La prima Fiorentina di Prandelli stecca contro un Benevento ben organizzato che pone fine alla recente emorragia di risultati espugnando il Franchi (0-1) grazie ad un gol di Improta.
Per il suo ritorno alla guida della viola (dopo dieci anni dalla prima volta) l’ex tecnico della nazionale opta per un 4-2-3-1 fluido. In fase di costruzione Milenkovic, partendo da terzino, resta bloccato fungendo da terzo centrale con una soluzione già provata durante la gestione Pioli.
L’uscita palla da dietro viene gestita quindi dai tre centrali (oltre a Milenkovic ci sono Pezzella e Igor) e dai due mediani Amrabat e Duncan. Il terzino sinistro (Biraghi) si alza subito per andare a garantire ampiezza dal suo lato mentre, dalla parte opposta, è Kouame a fare altrettanto con Castrovilli e Ribery che agiscono da trequartisti a ridosso del riferimento centrale Vlahovic.

In pratica, la squadra sviluppa in possesso tramite un 3-2/4-1 con cinque costruttori e cinque invasori. Il giro palla della Fiorentina è però lento e l’intera manovra offensiva gigliata ne risente. La squadra di Prandelli gestisce il possesso (58%) e mantiene il predominio territoriale (55.6m il baricentro medio in fase offensiva) ma non riesce a produrre occasioni accettabili, se ci eccettua quella avuta da Vlahovic e sventata da Montipò nella ripresa.

Da parte sua, Inzaghi ha preparato bene la gara: il Benevento si dispone basso (44.41m sul possesso viola) cercando di chiudere le linee di passaggio centrali grazie al lavoro dei tre centrocampisti e delle due mezzepunte.

Il piano gara funziona bene, grazie anche all’uscita di Ribery che priva la squadra di casa non solo del suo uomo di miglior qualità ma anche dell’elemento maggiormente in grado di smarcarsi fra le linee (5 i passaggi chiave ricevuti). Non a caso, uscito il francese la Fiorentina fa fatica a trovare spazi oltre le linee di pressione avversarie.
Questa era la partita che Prandelli aveva preparato e per questo tipo di approccio aveva scelto di far partire Castrovilli da no.10 (a detta del tecnico viola l’azzurro in fase difensiva ‹‹doveva chiudere le giocate sul centrocampista basso [Schiattarella, il play del Benevento]›› mentre, con la viola in possesso, ‹‹doveva farsi trovare tra le linee››).

Il solo passaggio chiave ricevuto dal 23enne di Canosa di Puglia (da Biraghi sulla sinistra) conferma come il Benevento abbia coperto bene le linee di passaggio verso il 10 gigliato. Così come non hanno funzionato gli interscambi di posizione fra lo stesso Castrovilli ed un Kouame come detto schierato a destra.
Una volta entrati in possesso di palla i giallorossi sono rapidi a ribaltare il fronte del gioco, armando diverse situazioni di contropiede non sfruttate a dovere e che avrebbero potuto consentire alla squadra di Inzaghi di chiudere prima la partita.
Alla fine il dato IPO relativo alla partita testimonia come la Fiorentina avrebbe potuto ottenere almeno un punto, nonostante le poche chances create.

Tuttavia questo dato non deve far passare in secondo piano la prestazione della squadra di Inzaghi e l’ottima strategia predisposta dal tecnico del Benevento e dal suo staff nell’affrontare una trasferta sulla carta proibitiva.