La vittoria ai rigori in finale contro il Manchester United consente a Unai Emery di vincere la quarta Europa League della sua carriera, al termine di una partita contrassegnata da un dominio della squadra di Ole Gunnar Solskjær in termini territoriali e di possesso e da una superiorità in termini di occasioni.

Superiorità che però non si è tradotta in una produzione offensiva efficace e che ha invece finito per esporre le ben note difficoltà dello United nell’affrontare blocchi difensivi bassi.
A tal proposito ha scritto Jonathan Wilson, rimarcando anche la tendenza del tecnico norvegese del Manchester nel non saper sempre leggere correttamente le partite per effettuare in tempo i dovuti cambi.
Detto questo, anche se il risultato finale è stato determinato dall’errore di David de Gea e dalla rete realizzata da Gerónimo Rulli dagli undici metri nello shootout conclusivo, l’andamento complessivo del match ha finito per confermare quanto la squadra di Solskjær diventi prevedibile quando si tratti di dover fare la partita.
Con Pogba e McTominay che faticavano in mediana, il Manchester ha avuto problemi a proporre una manovra fluida, rimanendo ancorato ad un 4-2-3-1 piuttosto statico e non riuscendo quasi mai ad avere la meglio del blocco difensivo 4+4 costruito da Emery in fase di non possesso.
Alla fase difensiva del sottomarino giallo hanno poi contribuito egregiamente anche Bacca e Moreno. I due attaccanti dei gialli avevano il compito di abbassare ulteriormente la prima linea difensiva della squadra spagnola e di aiutare il resto della squadra a chiudere le linee di passaggio centrali. Di fatto, in non possesso il Villareal si disponeva con un 4-4-2-0.

L’intento rimaneva quello di chiudere la zona di rifinitura nei mezzi spazi e nel mezzo. Obiettivo centrato se guardiamo alle zone di ricezione dei passaggi che hanno permesso di superare almeno una linea difensiva avversaria da parte dei giocatori dello United e considerando il fatto che, dei 35 passaggi chiave totali prodotti dalla squadra di Solskjær, soltanto 8 sono risultati essere degli assist (cioè passaggi che hanno portato ad un tiro).

Anche in questo il piano gara difensivo di Emery è stato molto europeo e contemporaneo: chiudere appunto il centro del campo per costringere il Manchester a muovere palla esternamente e lì aggredirlo contando sull’aiuto della linea laterale.
Davanti a questa strategia, che negava loro la profondità, gli uomini di Solskjaer si sono arenati. Gli inglesi hanno così finito per affidarsi al cross come arma di rifinitura privilegiata (ben 19) ma senza riuscire ad avere la meglio della contraerea spagnola, dove si è particolarmente distinto Raúl Albiol.

Alla fine quindi la partita è stata indirizzata dal Villareal verso un contesto che gli uomini di Emery hanno saputo interpretare meglio rispetto a quello in cui si è trovato ad agire la compagine britannica, che non ha saputo venire a capo di una situazione tattica dove avrebbe potuto (e dovuto) far prevalere il proprio superiore tasso tecnico.