Analisi tattica Team report

Colpa della squadra o di Mourinho?

La remuntada subita nel giro di pochissimi minuti (tre gol che hanno ribaltato il risultato) hanno ulteriormente ingigantito i problemi di una Roma in oggettiva difficoltà tecnica e in conseguente ritardo di classifica rispetto agli obiettivi sperati da buona parte della piazza (leggasi qualificazione in Champions) a inizio stagione.

Quando cioè il solo arrivo di Mourinho era bastato a ridare entusiasmo ad un ambiente depresso dopo le stagioni precedenti e disposto a credere che il portoghese, di rientro in Italia dopo dieci anni, fosse in grado di ritrovare quel tocco vincente smarrito durante le ultime annate trascorse in Inghilterra.

Invece, arrivati alla seconda giornata dall’inizio del girone di ritorno, la Roma ha già inanellato 9 sconfitte in campionato, ritrovandosi a 9 punti distanza dall’Atalanta, attuale quarta in classifica.

Durante questo periodo di tempo Mou ha dato la colpa ora alle decisioni arbitrali, ora ai giocatori a disposizione, sostenendo di non avere una rosa competitiva, né a livello di profondità né a livello emozionale (per utilizzare una parola cara al portoghese).

Tanto è vero che l’ex allenatore del Tottenham ha parlato di crollo emotivo sia dopo la pesante sconfitta (6-1) subita dal Bodo Glimt in Conference League sia dopo quanto successo nell’ultima parte di gara contro la Juve.

Al di là degli aspetti psicologici (pur importanti) la compagine giallorossa denota evidenti limiti tecnici e tattici. La squadra non ha una identità definita. In termini di sistema base ad esempio Mourinho è partito con la difesa a 4 per poi virare su quella a 3 (come già fatto dal suo predecessore) per poi ripresentare un 4-2-3-1 all’Olimpico contro i bianconeri.

Se andiamo poi ad analizzare le ultime uscite in campionato da un punto di vista prestativo notiamo come i capitolini abbiano difficoltà a trovare un equilibrio fra le due fasi di gioco.

Molte volte infatti si è assistito a prestazioni dove la Roma riusciva a trovare una quadratura a livello difensivo, facendo però fatica a creare occasioni da gol oppure altre nelle quali invece la squadra di Mourinho era più produttiva in fase offensiva ma troppo generosa in non possesso.

Questo disequilibrio è evidente a livello di dati: il report di metà stagione di soccerment infatti segnala la Roma come una delle squadre peggiorate a livello di expected goals difference (xGD) rispetto alla metà dello scorso torneo con un dato medio di – 0.76. Gli xG sono calati da una media di 2.26 a 1.70 a partita mentre gli xGA sono cresciuti da 1.10 a 1.30.

Dopo due giornate del girone di ritorno la Roma si presenta ancora come una squadra che crea (36.04 xG, quarta in campionato) ma concede troppo (29.20 xGA, dodicesima difesa del torneo per gol attesi contro).

L’Indice di Rischio Difensivo (IRD) di Sics rende bene l’idea delle difficoltà difensive della squadra di Mourinho.

La Roma di oggi è anche una squadra che non gestisce bene le situazioni di pressing: soffre quando viene attaccata forte mentre va in difficoltà quando vuole produrre una propria pressione efficace. Il dato PPDA (12.77) descrive bene una formazione che è maggiormente a proprio agio quando può difendere con un blocco medio-basso e risalire poi il campo in contropiede, come si è visto nella trasferta di Bergamo.

Quali giocatori fanno risalire il campo alla Roma nel grafico @ASRomaData di @agabriele.

Contro la Juve si è vista, almeno inizialmente, una eccezione a questa tendenza, con i giallorossi che sono partiti bene mettendo pressione al possesso juventino e costringendo la squadra di Allegri e Landucci a forzare le verticalizzazioni per superare le linee difensive romaniste.

Il video montato con VideoMatch di Sics evidenzia due situazioni di riconquista e transizione della Roma nella partita con la Juve. Contro i bianconeri gli uomini di Mourinho hanno effettuato 38 pressioni nella trequarti offensiva (dati fbref.com).

Quando però nella ripresa sono entrati Morata e Arthur i due giocatori hanno contributo a cambiare l’inerzia della partita aiutando i bianconeri a superare il pressing della Roma e a risalire il campo attraverso la difesa della palla (lo spagnolo) e la capacità di muoverla pur sotto pressione (il brasiliano).

Il PPDA della Roma nella sfida alla Juve.

Un calo prestativo a livello di pressing che già si era visto contro il Mila quando l’indice PPDA dei giallorossi è via via calato.

A questo proposito si aggiunga anche che Mourinho, al di là del piano gara, tende ad alzare il baricentro quando deve recuperare, inserendo molti giocatori offensivi, come fatto contro il Milan mandando in campo El Shaarawy a tutta fascia con Cristante e Mkhitaryan in mediana o contro la Juve quando ha messo dentro Carles Pérez e Borja Mayoral per cercare di riequilibrare il punteggio.

Una tendenza che aveva mostrato già durante l’esperienza all’Inter ma che non ha finora pagato.

In definitiva Mourinho deve trovare il modo di sviluppare il modello di gioco proposto, migliorando la fase difensiva della squadra. Viceversa, se questa fragilità difensiva dovesse perdurare, il portoghese dovrà trovare il modo di far produrre ancora di più la Roma a livello offensivo, per compensare in termini di reti realizzate quelle subite.

Altrimenti la squadra rischia di rimanere su una altalena di risultati (10 vittorie e 9 sconfitte finora) che la condannerà ad un’altra stagione di mediocrità. Detto questo, resta aperta la questione relativa al livello della rosa messa a disposizione del portoghese, forse non all’altezza delle aspettative generate dall’arrivo del tecnico.

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