La pausa per le nazionali è uno dei momenti ideali per scoprire nuovi giocatori. In un calcio sempre più globalizzato, gli operatori di mercato sono obbligati ad avere una visuale a trecentosessanta gradi sul panorama calcistico internazionale, provando a pescare (a basso costo) dei talenti anche nei campionati minori.
Uno dei serbatoi che producono tante promesse per il calcio del futuro è certamente rappresentato dalla Ligue 1, campionato non certo minore ma che spesso viene (erroneamente) considerato tale fuori dai confini dell’esagono e, a volte, anche all’interno di esso.
Sono infatti recenti le parole di Paulo Fonseca, allenatore del Lilla ed ex tecnico della Roma, che ha parlato di un campionato francese ‹‹poco pubblicizzato››.
Fra i giocatori ad essersi messo in evidenza fino ad oggi nella massima serie transalpina troviamo Loïs Openda. Con 14 reti segnate infatti il belga è il miglior realizzatore del Lens, una delle squadre rivelazione di quest’anno, nonché uno dei migliori buteur della Ligue 1.
E, per questo, si è guadagnato un posto nella nuova nazionale belga che, dopo il fallimento di Qatar 2022, è stata affidata alle cure di Domenico Tedesco.
L’ex tecnico del Lipsia deve fare i conti con un ricambio generazionale, che ha visto gli addii di Eden Hazard, Toby Alderweireld e Simon Mignolet, ai quali Tedesco ha aggiunto (non convocandoli) Axel Witsel, Dries Mertens e Michy Batshuayi.
Il processo iniziato dall’allenatore calabrese non ha subito previsto una rivoluzione totale. Le prime convocazioni, così come la scelta di affidare a Kevin De Bruyne la fascia di capitano, vanno nella direzione di dar vita ad un mix fra esperienza e gioventù.
Quest’ultima, nella lista per l’inizio dell’avventura che idealmente dovrebbe portare il Belgio al campionato europeo del 2024, è rappresentata dal già citato Openda e dai vari Amadou Onana, Arthur Theate, Roméo Lavia e Jérémy Doku.
Per Openda non si tratta di un debutto, avendo finora collezionato 6 presenze (con due gol segnati) con la sua nazionale, anche se ai Mondiali è stato limitato ad appena dodici minuti di gioco dalle scelte di Roberto Martínez.
Il ventitreenne nativo di Liegi ha ora una grande opportunità davanti a sé, quella cioè di scalare le gerarchie del nuovo commissario tecnico aggiudicandosi un posto da titolare al fianco di Romelu Lukaku.
Dopo un periodo di appannamento qualche tempo fa (il belga è rimasto senza segnare per undici partite) Openda ha recentemente ritrovato la via della rete, realizzando cinque gol nelle ultime due partite di Ligue 1 e precisamente tre in trasferta à Clermont e altre due contro l’Angers.
Non male per un giocatore che non è sempre stato titolare nella squadra di Franck Haise. A favorire i miglioramenti di Openda c’è anche il lavoro che il ragazzo sta facendo dallo scorso dicembre con Siebe Hannosset.
Ex membro dello staff di Michel Preud’homme al Bruges, Hannosset è un esperto di neuroscienze e programmazione neurolinguistica (PNL). Utilizzando tecniche di respirazione e visualizzazione il preparatore personale di Openda ha contribuito all’esplosione dell’attaccante.
‹‹Sento un cambiamento›› ha dichiarato il giocatore. ‹‹Parliamo dopo gli allenamenti, parliamo di nutrizione, di come mi sento a casa›› ha dichiarato Openda.
Dal punto di vista tecnico parliamo di un finalizzatore, abile ad attaccare la profondità e a trovare la via per il tiro in porta. ‹‹Openda ha molto potenziale e lo sta dimostrando quest’anno a Lens. È enormemente veloce, non facile da difendere e ovviamente segna con regolarità, come mostrano le statistiche››. Così ce lo descrive Tedesco.
Le caratteristiche da contropiedista lo rendono adatto la gioco fatto di pressione e transizioni che pratica il Lens. Quel che accadrà è ancora da scrivere, ma se il belga dovesse continuare così per lui potrebbero aprirsi le porte di club di livello superiore. ‹‹Non è compito mio dire qualcosa intorno al futuro›› dice Tedesco. ‹‹Come tecnico della nazionale, sono soltanto felice che abbia trovato un grado di sviluppo e uno stato di forma così buono a Lens››.

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