Il successo contro la Pro Patria (1-0) issa il Como di Marco Banchini al settimo posto nel girone A della serie C 2020/21, con un bottino di 16 punti in 9 gare. La partita contro la compagine di Busto Arsizio è stata l’occasione per rivedere all’opera una squadra tatticamente organizzata, la cui fase di possesso è legata a determinate giocate.
Dopo una scorsa stagione e un inizio dell’attuale torneo caratterizzati dall’utilizzo del 3-5-2 come sistema base, a partire dalla trasferta di Lucca (2-3) il 40enne tecnico lariano ha deciso di optare per la difesa a 4, prevalentemente all’interno di una disposizione 4-4-2/4-4-1-1.
Costruzione
Il Como costruisce utilizzando i quattro giocatori che compongono la linea arretrata. Il giro palla è volto a veicolare i flussi di gioco soprattutto esternamente. Se una zona è chiusa, si cerca di portare velocemente la sfera sul lato opposto. A questo punto, se le linee di passaggio più vicine sono ostruite, non si tende a tornare indietro quanto piuttosto a giocare la palla lunga per i riferimenti offensivi.
In generale, la costruzione non è particolarmente elaborata ed il lancio lungo dalle retrovie (anche dal portiere) è abbastanza utilizzato dalla compagine di Banchini per avviare l’azione offensiva. La ricerca del lato debole con un passaggio diagonale e rapido è un altro pattern della fase di possesso lariana.
Attacco alla linea.
Come detto, l’attacco alla linea è solitamente diretto. L’idea è di utilizzare i due attaccanti in posizione sfalsata ma vicini fra loro, per attuare quelle combinazioni tipiche del gioco dell’Inter di Antonio Conte o del Torino di Gian Piero Ventura.
Qualora la palla venga respinta dalla difesa avversaria, i centrocampisti lombardi devono velocemente farsi trovare pronti per andare a cercare di catturare la seconda palla.
Invasori esterni
Le due ali hanno il compito di garantire ampiezza, allargando le maglie difensive avversarie. Ricevono quindi sulla linea laterale le giocate provenienti dagli interni di centrocampo ma possono anche venire a giocare dentro (nei mezzi spazi) per combinare direttamente con i due attaccanti, come facevano gli esterni nel 4-2-4 del Bari di Ventura e di Conte.
I terzini sono attivi in fase di possesso anche attraverso corse di sovrapposizione. In questo caso quindi si notano delle differenze col gioco del primo Conte, nel quale gli esterni bassi giocavano più in appoggio.
Fase difensiva
Il non possesso lariano è un mix fra situazioni in cui la squadra di Banchini è più orientata alla copertura delle linee di passaggio ed altre invece nelle quali attua un pressing avanzato.
Quando la palla viene spostata in zone esterne o mossa all’indietro tramite retropassaggi, il Como aggredisce. Contro la Pro Patria, schierata 3-5-2, le due punte della squadra di Bianchini (Terrani e Ferrari) si schieravano affilate, con una sul centrale avversario e l’altra a coprire il play basso (Fietta) e con l’aggressione che partiva quando la palla veniva girata verso i braccetti.

Transizioni offensive
Una volta riconquistata palla, l’idea base è quella di andare alla ricerca della profondità. Il Como cerca infatti di portare subito la sfera in avanti per andare a invadere l’altra metà campo.
In conclusione, la formazione guidata da Banchini è piuttosto diretta nella gestione del possesso, orientandosi nel più breve tempo possibile alla ricerca della verticalità.
Questo approccio è favorito anche dal fatto che i comaschi hanno una rosa ben strutturata fisicamente, con diversi elementi di movimento sopra i 180 cm. Non a caso la compagine lagunare è piuttosto pericolosa nelle situazioni di calcio piazzato (2 su 12 i gol finora segnati in queste circostanze, rigori esclusi).