Team report

Mini guida ai Mondiali 2022: la Germania

La disastrosa campagna mondiale del 2018 (con la squadra ultima in un girone che comprendeva Svezia, Messico e Corea del Sud), cui ha fatto poi seguito l’eliminazione agli ottavi dell’Europeo 2021, ha spinto i vertici della DFB ad affidare la guida tecnica della Mannschafta Hansi Flick. Una scelta in continuità col progetto tecnico precedente più che una vera sterzata. D’altronde, prima dei due flop di cui sopra i risultati c’erano stati. 

‹‹L’era di Jogi Löw è stata troppo lunga››, afferma Dominik Bardow, giornalista tedesco che ha scritto di calcio per 11 FREUNDE, ZEIT e SPIEGEL. ‹‹Per Flick, ex assistente di Löw, è difficile emozionare i tifosi perché non simboleggia nulla di nuovo››.

La lista dei convocati per il Qatar compilata dall’ex allenatore del Bayern Monaco è piuttosto giovane, con molti giocatori nel loro prime, segno di continuità del processo iniziato con la fine degli scorsi europei.

Le incognite maggiori riguardano l’attacco, dove l’infortunio di Timo Werner apre le porte della posizione di centravanti a Kai Havertz, che però non è un classico no.9. 

‹‹Abbiamo molti talenti, ma nessuna figura identificativa come Schweinsteiger, Podolski o Lahm in passato››, dice Bardow. ‹‹Soprattutto, c’è un grande desiderio da parte del pubblico di avere un vero attaccante››.

L’alternativa (Niclas Füllkrug) è un veterano che gioca nel Werder Brema, ma che non ha esperienza a questi livelli. 

A completare il reparto offensivo sono due sorprese della lista, vale a dire il 17enne del Borussia Dortmund, Youssoufa Moukoko (che potrebbe svolgere le funzioni di spacca partita uscendo dalla panchina) e soprattutto Mario Götze, colui che ha deciso in favore della Germania la finale mondiale del 2014 ma che, da quel momento in poi, ha affrontato più bassi che alti in carriera.

‹‹Si è guadagnato il ritorno con grandi prestazioni a Francoforte››, dice Bardow, ‹‹ma dopo cinque anni di assenza probabilmente non avrà più un ruolo importante nella squadra››.

Con Marco Reus e Florian Wirtz out per problemi fisici, Flick si affida quindi al 30enne Götze per aprire le eventuali difese chiuse che la Germania si troverà davanti.

In difesa, con Niklas Süle e Antonio Rüdiger ha a disposizione fisicità ed esperienza, oltre a capacità in fase di costruzione. L’esclusione di Mats Hummels dai convocati ha comunque sollevato delle perplessità in parte della stampa e dell’opinione pubblica.

‹‹A trentatré anni sta disputando un’ottima stagione, ma probabilmente Flick pensa che un leader come Hummels avrebbe avuto problemi ad adattarsi al ruolo di quinto centrale›› ipotizza Bardow.

Qualche dubbio esiste riguardo i terzini. David Raum e Jonas Hoffman sono giocatori offensivi quindi è probabile che in certe situazioni vengano entrambi alzati, senza quindi partecipare sempre alla fase di costruzione. A meno che Flick non decida di partire con un terzino più bloccato (Lukas Klostermann?).

‹‹I terzini sono stati un punto debole per anni, e Flick non ha trovato una soluzione convincente›› analizza Bardow. ‹‹Nominare Christian Günter del Friburgo invece di Robin Goosens dell’Inter è una decisione audace ma coerente››.

Il dubbio tattico più importante per Flick è però un altro, cioè quello che riguarda la disposizione di centrocampo e attacco. Gli analisti che seguono da vicino la nazionale tedesca oscillano fra 4-2-3-1 e 4-3-3. Nel primo caso di sarebbe ancora spazio per Thomas Müller, alla sua quarta partecipazione ad una fase finale della coppa del mondo.

‹‹Il punto di forza della Germania è il suo centrocampo, ci sono molti giocatori creativi››, ritiene Bardow. ‹‹Sarà interessante vedere chi Flick farà giocare insieme e in quale formazione››.

Schierando il giocatore del Bayern la Germania assumerebbe un atteggiamento ultra-offensivo (soprattutto con in campo anche due terzini come i già citati Raum e Hoffman), con Müller, Havertz, Serge Gnabry e Leroy Sané insieme.

Se Flick decidesse di schierare una mediana a tre, rimarrebbe da scegliere chi affiancare a Joshua Kimmich e İlkay Gündoğan. Jamal Musiala? Leon Goretzka? Ognuna di queste opzioni presenta dei pro e dei contro.

Dal punto di vista tecnico, le aspettative in Germania sono molto alte. In questo senso, la sfida del girone contro la Spagna dovrebbe già darci una prima indicazione su dove potrà arrivare questa squadra.

Diverso è il discorso per quanto riguarda l’evento di per sé. Bardow infatti non ritiene che l’interesse per questa coppa del mondo in Germania sia molto alto. ‹‹Nei sondaggi, oltre il 50% dei tedeschi dichiara di non voler vedere questo torneo in Qatar›› sostiene. ‹‹La missione di Flick è quindi quella di fare in modo che la sua squadra giochi in modo così attraente e vincente da spingere la gente ad accendere la TV››.

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