Con un piano gara accuratamente preparato e ben eseguito il Venezia di Paolo Zanetti è riuscito ad avere la meglio sulla Fiorentina (1-0) al termine di una gara estremamente interessante da un punto di vista tattico.

Per affrontare il 4-3-3 gigliato, il trainer arancioneroverde ha mandato in campo un 4-3-1-2 fluido, specialmente in relazione ai comportamenti assunti da Dennis Johnsen. Il calciatore norvegese infatti assumeva funzioni diverse a seconda della fase di gioco. In possesso, il suo compito era quello di attaccare la profondità e supportare Thomas Henry. In non possesso invece l’ex giocatore dell’Heerenveen aveva il compito di agire da quarto di centrocampo nel mezzo spazio sinistro in una linea molto stretta.

Da parte sua, Italiano ha presentato una squadra imperniata sull’ormai collaudato 4-3-3. All’interno di questo schieramento base, la Viola cercava di risalire il campo sfruttando le rotazioni delle catene esterne formate da terzino, mezzala e esterno offensivo di parte.
Dal punto di vista dello sviluppo, detto che il grosso della costruzione ricadeva come al solito sui centrali difensivi Igor (105 palloni giocati) e Milenković (113), la squadra ospite andava a supportare la fase di possesso prestando sempre attenzione a riempire tutti e cinque i corridoi verticali del campo in situazione di attacco all’ultima linea veneta.

Purtroppo per loro, il possesso dei viola (62%) risultava spesso orizzontale, con la compagine di Italiano incapace di manipolare il sistema difensivo predisposto dal Venezia, col risultato di far arrivare pochi palloni giocabili a Dušan Vlahović (27) e di creare poche situazioni di pericolo (0.81 xG).
La formazione di Zanetti era abile a chiudere tutti i canali, soprattutto esternamente dove si facevano notare i terzini Ebuehi e Haps che recuperavano un totale di 12 palloni, col surinamese che vinceva anche 15/18 duelli.
Alla fine, anche se hanno prodotto lo stesso numero di expected goals, i veneti sono riusciti a realizzare la rete che è valsa loro tre punti sfruttando un’imbucata ai danni della linea alta viola, riuscendo poi a portare a casa il risultato grazie ad un’accorta prova difensiva.
Di contro, la Fiorentina si conferma una delle squadre maggiormente attente a cercare di forzare a proprio vantaggio le partite utilizzando il controllo del pallone, come dimostrano i dati che, dopo questa giornata, collocano i toscani al terzo posto della massima serie per tempo medio di possesso (11.58) e per numero di passaggi per azione d’attacco (4.03) e al quarto (a parimerito col Milan) per azioni offensive da dieci o più passaggi (92).
Stavolta però a dettare il contesto è stato il Venezia tramite il controllo degli spazi e nonostante un baricentro basso (48.97m sul possesso avversario).
Sotto la guida di Italiano, la Fiorentina ha dimostrato fino alla trasferta in laguna di saper produrre un calcio convincente. Spetta al tecnico e alla squadra dimostrare di poter continuare su questa strada ora che gli avversari sembrano aver cominciato a trovare le contromisure per disinnescare la fase d’attacco dei gigliati.
Da parte sua il Venezia continua nel processo di apprendistato per la serie A della sua rosa giovane. Zanetti può ritenersi soddisfatto, oltre che per il risultato, per essere già riuscito a inserire al livello superiore alcuni elementi come il già citato Haps, Aramu o Busio.