Una delle realtà più interessanti nella Süper Lig turca 2020/21 è rappresentata dall’Alanyaspor, fra le cui fila ha militato in passato anche lo juventino Merih Demiral.
In un calcio tradizionalmente dominato dalle tre grandi Galatasaray, Beşiktaş e Fenerbahçe, il club della città di Alanya si è distinto per la proposta di un calcio proattivo, che ha permesso alla squadra di issarsi fino al quinto posto in classifica (dietro alle tre società di Istanbul e al Trabzonspor).
Sotto la guida del tecnico Çağdaş Atan, la compagine anatolica ha fin qui raccolto 42 punti in 24 partite di campionato, battendo nel frattempo anche rivali più quotati come appunto il Galatasaray di Fatih Terim, estromesso dalla coppa di Turchia dopo una doppia sfida nei quarti di finale.
A questo exploit non è certo estraneo il nostro Francesco Farioli. Arrivato in Turchia dopo l’esperienza di Sassuolo, l’ex preparatore dei portieri di Roberto De Zerbi ha assunto il ruolo di vice di Atan, portando i principi del gioco di posizione allo stadioBahçeşehir Okulları.

Alla base della fase offensiva della squadra turca c’è dunque l’idea di costruire dal basso per attirare la prima pressione avversaria e, una volta superata, attaccare in campo aperto sfruttando rapide verticalizzazioni.
Elemento cardine della prima fase di possesso dell’Alanyaspor è il portiere José Marafona. Il 33enne portoghese infatti è stato istruito da Farioli per essere parte attiva nell’uscita palla da dietro della squadra turca, fungendo da scarico per i compagni e anche da giocatore libero che attrae appunto la pressione rivale.
Con Georgios Tzavellas e Steven Caulker, Marafona costituisce il triangolo di possesso dal quale muovere palla per iniziare la risalita del campo, avviando una costruzione che può essere indifferentemente a quattro o a tre grazie anche al supporto dei terzini Juanfran e Francois Moubandje o di uno dei due, con l’altro che invece guadagna spazio in avanti.
L’importanza del portiere e dei due centrali difensivi nel possesso dell’Alanyaspor è confermato dai dati InStat che vedono Marafona, Caulker e Tzavellas effettuare rispettivamente una media di 30.5 passaggi a partita (con una precisione dell’84.2%), 76.9 (89.5%) e 72.8 (86.4%). L’inglese e il greco sono i calciatori ad effettuare più passaggi a partita dell’intero campionato.
Ad un secondo livello, a garantire ulteriore fluidità alla manovra collaborano Efecan Karaca, l’ex romanista Salih Uçan e Umut Güneş. Il 20enne nato in Germania svolge indifferentemente le funzioni di play basso, mezzala di possesso o invasore in zona di rifinitura a seconda della situazione di gioco.
Nell’ultimo terzo di campo la squadra di Atan e Farioli va ad occupare tutto il costrutto A.R.P. (ampiezza, rifinitura e profondità) con uno sviluppo fluido del sistema 4-3-3 di partenza in modo da costringere la squadra avversaria a doversi preoccupare tanto della difesa dello spazio alle spalle della propria linea arretrata quanto dei corridoi più esterni (half-spaces e fasce laterali).
In queste zone diventano importanti i contributi garantiti da Davidson Pereira, come esterno in grado di creare superiorità numerica da situazioni di 1c1 e da Babacar, col senegalese abile ad attaccare la profondità.
Come si vede, la proposta di Atan e del suo staff è contemporanea e innovativa per un calcio in ascesa come quello turco e ha consentito all’Alanyaspor, in questa prima parte di stagione, di colmare il gap rispetto a squadre più attrezzate per competere al vertice del campionato.