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Oltre il risultato: Sassuolo – Verona

La sfida fra Sassuolo e Verona è risultata essere una delle più interessanti messe in mostra dal campionato di Serie A in questa ripresa dopo l’interruzione forzata causa Covid-19. Questo non tanto a causa del risultato finale ricco di gol (3-3) quanto per la sfida tattica che presentava, fin dalla vigilia del match, un interessante confronto fra due allenatori che rappresentano due scuole di pensiero diverse.

Da una parte, infatti, c’è Roberto De Zerbi, sostenitore di un calcio di possesso e, forse, unico, vero discepolo italiano del juego de posición in tutti i suoi aspetti (e non soltanto in alcuni, come nel caso di altri allenatori che pur da quel tipo di gioco hanno mutuato qualcosa).

Dall’altra parte, sulla panchina del Verona, troviamo invece in Ivan Jurić un assertore di un calcio più verticale, ma non per questo privo di una caratura moderna ed europea, soprattutto nella fase di non possesso, caratterizzata dalla ricerca del duello individuale a tutto campo.

Lo scontro più interessante fra queste due filosofie alla fine è stato quello che ha visto contrapporsi la fase di costruzione neroverde alla prima pressione gialloblù.

In questo contesto, il Sassuolo è squadra che consapevolmente sceglie di costruire dal basso, cercando di attrarre la prima pressione avversaria per superarla ed avere poi campo aperto da risalire velocemente. All’interno di questo approccio riveste un ruolo fondamentale il portiere, chiamato a partecipare attivamente a questo primo possesso della squadra di De Zerbi.

Per difendere contro la costruzione del Sassuolo, Jurić ha organizzato un sistema di pressione uomo contro uomo che, di base, prevedeva l’accoppiarsi di Amrabat e Miguel Veloso con i due mediani avversari, con Stepinski che si occupava di Magnani e con Pessina che ballava fra Peluso e Consigli. Questo quadro veniva completato dal movimento in avanti di Adjapong (per occuparsi dell’esterno basso avversario, Kyriakopoulos) e da quello ad abbassarsi di Lazovic sulla fascia opposta, per controllare Berardi.

Utilizzando VideoMatch di Sics si può notare come il Verona abbia cercato di opporsi alla prima costruzione del Sassuolo.

Con questo approccio il Verona è riuscito a mantenere un baricentro abbastanza alto nel primo tempo (48.28m di media).

Per ovviare al sistema difensivo predisposto dal tecnico croato, il Sassuolo ha utilizzato proprio Consigli come uomo in più. Al no.1 emiliano spettava il compito di decidere, in situazione di costruzione bassa, se muovere palla sul corto (per invitare la pressione del Verona) o se, eventualmente, giocare palla sul lungo per andare poi alla ricerca di spazi in avanti.

Nel contributo montato con VideoMatch di Sics notiamo alcune giocate verticali di Consigli.

Non a caso, come già successo nella partita contro l’Atalanta, Consigli è risultato uno dei primi giocatori in campo in termini di passaggi chiave eseguiti.

passaggi chiave

I dati Sics evidenziano come il no.1 neroverde sia stato il quarto giocatore della partita per passaggi chiave con 4, gli stessi di Caputo e Berardi.

Di contro, è interessante notare come invece Jurić abbia adottato un approccio totalmente opposto a quello di De Zerbi, in questo caso per evitare la pressione alta della squadra di casa.

Nel filmato VideoMatch di Sics vediamo la costruzione diretta del Verona in situazione di rimessa dal fondo.

Nel secondo tempo il palleggio neroverde ha finito per schiacciare il Verona tanto è vero che la squadra di De Zerbi ha giocato la ripresa con un baricentro medio di 59.49m (contro i 42.78 dei gialloblù), col risultato di riuscire a trovare più tiri. Infatti, a fronte delle appena tre conclusioni (tutte fuori dello specchio della porta) prodotte nei primi quarantacinque minuti, nella ripresa il Sassuolo è riuscito a tirare 14 volte, delle quali ben 9 fra i pali difesi da Silvestri.

L’Indice di Pericolosità Offensiva di Sics conferma la supremazia del Sassuolo.

IPO

L’Indice di Pericolosità Offensiva (IPO) di Sics relativo a Sassuolo – Verona.

A costare i tre punti ai padroni di casa sono state ancora una volta le disattenzioni difensive. Infatti, se si eccettua l’eurogol di Lazovic, il Sassuolo ha subito due reti con tiri dall’interno dei propri sedici metri che sono stati valutati per un totale di 1 xG dal modello understat.

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