Analisi tattica

A che punto è la Viola

La turbolenta vicenda della panchina viola, apertasi con la scelta di Gennaro Gattuso e chiusa con la rescissione dell’ex tecnico del Napoli e l’arrivo di Vincenzo Italiano, ha comunque proiettato la Fiorentina verso un nuovo indirizzo tattico.

Infatti, dopo le gestioni Iachini e Prandelli la squadra di Rocco Commisso sembra aver virato verso una proposta di calcio proattiva, sulla carta più in linea con un organico che, per varie ragioni, non dovrebbe venir troppo stravolto rispetto a quello che ha concluso la passata stagione.

In Italiano la compagine gigliata si è assicurata uno dei giovani rampanti della nouvelle vague calcistica nazionale ed un tecnico che ha allenato in diverse categorie e a diversi livelli.

Dal punto di vista tattico la proposta dell’allenatore nativo di Karlsruhe è sembrata, in queste prime uscite, ricalcare quanto mostrato lo scorso anno alla guida dello Spezia, a partire dalle richieste difensive.

Il punto di partenza è quindi la difesa a quattro, una novità per una squadra che fino all’anno passato sembrava aver fatto del 3-5-2 un dogma imprescindibile.

A questa linea arretrata Italiano chiede di restare alta, difendendo in avanti, per negare profondità agli avversari e favorire quella pressione avanzata che è stata un marchio di fabbrica del suo Spezia nello scorso torneo. Tanto è vero che gli aquilotti sono risultati essere l’ottava squadra della massima serie per indice PPDA (10.54).

Nel filmato VideoMatch di Sics osserviamo la linea difensiva che accorcia in avanti e il pressing della Viola di Italiano.

Al momento attuale la squadra sembra comunque aver necessità di rimpinguare il reparto arretrato, soprattutto alla luce di una sempre più vicina partenza di Milenković e di quelle ipotizzate di Pezzella e Lirola.

Al di là del numero di giocatori che dovranno entrare per sostituire queste uscite (uno con ogni probabilità sarà il cavallo di ritorno Nastasić) a Italiano serviranno giocatori (soprattutto centrali) in grado di trattare la palla.

Contro l’Espanyol, Italiano ha spesso chiamato Igor alla conduzione.

Nel suo Spezia infatti un ruolo importante in fase di possesso lo avevano proprio i due centrali difensivi, incaricati di costruire da dietro affidandosi spesso al cambio campo che vedeva il centrale in possesso palla servire la catena laterale sul lato opposto. L’uscita palla in costruzione dei liguri veniva gestita quindi dai due difensori centrali e dal play basso (nella fattispecie Ricci) con l’ausilio dei due laterali di difesa che poi si tenevano pronti ad invadere l’altra metà campo.

Nel montaggio VideoMatch di Sics vediamo una soluzione attuata da VIncenzo Italiano nell’amichevole contro i catalani, la salida lavolpiana di Bianco. Nel filmato si può osservare anche il tentativo (sbagliato) di cambio di campo da parte del centrale difensivo.

Non a caso Terzi (103) e lo stesso Ricci (187) sono risultati i due calciatori spezzini ad aver prodotto il maggior numero di passaggi chiave nella scorsa stagione.

Quanto detto finora si collega alla situazione del giocatore da mettere davanti alla difesa. Ad oggi, l’unico elemento che appare in grado di svolgere queste funzioni (a parte il giovane Bianco) è Pulgar. Al netto di due stagioni nelle quali è stato oggetto di critica da parte di stampa e media il cileno, quando fisicamente pronto, ha comunque dimostrato di poter gestire quella posizione, già ottimamente ricoperta ai tempi del Bologna.

E infatti i dati ci dicono che il 27enne di Antofagasta l’anno scorso è stato il secondo centrocampista della compagine gigliata per media di passaggi chiave a partita (3) e il primo per media di palloni recuperati (4.2, alla pari con Amrabat).

Portata palla nella metà campo offensiva il lavoro principale viene richiesto alle catene laterali (le terziglie zemaniane) costituite da terzino, mezzala e esterno d’attacco. A questi tre elementi Italiano chiede di muoversi molto, di non rimanere in posizioni fisse ma di interscambiarsi tramite movimenti coordinati.

Aziona coordinata della catena destra. I giocatori devono occupare uno spazio e non hanno una posizione fissa. Nell’azione in questione è il terzino destro che, col primo movimento, finisce ad essere il più avanzato dei tre.

Molte delle sorti dell’attacco ruoteranno ovviamente intorno alla permanenza (con rinnovo?) di Dušan Vlahović, autore di ben 21 reti lo scorso anno. Per il resto il reparto presenta delle incognite. Manca un’alternativa al serbo nel ruolo di punta centrale visto che Kokorin è ancora in ritardo e Kouamé non ha convinto. Al suo no.9 Italiano ha chiesto, in questa preseason, di effettuare un lavoro associativo con le due catene esterne e con le mezzali, aiutando quindi anche in zona di rifinitura.

A livello di esterni la Fiorentina può attualmente contare su Castrovilli e Nicolás González, anche se dell’argentino andrà testata l’efficienza fisica sul lungo periodo. Italiano sta cercando di recuperare Saponara e Callejón, con l’ex napoletano finalmente riportato nella sua posizione naturale di esterne destro con compiti adeguati alle sue qualità.

La possibilità di avere a disposizione lo spagnolo al 100% garantirebbe al tecnico viola la possibilità di sovraccaricare il lato sinistro del campo per poi cercare Callejón sul secondo palo, seguendo la fortunata idea sperimentata da Sarri al Napoli.

Come si vede (e non poteva essere altrimenti) la Fiorentina è in divenire, come molte altre squadre. L’unico reparto dove c’è abbondanza è quello delle mezzali. Il modello di gioco invece sembra già ben impostato, al netto di una mancanza di fluidità di gioco comprensibile in questo momento, anche se bisognerà appunto vedere quali saranno gli interpreti finali chiamati a metterlo in pratica.

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