Balotelli, Scozzarella, Ricci, Anastasio, D’Alessandro e Diaw…questi sono i giocatori arrivati a gennaio a rafforzare una rosa che era già stata profondamente trasformata la scorsa estate al fine di garantire al Monza un livello di competitività tale da poter puntare al doppio salto e, quindi, alla conquista della massima serie.
Un risultato che sarebbe storico per il club di Berlusconi e Galliani e del tecnico Cristian Brocchi, chiamato nell’ottobre 2018 a farsi carico dalla panchina dell’ambizioso progetto brianzolo.
Dal punto di vista tattico, l’allenatore milanese ha ancorato la propria squadra su principi di gioco chiari che permettono di far osservare delle costanti nel modo in cui i lombardi agiscono a livello offensivo.
Costruzione
La squadra cerca di costruire da dietro al fine di dettare il contesto tattico tramite il possesso (56.8% la media, la più alta della serie B). L’idea è quella di costruire dei triangoli che agevolino la trasmissione palla e la risalita del campo, sfruttando spesso la giocata sul terzo uomo.
I calciatori brianzoli non hanno paura quindi di giocare sul compagno marcato per attirare la pressione e trovare poi un giocatore da poter mettere in situazione di palla aperta. Questi accorgimenti vengono utilizzati sia in costruzione bassa che alta.
Sviluppo
Anche in sede di sviluppo il Monza si affida all’utilizzo dei triangoli per invadere la metà campo offensiva. Non a caso il Monza è la squadra che ha effettuato più triangolazioni (75).
I triangoli di sviluppo sono mobili: il posizionamento dei giocatori ai vertici dipende dalla funzione che gli uomini di Brocchi devono assumere in ogni determinata situazione per raggiungere l’obiettivo di dare fluidità al possesso guadagnando spazio in avanti.
La squadra cerca di attaccare da un lato e, quando la situazione non lo permette, si cerca di muovere palla sul fronte opposto fruttando i due difensori centrali ed il play basso.
Di particolare interesse è lo sfruttamento della fascia destra, dove opera Donati. L’ex leccese è il giocatore ad aver effettuato più passaggi chiave (84) dell’intera squadra.
Attacco alla linea
Anche in sede di attacco alla linea la squadra di Brocchi si affida alle combinazioni di cui sopra per cercare di portare palla oltre i difensori avversari.
Con palla esterna questo tipo di movimenti si traducono spesso in cut-back: il Monza è la squadra ad aver provato di più questa soluzione (45 volte) con una percentuale di riuscita del 51.1 % (quinta del campionato).
I numeri
I numeri della compagine lombarda confermano la vocazione offensiva della squadra di Brocchi. La ricerca di una costruzione articolata, di uno sviluppo ragionato e di cambi di campo volti comunque a guadagnare metri sono confermate dal dato dei passaggi chiave Sics che vede il Monza come la prima squadra della cadetteria (779).
In termini di IPO (46.8) i biancorossi sono la quarta forza del campionato dopo venti giornate (dietro Empoli, Lecce e Cittadella).
Detto questo, i brianzoli hanno mostrato anche solidità a livello difensivo. Con 15 reti subite sono infatti la miglior difesa del campionato mentre, per quanto riguarda l’IPO, il dato (31.4) colloca la squadra al terzo posto di questa graduatoria. Il rapporto IPO/IRD (15.4) è il migliore fra le venti partecipanti al torneo cadetto.
Come si vede da questa breve analisi il Monza è squadra che ha abbracciato alcuni aspetti del gioco di posizione. Per garantire più fluidità alla fase offensiva e per una occupazione più equilibrata fra zone esterne e corridoi centrali del campo, il tecnico monzese ha cambiato il sistema base nel corso della stagione, passando dal 4-3-1-2 iniziale all’attuale 4-3-3.
La squadra alterna con successo giocate interne a esterne, utilizzando soprattutto queste ultime per guadagnare campo in avanti e invadere la zona di rifinitura.
La proposta di gioco di Brocchi è quindi contemporanea e coraggiosa, in linea con le richieste della proprietà. Sicuramente la concorrenza è agguerrita ma il Monza ha la struttura tecnica per lottare fino all’ultimo per le due prime posizioni della classifica.
Ottima analisi Michele. Ottimo lavoro
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Grazie mister!
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