Al di là della partita Analisi tattica La mossa tattica

Il pressing dello Spezia ha destabilizzato il Milan

In un periodo storico nel quale le squadre che adottano il pressing come arma difensiva lo fanno soprattutto andando a creare situazioni di 1c1, una variabile è stata quella mostrata dallo Spezia nella sfida che ha visto gli aquilotti opposti al Milan di Pioli.

Preparando il piano gara, Italiano ha deciso di affrontare la capolista non in maniera passiva ma attraverso invece un atteggiamento proattivo anche in non possesso.

Sapendo che una delle chiavi della fase offensiva rossonera è costituita dalla capacità della squadra di Pioli di occupare la zona di rifinitura (quella cioè compresa fra le linee di difesa e centrocampo avversarie) il tecnico spezzino ha predisposto una attenta copertura dei corridoi centrali del campo.

Infatti, fin dalle situazioni di prima costruzione del Milan, lo Spezia si è alzato in pressione, prestando attenzione a chiudere proprio le linee di passaggio nel mezzo.

Italiano ha chiesto ai suoi giocatori di scalare in avanti con un uomo che si incaricava di andare a coprire la palla mentre i compagni restavano a dare copertura e sostegno, creando un sovraccarico di difendenti in zona palla e riuscendo in questo modo a schermare proprio le linee di passaggio verso la rifinitura.

Alcune azioni difensive dello Spezia nel montaggio VideoMatch di Sics 

Per raggiungere l’obiettivo lo Spezia non ha avuto paura a difendere con la linea arretrata alta e un baricentro molto avanzato. Non a caso, proprio il baricentro medio spezzino sul possesso rossonero è risultato essere di ben 52.66m.

Dati Lega Calcio.

L’atteggiamento ha pagato: i dati statistici contenuti nel tweet di @CalcioDatato (riportato di seguito) confermano proprio l’efficacia di questa strategia difensiva.

Non riuscendo a manipolare il sistema difensivo avversario partendo da una costruzione articolata dal basso che permettesse di bypassare la pressione avversaria, il Milan ha cercato di andare direttamente alla ricerca di Ibrahimovic tramite l’utilizzo della palla alta (26 in totale i passaggi lunghi giocati). Ma lo Spezia ha saputo ovviare anche a questa situazione, andando a contendere con efficacia ai rossoneri le seconde palle.

Un’altra delle conseguenze positive derivanti dall’atteggiamento della linea difensiva dello Spezia è stato quello dei fuorigioco provocati. Con VideoMatch di Sics ne vediamo un paio.

Alla fine il Milan non è quindi mai riuscito a superare il pressing dei liguri, risultando così poco pericoloso in attacco, come dimostrano i dati sui tiri effettuati (appena 4, dei quali nessuno nello specchio della porta di Provedel) e sull’IPO prodotto.

Questo atteggiamento, che ha mischiato quindi una forte pressione individuale (esercitata dall’uomo incaricato di andare a contrasto sul portatore di palla) ad un controllo degli spazi intorno alla palla, oltre a rappresentare una novità nel contesto italiano potrebbe aver anche indicato la strada a compagini che, affrontando avversari più forti, vogliano fare  in fase difensiva qualcosa di più che difendersi posizionalmente basse.

6 commenti

  1. Novità nel contesto italiano? Forse quello odierno, ma le squadre di Zeman, Orrico, Varrella, Oddo, Marchioro, Maifredi, Galeone, Sacchi, Cerantola, questo tipo di manovra difensiva la attuavano più di 30 anni fa!

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      1. In vero, il Chievo di Del Neri, al di là delle differenze tecniche, mostrava un atteggiamento diverso: si attuava l’off side trap in maniera attiva e sistematica, ma non vi era sviluppo di pressing, ai 2 centroavanti era richiesto di restare sempre nella metà rivale, si puntava sul presidio degli spazi e sull’intercetto, una disposizione a zona fissa in definitiva. In fase offensiva, inoltre, i laterali bassi difficilmente si sovrapponevano agli omologhi alti, per cui il gioco non era corale come nel calcio del Sacchi.

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      2. Sì, erano due entità diverse anche perché la regola del fuorigioco era diversa però in qualche modo ripropose alcuni aspetti che si erano per così dire dimenticati nelle stagioni precedenti.

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  2. Io ho assistito con ammirazione a questo tipo di pressing nelle partite del Rijeka giocate contro il Napoli (non vorrei sbagliare). L’idea di disporsi in questo mi ha subito colpito particolarmente perché, supponendo parità di efficacia, ti espone a minori rischi rispetto ad un pressing orientato fortemente sugli uomini e ti consente di mantenere un barricentro più alto rispetto alle soluzioni più attendiste. Sei d’accordo oppure ho semplificato troppo?

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    1. Diciamo che il pressing prevede attacco al palleggiatore con 1/3 elementi mentre il grosso della squadra si pone a presidio degli spazi circostanti. Pressare individualmente senza marcamenti preventivi limitrofi non può avere la stessa efficacia, per quanto eviti di destabilizzare lo schieramento. Parliamo della contrapposizione fra disposizione a zona fissa e variabile.

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