Il Chelsea dunque ha deciso di licenziare Thomas Tuchel dopo la sconfitta (1-0) subita ad opera della Dinamo Zagabria nell’esordio in Champions League, competizione che il tedesco aveva riportato a Stamford Bridge appena sedici mesi prima.
Una decisione che giunge a sorpresa. O forse no. L’inizio di stagione dei Blues infatti non è stato dei migliori, con una serie di risultati altalenanti (vittorie con Leicester e West Ham, pareggio con polemica finale contro il Tottenham di Antonio Conte, pesanti sconfitte contro Leeds e, appunto, Dinamo Zagabria) e prestazioni mai convincenti.
Tutto questo nel momento meno adatto, vale a dire nel pieno del passaggio dall’era Abramovich a quella dei nuovi proprietari Todd Boehly e Behdad Eghbali, i quali non solo hanno speso una vagonata di milioni per acquistare il club dal magnate russo, ma non hanno nemmeno lesinato ulteriori investimenti in una campagna acquisti dispendiosa (con gli arrivi dei vari Wesley Fofana, Marc Cucurella, Raheem Sterling, Kalidou Koulibaly, Carney Chukwuemeka e Pierre-Emerick Aubameyang).
Nonostante la partenza di Marina Granovskaia e Petr Cech, l’idea che Tuchel fosse maggiormente coinvolto negli aspetti decisionali del club è stata disattesa dai fatti, dato che il tedesco non ha completamente avallato la campagna acquisti del club. Per non parlare dell’idiosincrasia a farsi carico di compiti extra campo da parte di un carattere comunque non facile come quello del 49enne di Krumbach.
Detto questo, al di là delle questioni ambientali interne alla società londinese, a decidere le sorti di Tuchel sono stati soprattutto i risultati, spesso figli di prestazioni come detto non convincenti e di altrettanto opinabili scelte tattiche registrate negli ultimi mesi.
La partenza in estate di Lukaku, mai a suo agio in un calcio come quello dell’ex tecnico del Psg (che prevede mobilità da parte dei riferimenti più avanzati) ha in questo senso rappresentato soltanto l’aperitivo delle difficoltà viste in questa stagione.
Contro la Dinamo, ad esempio, si è vista una mediana formata da Mateo Kovacic e Mason Mount, così come uno Sterling impiegato da centrocampista offensivo.

Contro il Leeds la squadra è stata letteralmente travolta dal pressing degli uomini di Jesse Marsch. I Blues stanno pagando molto l’assenza di N’Golo Kante a metà campo, ma questo probabilmente non può bastare a spiegare le difficoltà del momento.
A preoccupare è soprattutto la fragilità difensiva di una squadra che ha già subito 9 reti e concesso 9.77 xGA in 6 partite di Premier League. Un andamento negativo costante.

Le variazioni di sistema rispetto al 3-4-2-1 (che aveva permesso a Tuchel di trovare la quadra) non hanno prodotto i miglioramenti sperati. Spostamenti come quello di Reece James da quinto a quarto di difesa (o braccetto della linea a tre) non hanno pagato. Hakim Ziyech è ancora un pesce fuor d’acqua.
A tutto questo vanno aggiunti rapporti fra Tuchel ed il nuovo gruppo squadra, definibili come tesi dalla stampa britannica. Sembra infatti che in queste settimane ci siano state diverse discussioni tattiche fra il tecnico ed i giocatori, con questi ultimi che non avrebbero apprezzato nemmeno alcune scelte negli undici di partenza.
Per la sostituzione di Tuchel circola già il nome di Potter, che sta facendo bene con il Brighton. Il nuovo allenatore dovrà prima di tutto cercare di fermare l’emorragia difensiva della squadra, ma anche risolvere l’annosa questione dell’attacco.
Squadre come Barcellona, Manchester City e Liverpool hanno riproposto la necessita di dotarsi di un no.9 acquistando Robert Lewandowski, Erling Haaland e Darwin Núñez. Il Chelsea ha risposto con Pierre Emerick-Aubameyang. Vedremo se basterà.

Sostieni la Gabbia
Sostieni la Gabbia offrendo un caffè
2,00 €