La partita fra Sassuolo e Torino (3-3) ha messo in evidenza il buon piano gara impostato dal tecnico granata Marco Giampaolo.
Contro una squadra come quella di De Zerbi, che fa del possesso palla lo strumento per attirare la prima pressione e manipolare così il sistema difensivo avversario, Giampaolo ha predisposto una strategia che prevedeva la chiusura dei corridoi centrali e una linea di pressione alquanto attendista.
Infatti, sul primo possesso neroverde il Torino ha lasciato che gli avversari palleggiassero con i centrali difensivi (Chiriches e Ferrari) e il portiere (Consigli), usualmente utilizzato da De Zerbi come terzo centrale in costruzione.
Con gli attaccanti granata (Belotti e Verdi) intenti a chiudere le linee di passaggio centrali, al trequartista Lukic spettava il compito di marcare l’interno avversario che si abbassava (solitamente Locatelli) per costruire le giocate da terzo uomo, tipiche del gioco degli emiliani. Con il corridoio di mezzo e gli half-spaces così chiusi, il Sassuolo ha cercato di veicolare i flussi di gioco sulle corsie esterne. Tuttavia, gli scivolamenti laterali del Toro sono stati ottimi e così la compagine granata è riuscita a forzare il possesso neroverde, negandogli profondità e trasformandolo in un riciclo pressoché costante.
Questo atteggiamento tattico ha finito per annacquare la fase offensiva dei padroni di casa, col Sassuolo ridotto ad appena cinque conclusioni (due nello specchio della porta) nei primi quarantacinque minuti.
L’altra grande novità introdotta dal tecnico granata è stata quella della difesa a cinque. Nel finale infatti Giampaolo ha tolto dal campo Verdi, sostituendolo col centrale difensivo Nkoulou.

Col 5-3-2, il Torino ha abbassato il baricentro ma non ha rinunciato ad attaccare in contropiede, tanto è vero che è riuscito a portarsi sull’1-3 grazie a due veloci ribaltamenti di fronte.
Alla fine il Sassuolo è riuscito a recuperare grazie alle reti di Chiriches e Caputo. Nonostante con i se e i ma non si faccia la storia, appare ragionevole ritenere che se il centrale rumeno non avesse trovato quel gran gol dalla distanza difficilmente la squadra di De Zerbi sarebbe riuscita a riagguantare il risultato. Un pari alla fine giusto, che però non deve far passare sotto traccia la prova offerta dal Torino, soprattutto difensivamente (e quindi nonostante le tre reti incassate.

Adattando i suoi principi di gioco alla situazione attuale, Giampaolo ha dimostrato di essere più flessibile di quanto certa critica lo consideri. Vedremo se da qui in poi il tecnico di Bellinzona proverà a riprendere la strada interrotta o se proseguirà sulla via del compromesso fra idee e materiale a disposizione, come accaduto nella nebbia del Mapei Stadium.