Analisi tattica

La rinascita di Radu

Con una striscia di 6 risultati utili consecutivi (due vittorie e quattro pareggi) l’Auxerre è riuscito a tirare fuori la testa dal fondo classifica issandosi fino al quartultimo posto (alla pari con Strasburgo e Brest), in un torneo che quest’anno vedrà quattro squadre retrocedere in Ligue 2.

Merito sicuramente del lavoro svolto dal tecnico Christophe Pélissier, chiamato in Borgogna in sostituzione dell’esonerato Jean-Marc Furlan nello scorso ottobre.

In realtà c’è voluto del tempo per vedere i frutti della svolta in panchina. Questi ultimi sono cominciati ad arrivare con l’anno nuovo. I primi cambiamenti in positivo infatti si sono avuti durante la vittoriosa trasferta di Lorient, contro una delle squadre migliori di questo campionato.

L’Auxerre infatti riusciva ad imporsi allo Stadio del Moustoir grazie anche all’utilizzo di sei nuovi giocatori arrivati nel mercato invernale: gli attaccanti Siriki Dembélé (Bournemouth) e Matthis Abline (Rennes), i difensori Akim Zedadka (Lilla) e Isaak Touré (Marsiglia), il centrocampista Han-Noah Massengo (Bristol) ed il portiere Andrei Radu (Inter).

Proprio il nuovo no.1 era fin da subito protagonista, facendosi trovare pronto su una punizione laterale del gioiellino di casa Enzo Le Fée e su un tiro in pieno recupero di Siriné Doucouré. Un battesimo del fuoco per Radu, al quale il rumeno ha dato seguito con tutta un’altra serie di ottime prestazioni.

Niente male per un portiere di sicuro talento al quale è stata affibbiata una etichetta negativa soltanto per un errore, quello ormai famoso dello scorso 27 aprile quando, difendendo i pali dell’Inter, il giovane portiere fece una papera che costò la partita di Bologna.

Errore fu, ma non tale da determinare la perdita di uno scudetto (come invece è stato scritto) che l’Inter ha invece perso soprattutto per non essere riuscita a fare punti quando è stata chiamata a dover sostituire Marcelo Brozovic in mezzo al campo. La vittoria (meritata) del campionato da parte del Milan avrebbe dovuto condurre la dirigenza nerazzurra e la tifoseria ad una analisi più approfondita della situazione. Invece a finire nel mirino della critica è stato quasi esclusivamente Radu, come se uno scudetto si perdesse solo per uno svarione, per quanto grave.

Al termine dello scorso torneo Radu viene prestato alla neopromossa Cremonese. Anche se l’inizio non è dei migliori (con l’errore nel finale che costa ai grigiorossi la partita contro la Fiorentina) il venticinquenne di Bucarest si riscatta nelle settimane successive, arrivando a diventare uno dei migliori no.1 del campionato in termini di PSxG +/- con un dato di +2.0.

Nonostante ciò, quando capita l’opportunità la Cremonese decide di riportare a casa Marco Carnesecchi, protagonista della promozione e capitano dell’Under 21 azzurra. Questo chiude definitivamente le porte della titolarità a Radu che, a quel punto, accetta la soluzione Auxerre dove arriva a gennaio in sostituzione di Benoît Costil, passato al Lilla.

Il ragazzo lascia l’Italia con undici interventi decisivi registrati secondo il modello Sics e con il dato più alto (4.3) per quanto riguarda l’indice di Goals Prevented di Soccerment, che misura la differenza fra gli xGoT affrontati e le reti effettivamente concesse. 

In Francia la rinascita: in otto presenze in Ligue 1 con l’AJA, Radu ha messo a segno 3 clean sheet, risultando il quarto portiere della massima serie transalpina in gol evitati per 90 minuti (0.21).

Insomma, Radu sta finalmente trovando riconoscimenti nel campionato francese. Per l’ex Inter non è una novità dover giocare per la salvezza, visto che già con Avellino e Genoa si è trovato ad aver a che fare con i bassifondi della classifica. Il rumeno non è il nuovo Buffon, ma nemmeno quel portiere frettolosamente sbolognato dalla Serie A perché ritenuto tecnicamente inaffidabile.

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