Al di là della partita Analisi tattica

Come sta il Psg

«Questo non è il PSG». Le dichiarazioni di Vitinha al termine della partita fra i parigini ed il Rennes rendono bene l’idea del momento che la squadra della capitale francese sta attraversando. Nonostante le numerose occasioni avute, i parigini si sono infatti dovuto arrendere davanti alle parate di Steve Mandanda (prodigioso due volte su Kylian Mbappé) subendo l’ennesima sconfitta della stagione (0-2).

Ma la compagine bretone non è stata solo Mandanda. Il Rennes ha disputato un’ottima partita, replicando in parte quanto fatto all’andata. Genesio ha infatti deciso di non pressare alto, cercando comunque di tenere la difesa a cinque abbastanza alta e lasciando il pallone ai parigini (59.8%) per sfruttare il contropiede. Piano riuscito visto che gli ospiti hanno creato diversi pericoli dalle parti di Gigio Donnarumma, generando un dato più alto dei loro avversari sia in termini di expected goals totali (1.97 contro 1.66) che di xG per tiro (0.20 contro 0.10).

Per i bretoni si tratta della seconda vittoria in campionato sul Psg, dopo l’1-0 dell’andata. COn questo successo il Rennes conserva il quinto posto in classifica, davanti al Lilla di Paulo Fonseca, vincitore a Tolosa. 

Per il club di Nasser Al-Khelaïfi è stata invece della settima battuta d’arresto nelle diciotto partite disputate fra tutte le competizioni dalla ripresa della stagione dopo i Mondiali del Qatar. Il Psg si è inchinato per la sesta volta davanti a Bruno Genesio da quando la QSI è diventata proprietaria del club.

Ovviamente, a finire ne mirino della critica è il tecnico Christophe Galtier. L’ex Lilla non è riuscito a dare una dimensione tecnica accettabile alla squadra che, pur piena di ottimi giocatori, fatica a trovare una propria identità di gioco.

A difesa di Galtier c’è un mercato non soddisfacente. La squadra è priva degli infortunati Neymar, Kimpembe, Marquinhos e Hakimi e mancano le alternative. Ma questo giustifica solo parzialmente un Galtier che nel frattempo è arrivato allo stesso numero di sconfitte stagionali subite da Mauricio Pochettino nel 2021-2022 e che guida una formazione già eliminata dalla Champions e dalla coppa di Francia.

La gestione della squadra, al netto dei problemi di rosa di cui sopra, è stata oscillante. La stabilità che il Psg aveva trovato schierandosi con un 3-5-2 reattivo come sistema base (e che sembrava l’ideale per supportare Lionel Messi e Mbappé dopo l’infortunio di Neymar) è durata lo spazio di un mattino. I parigini sono stati messi sotto tatticamente da ogni squadra francese di un certo livello (Lens, Monaco, Marsiglia in coppa e due volte il Rennes).

Contro il Rennes, con anche Sergio Ramos assente in difesa, il tecnico del Psg ha utilizzato Juan Bernat da braccetto e l’idea non ha funzionato con lo spagnolo battuto da Toko Ekambi in occasione della rete del vantaggio della formazione di Genesio.

Il centrocampo continua a non brillare: Marco Verratti predica nel deserto (anche se è da discutere sul fatto che renda meglio da play piuttosto che da mezzala in un centrocampo a due), Vitinha non è più ai livelli di inizio stagione mentre Fabián Ruiz sta vivendo un ambientamento tecnico problematico. Il pressing bretone domenica ha esposto le difficoltà dell’ex napoletano.

Con queste premesse, anche se il Psg dovesse conquistare il titolo a maggio, potrebbe ripetersi la solita storia, con la dirigenza che deciderà di cambiare allenatore per cercare un nuovo assalto (il tredicesimo) all’unico trofeo che sembra importante, la Champions. Il tutto continuando ad ammassare giocatori senza un criterio tecnico logico.

Stavolta però questa strategia potrebbe incontrare delle difficoltà. A partire dalla questione relativa a Messi. Il futuro dell’argentino al Parco dei Principi dopo questa annata è infatti tutt’altro che scontato.

Il club vorrebbe rinnovare il contratto del suo no.30, in scadenza questa estate, ma il campione del mondo e sètte volte Pallone d’oro sembra avere altre offerte sul piatto ((Inter Miami, Arabia Saudita) e potrebbe quindi lasciare Parigi, anche in virtù di un progetto del quale non sembra convinto fino in fondo, come dimostrato dalla recente notizia secondo la quale il trentacinquenne di Rosario avrebbe abbandonato un allenamento per dissidi con Galtier in merito alla seduta condotta.

Ora, con la sosta per le nazionali, Galtier avrà quindici giorni per provare ad aggiustare le cose. Il prossimo impegno in campionato del PSG è infatti previsto il 2 aprile, in casa contro il Lione. Il tempo stringe e il futuro di Galtier a Parigi è sempre più incerto.

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