Fra i molti meriti da ascrivere a Davide Ballardini da quando è tornato (per la quarta volta) sulla panchina del Genoa, c’è sicuramente anche quello di aver rivitalizzato Mattia Destro.
Un desaparecido sotto la gestione precedente (dove, rientrato dal Covid, si era trovato a giocare pochi minuti a partita) l’attaccante rossoblù è infatti rinato con la cura del suo nuovo allenatore.
Infatti, con la doppietta realizzata contro il Crotone, Destro ha segnato 6 reti dall’arrivo in panca del tecnico romagnolo (contro le 3 realizzate con Maran in panchina).

Non male per un 29enne che sembrava pronto a diventare l’ennesima speranza delusa del calcio italiano.
Un prodotto della Primavera dell’Inter Primavera (con la quale realizzò 38 reti in 65 presenze, vincendo anche un torneo di Viareggio) Destro non ha mai esordito con la prima squadra nerazzurra. Ceduto al Genoa nel quadro dell’operazione che portò Ranocchia a Milano, l’attaccante esplose poi a Siena (12 gol) attirando su di sé le attenzioni delle big. A prevalere fu la Roma con la quale però Destro ebbe una sola stagione all’altezza delle aspettative, vale a dire quella delle 13 reti fatte (2013/2014).
Nel gennaio seguente l’approdo al Milan: in maglia rossonera il contributo di Destro sarà di 3 gol in 15 partite. Poi gli anni di Bologna, col picco del 2016/17 (11 gol). Nelle ultime tre annate solo 4 reti e una manciata di presenza fra felsinei e Genoa, dove appunto è tornato quest’anno.
Il Grifone era partito male, trovandosi invischiato nella lotta per non retrocedere (penultimi con appena 7 punti al momento dell’esonero di Maran). Fino appunto all’arrivo di Ballardini. Con il tecnico ravennate in panchina, i rossoblù hanno collezionato finora 4 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta, issandosi fino ai 21 punti in classifica, 6 di distanza dalla zona retrocessione.
Nelle ultime 7 giornate la squadra rossoblù è la sesta della massima serie per punti conquistati (14, tanti quanti ne ha collezionati l’Inter nello stesso periodo di tempo), decima per xG (9.15) e ottava per xGA (9.17).

Come dichiarato dallo stesso Destro, sul piano tattico Ballardini ha inciso dando alla squadra maggior ‹‹compattezza›› difensiva (l’IRD è il quinto della serie A con 37.4). Risultato che è stato raggiunto grazie anche ad alcuni accorgimenti come lo spostamento di Radovanovic sulla linea difensiva.
Dell’arretramento del serbo ha beneficiato tutta la fase difensiva, con un sensibile calo dei gol subiti: con il Crotone il Genoa ha registrato il quarto clean sheet consecutivo. Ovviamente, accanto a questa mossa c’è dell’altro, come ad esempio l’utilizzo di elementi di esperienza e qualità nel settore mediano (dove è arrivato come rinforzo Strootman) e, in generale, l’utilizzo di una fase difensiva volta a negare la profondità alle spalle della propria linea difensiva, anche a costo di abbassare la prima linea di pressione (il Genoa di Ballardini è terzultimo in campionato in termini di PPDA con un dato di 13.99) e orientata al tentativo di sporcare le linee di passaggio agli avversari, negando loro la zona di rifinitura.

In avanti poi molto viene lasciato alle ripartenze, terreno ideale per sfruttare le caratteristiche di Destro, che sta sfruttando anche l’accoppiata creata da Ballardini con Eldor Shomurodov.
Con un approccio più idoneo alle caratteristiche della rosa, il Genoa ha anche migliorato le proprie statistiche realizzative, passando dai 12 gol totalizzati nelle prime 13 giornate (media di 0.92) ai 10 messi a segno dall’arrivo di Ballardini (1.42).
Alla fine, se è ancora presto per parlare di un Destro ritrovato per la nazionale è vero però che l’attaccante ascolano sta vivendo una sorta di seconda giovinezza calcistica grazie al lavoro del nuovo allenatore.
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