Questa intervista è stata precedentemente pubblicata in inglese qui. Si ringrazia Gianluca Losito per la traduzione.
La Champions League inizierà questa settimana. La prima avversaria del Milan è il RB Salzburg. Ho avuto la possibilità di intervistare il tecnico degli austriaci, Matthias Jaissle. Ringrazio mister Jaissle e Carsten Meyer, capo ufficio stampa del Salzburg, per avermi concesso questa opportunità.
Jaissle, È stato un giocatore di Rangnick all’Hoffenheim e poi è cresciuto sotto la sua ala come tecnico (prima nell’Under 17 del Leipzig, poi da collaboratore dell’ex tecnico del Leipzig Alexander Zorniger al Brondby e poi da tecnico dell’Under 18 del Salzburg). Ritiene che ci sia una “scuola Red Bull” a livello di approccio tattico e filosofia calcistica?
Credo sia fondamentale che ogni club abbia la propria identità calcistica. Da allenatore, per me sono importanti le linee guida: qui al Salzburg ne abbiamo, ma all’interno di queste ogni allenatore può dare il suo contributo personale.
Il sistema Red Bull è collegato al 4-2-2-2 forgiato da Rangnick, ma lei nella scorsa ha variato questo approccio, passando principalmente ad un 4-3-1-2. A cosa è dovuta questa scelta?
Bisogna sempre chiedersi come la squadra sta meglio in campo: è importante mantenere una certa flessibilità tattica. Per me, la sistemazione in campo ha un ruolo secondario: ciò che conta sono i principi utilizzati, che non cambiano in base al modulo, che questo sia un 4-2-2-2, un rombo o un 3-5-2. I principi e l’identità rimangono gli stessi.
Quali sono le differenze nel pressare una squadra che difende a uomo e una a zona, quest’ultimo marchio di fabbrica dei sistemi Red Bull?
Preferisco il pressing aggressivo orientato sulla palla, “a sciame”: sono convinto che si possano raggiungere risultati migliori se tutta la squadra lavora in questa fase. Il nostro obiettivo è avere superiorità numerica in zona palla velocemente. Spesso, non è il giocatore più vicino a conquistare la sfera, ma il secondo o il terzo. Vogliamo costantemente mettere in difficoltà il nostro avversario cosicché possiamo andare subito in porta non appena conquistiamo la sfera.
Quanto precise sono le indicazioni di pressing? Come le allena? Come allena il gegenpressing?
Ritengo importante che i giocatori sappiano cosa fare: per me dovrebbero avere indicazioni chiare in ogni situazione. In allenamento proviamo a preparare i giocatori al meglio possibile per le partite, con esercizi complessi o
Quanto sono importanti gli aspetti neurologici in allenamento?
Non facciamo nessun esercizio neurologico nello specifico, ma sicuramente ce ne sono tanti in cui l’aspetto neurologico è messo alla prova. Proprio per questo, in alcuni allenamenti facciamo esercizi di pressione con forti limiti che possono riguardare gli spazi, i tempi o gli avversari da riaggredire.
Quali sono i trigger del pressing? Variano di avversaria in avversaria?
Anche in questo abbiamo dei princìpi fissi. Ci sono trigger che non cambiano al di là dell’avversario, ma senza dubbio analizziamo meticolosamente i punti di forza e di debolezze di chi dobbiamo affrontare. Ma l’obiettivo non è adattarsi all’avversaria: dobbiamo chiederci come far risaltare i nostri punti di forza in campo, concentrandoci sulla sinistra partita.
Nella prima parte della scorsa stagione, il Salzburg ha utilizzato diversi modi per far progredire la sfera e risalire il campo. Può spiegare come costruite la manovra? È un approccio tipico del sistema RB?
In questo aspetto più che in altri, ogni allenatore ha tanti modi per esprimere le sue ide. Per me è fondamentale avere varietà nella costruzione del gioco. Vogliamo occupare i corridoi e giocare in maniera dinamica, il tutto nel modo più veloce possibile. Ma ovviamente dipende sempre, quantomeno in parte, dall’avversaria.
Come rimediate alla naturale mancanza di ampiezza nel 4-3-1-2 a rombo?
Ci lavoriamo coprendoci a vicenda e andando a raddoppiare. Inoltre, dipende sempre da come si sistemano le mezzali: puoi utilizzarle più centralmente o più lateralmente. Abbiamo più soluzioni.
Come attaccate le squadre che si difendono basse?
Questo è un gran problema per noi. Specialmente in campionato, alcune avversarie giocano molto basse contro di noi. Proprio per questo è importante trovare le soluzioni giuste. Senza entrare troppo nei dettagli, abbiamo principi solidi nell’ultimo terzo di campo. Il tema principale è come scombinare il blocco basso, per trovare gli spazi da attaccare e giocare in verticale. Anche qui, giocare in ampiezza è fondamentale.
La scuola di Rangnick si basa sull’idea che non sia così importante tenere molto il pallone, preferendo invece giocare palle lunghe su un giocatore offensivo e, pur perdendo palla, attaccandola in gegenpressing. Anche lei utilizza questi principi? Il suo portiere non sembra aver problemi nel lanciare lungo, e sapete cosa fare sulle seconde palle o in gegenpressing.
In generale, è importante posizionarsi bene in campo anche quando si gioca palla a terra, cosicché le distanze siano giuste in caso di palla persa. Il posizionamento è un aspetto molto importante del nostro gioco. Vale lo stesso per la lotta sulla seconda palla. Ma per noi, come ho detto, è anche molto importante giocare la sfera. Vogliamo trovare le soluzioni giuste, e non solo giocare palla lunga. Anche se questa può essere una possibilità, in base all’avversaria.
Dopo gli anni con Nagelsmann in panchina, il Leipzig ha provato a tornare alle basi del gioco di Rangnick con Jesse Marsch in panchina. Quest’approccio non ha funzionato, così la squadra è tornata ad un’impostazione di gioco maggiormente improntata sul possesso (al momento, il Leipzig ha il 60% del possesso palla). In Champions League, quest’approccio è sembrato più volto verso la ricerca di un maggior ritmo ed una maggior velocità di trasmissione. Cosa ne pensa di queste modifiche e di questo stile di gioco?
È fondamentale avere il giusto mix. Oggi il calcio è così complesso che una partita può avere più facce: è importante avere soluzioni per ognuna di essa. In Germania si dice: tutte le strade portano a Roma. A prescindere da come giochi, è fondamentale essere determinati a raggiungere l’obiettivo.
Quali novità ha introdotto nel Salzburg 2022/23 dal punto di vista tattico?
Gli aspetti fondamentali della nostra filosofia rimangono gli stessi. Ma senza dubbio, da allenatore, devo contribuire con le mie idee all’interno di questi paletti. Lo ritengo necessario, perché solo così possiamo migliorare.
Come affronterete una squadra molto fluida come il Milan?
Vedremo. Il Milan è una squadra di altissimo livello. Ovviamente studieremo l’avversaria, ma prima di tutto scenderemo in campo per fare la nostra partita in modo coraggioso, anche se sappiamo che sarà una grande sfida per noi.

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