Analisi tattica La giocata

Precisi come il piede sinistro di Koopmeiners

Il 29 dicembre prossimo si disputerà al Gewiss Stadium l’ultima partita dell’anno dell’Atalanta. In quella occasione la compagine nerazzurra affronterà in amichevole gli olandesi dell’AZ Alkmaar, cioè l’ex squadra di Teun Koopmeiners.

Il giocatore è legato all’AZ, club nel quale è cresciuto fino a diventarne capitano (a poco più di vent’anni) e dal quale è stato prelevato dalla società bergamasca nell’estate scorsa.

Classe 1998, dopo un anno di apprendistato l’olandese si è imposto come uno dei perni dell’Atalanta di Gasperini, diventando nel frattempo anche uno dei centrocampisti più forti dell’intera Serie A.

Dal punto di vista tecnico, Koopmeiners era arrivato in Italia con l’etichetta di essere un mediano dai piedi buoni, in grado di giocare in una linea a due così come da vertice basso di un centrocampo a tre. All’AZ, nel corso della stagione 2018/19 il tulipano si era disimpegnato egregiamente anche come difensore centrale, posizione nella quale ha dovuto sfruttare ancora di più la sua stazza fisica (è alto 183 cm per 77 kg di peso).

L’approdo a Bergamo, alla scuola di Gasperini, ha ulteriormente maturato il giocatore. Ad oggi infatti Koopmeiners è un tuttocampista, in grado sia di partecipare attivamente alla fase di costruzione sia di invadere la metà campo avversaria agendo da rifinitore fra le linee o andando direttamente alla conclusione.

A impressionare del no.7 atalantino non è però soltanto la sua adattabilità al contesto (con una capacità di svolgere bene ogni funzione che gli viene assegnata) quanto anche le eccezionali qualità tecniche e balistiche. Abile nei tiri da lontano, sui piazzati e nei calci di rigore (l’errore contro Vicario dell’Empoli dopo i due realizzati nella sfida col Torino), il piede sinistro consente al ragazzo di Castricum (città dell’Olanda settentrionale) di raggiungere un compagno di squadra che si trovi anche a diversi metri di distanza, facendo così guadagnare alla squadra preziosi tempi di gioco.

Nella clip VideoMatch di Sics la gittata del calcio di Koopmeiners. Lancio lungo alla Giuseppe Giannini? 

È raro vedere al giorno d’oggi calciatori in grado di connettersi con posti così lontano dal punto di battuta. In un’altra Serie A, come quella degli anni ’80 e ’90, era più facile incontrare centrocampisti con queste caratteristiche tecniche. Ogni squadra disponeva di un regista, ruolo che designava la mezzala (o l’interno) più dotata della squadra, che aveva il compito di collegare difesa e attacco e di lanciare immediatamente in verticale gli attaccanti, in un calcio che (almeno in Italia) esasperava il concetto di contropiede.

In sistemi molto fluidi, come quelli che si stanno imponendo anche qui da noi, un giocatore come Koopmeiners può svolgere diverse funzioni anche all’interno della stessa partita, in base alla situazione.

Per questo è difficile identificarlo con un prototipo solo di giocatore. Non a caso soccerment lo inserisce nel cluster dei centrocampisti box to box (dove risulta il secondo nella massima serie per expected threat su corsa con un dato di 0.0.5) quando potrebbe benissimo essere catalogato anche come uno chance creator (fra i primi venticinque calciatori del torneo con 1.77 xA prodotti), a riprova delle sue grandi capacità associative (è il miglior giocatore della sua squadra per passaggi chiave con una media di 4.6), anche sul corto.

E infatti, nella nuova Dea di Gasperini (una versione più prudente di quella alla quale eravamo abituati) abbiamo visto Koopmeiners agire da mediano, ma abbassarsi spesso sulla linea dei difensori in fase di costruzione così come alzarsi in appoggio dei riferimenti più avanzati della sua squadra (l’anno passato l’ex capitano dell’AZ aveva fatto anche il falso nueve).

Koopmeiners sulla prima linea costruttiva dell’Atalanta.

In una compagine maggiormente reattiva come quella di quest’anno, il calcio diretto di Koopmeiners può armare direttamente i vari Muriel e Lookman oltre l’ultima linea difensiva avversaria. Senza contare il contributo diretto: sono infatti già quattro le reti realizzare dall’olandese.

L’importanza di Koopmeiners nell’Atalanta è confermata inoltre dal fatto che Gasperini lo ha fatto giocare in tutte e dodici le partite di campionato fin qui disputate dai nerazzurri bergamaschi, con l’olandese che è il giocatore in rosa dal minutaggio più alto (1080 min.).

Il prossimo passo sarà quello di imporsi nel contesto internazionale. La coppa del Mondo in Qatar rappresenta in questo senso una grande occasione. Koopmeiners è nella lista dei pre-convocati diramata da van Gaal.

Nel 3-5-2 di base intorno al quale van Gaal sta strutturando l’Olanda, Koopmeiners dovrebbe essere uno dei titolari sicuri in mediana, accanto a Frenkie de Jong. Con la nazionale oranje, l’atalantino dovrebbe svolgere funzioni da costruttore, prestando però particolare attenzione alla gestione delle transizioni e della fase difensiva in generale.

Una funzione quindi da equilibratore, ma con un occhio attento a veicolare i flussi di gioco verso la metà campo offensiva. Anche in Qatar quindi la duttilità di Koopmeiners potrebbe rivelarsi fondamentale per la sua nazionale così come lo è per l’Atalanta.

(dati soccermentSics)

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