Deschamps in quella che si preannuncia essere un’altra interessante battaglia tattica di un torneo che, dal punto di vista strategico, si è rivelato molto interessante.

È chiaro che, sotto questo aspetto, molto dipenderà dalle condizioni di Olivier Giroud da una parte e da come Scaloni schiererà l’Argentina dall’altra. L’eventuale panchina iniziale del centravanti del Milan probabilmente spingerebbe Mbappé al centro dell’attacco, con la promozione di Marcus Thuram a titolare sulla sinistra.

Per la Francia sono comunque vitali i recuperi di Adrien Rabiot a centrocampo e di Theo Hernández in difesa. Il giocatore della Juve potrà quindi tornare a formare con Antoine Griezmann quella cerniera di centrocampo che si è rivelata fondamentale nel 4-3-3 francese in questo torneo.

A completare la mediana transalpina ci sarà Aurélien Tchouaméni. Il centrocampista del Real Madrid graviterà nella zona di Messi e spetterà quindi a lui il compito di provare a limitare il no.10 argentino. Il francese finora si è comportato bene, imponendosi su Jude Bellingham contro l’Inghilterra e su Sofyan Amrabat in semifinale con il Marocco. Con Messi però si troverà di fronte un avversario tecnicamente superiore e che porrà delle difficoltà diverse, anche dal punto di vista fisico (l’argentino è rapido, come ha potuto constatare di persona Joško Gvardiol).

Messi agirà probabilmente sul centro destra, cercando di ricevere palla a sinistra di Tchouaméni e nella zona alle spalle di Rabiot. Ecco quindi che Theo Hernández e Ibrahima  Konaté (se giocherà) dovranno essere pronti a rompere la linea per andare a contrastare il capitano dell’albiceleste.

La zona centrale della linea d’attacco sarà occupata Julián Álvarez. A soli ventidue anni, Álvarez si è presentato in Qatar come riserva di Lautaro Martínez, finendo poi per superare l’interista nelle gerarchie sia per la forma realizzativa sia per il gioco complementare a quello di Messi.

Per quanto riguarda il resto dell’Argentina, Scaloni potrebbe riproporre il sistema con la difesa a cinque già utilizzato in partenza nei quarti contro l’Olanda. Il tecnico sudamericano non è legato ad un modulo fisso, adattando disposizione iniziale e piano gara all’avversario di turno.

In caso di linea a cinque ci sarebbe l’aggiunta di Lisandro Martínez a Cristian Romero e Nicolás Otamendi. Il difensore del Manchester United aiuterebbe la costruzione della squadra.

Un uomo in più consentirebbe inoltre alla squadra di Scaloni di coprire meglio la profondità e di garantire un aiuto su Mbappé, per non lasciare in situazione di 1c1 il francese. Contro il Marocco l’attaccante del Psg è stato in qualche modo limitato dalla spinta offerta sul lato sinistro francese da Achraf Hakimi e Hakim Ziyech che, insieme a Azz-Eddine Ounahi, creavano un 3c2 contro Theo Hernández e Youssouf Fofana.

Le cose si sono riequilibrate quando è entrato Thuram ad aiutare i compagni e Mbappé è stato spostato nel mezzo senza grandi compiti in fase di non possesso.

Il compito di mettere in difficoltà la catena sinistra transalpina dovrebbe essere affidato a Nahuel Molina in caso di difesa a cinque. Marcos Acuña o Nicolas Tagliafico avranno invece il compito di dover contenere Ousmane Dembélé sull’altro lato del campo. Il giocatore del Barcellona è l’sterno che Deschamps tende a tenere largo per garantirsi ampiezza a destra.

Lo scontro più interessante sarà comunque quello in mezzo al campo con Rodrigo De Paul, Enzo Fernández e Alexis Mac Allister a fronteggiare il centrocampo di Deschamps. De Paul è l’equilibratore dell’Argentina, l’uomo in grado di coprire le spalle a Messi e di legare la zona di costruzione con quella di rifinitura. L’ex Udinese dovrà sdoppiarsi per aiutare su Theo e Rabiot e per sostenere le avanzate di Molina.

Il lavoro più arduo spetterà però a Mac Allister che dovrà cercare di limitare Griezmann. Del Mondiale del giocatore dell’Atlético Madrid è stato già detto. Con la Francia che verosimilmente sarà ben contenta di lasciare la palla ai sudamericani per giocare di rimessa (contro il Marocco i transalpini hanno registrato appena il 37% di possesso), Mac Allister avrà la possibilità di testare nuovamente le attitudini da no.6 di Griezmann, cercando di spingerlo quanto più in basso possibile. Questo anche per disconnetterlo dalla zona d’attacco dei galletti.  

Il duello si ripeterebbe anche in caso di scelta (in partenza o in corso d’opera) di un 4-4-2, magari stretto come quello visto all’opera nella sfida con la Croazia. In questo caso l’uomo in più in mezzo al campo sarebbe ancora una volta Leandro Paredes e questo porrebbe alla Francia interessanti questioni sul come andare a prenderlo. Da notare che nessuna delle due squadre ama pressare in avanti in fase difensiva.

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