‹‹Non ho mai visto Payet difendere così tanto!››
Jordan Amavi
Questa stagione 2020/21 segnerà il ritorno (dopo sei anni) dell’Olympique Marsiglia in Champions League.
Grosso merito del rientro dell’OM nell’élite del calcio europeo va ascritto al lavoro svolto da André Villas-Boas per il quale l’arrivo (nello scorso campionato) in Ligue 1 ha rappresentato anche il ritorno ad alto livello di un tecnico troppo frettolosamente dimenticato dai media dopo gli esili dorati in Russia (Zenith) e Cina (Shanghai SIPG).
Di ritorno nel calcio che conta, AVB ha ereditato una situazione non facile a Marsiglia, con una squadra che aveva mancato la qualificazione alla Champions League durante l’ultima parte del regno di Rudi Garcia. Via i big names che avevano deluso (come Mario Balotelli, Adil Rami e Luiz Gustavo), con Villas-Boas al timone la società marsigliese ha optato per favorire il collettivo piuttosto che le star, costruendo una compagine che si adattasse alle idee del portoghese.
Sotto Villas-Boas, l’OM è diventata una squadra organizzata, che gioca sulle caratteristiche dell’avversario e che risulta difficile da battere. All’interno di questo contesto, giocatori come Dimitri Payet e Steve Mandanda hanno probabilmente disputato nello scorso torneo la loro miglior stagione in carriera mentre altri come Valentin Rongier e Darío Benedetto si sono rivelati efficienti, nonostante un hype inferiore a quello dei giocatori che hanno sostituito.
Fra i segreti, per così dire, del successo di AVB col Marsiglia, oltre ad una ottima capacità comunicativa con i giocatori e all’utilizzo di un metodo di allenamento integrato nel quale il carico fisico è modulato sulla posizione ricoperta dal giocatore, c’è stata una buona fase difensiva, fondata sul pressing alto.
Abbandonato solo per ragioni strategiche contingenti, il pressing è risultato essere arma fondamentale nel non possesso marsigliese: il PPDA finale è stato di 8.56, il secondo dopo quello del Psg (6.88). Per attuare correttamente questo approccio difensivo si sono rivelati fondamentali i due centrocampisti centrali Valentin Rongier e Morgan Sanson, importanti anche nella fase di uscita del pallone dal basso in fase di possesso all’interno del 4-3-3 del Marsiglia, sistema che AVB ha utilizzato nella maggior parte delle occasioni.
Il posizionamento classico del Marsiglia in non possesso, con la linea arretrata alta.
In generale la squadra della Provenza ha difeso con un blocco medio, pronta poi per scattare in azione di pressing collettivo in presenza di determinati triggers (ad esempio sui retropassaggi o su controlli sbagliati da parte degli avversari).
Nel video montato con VideoMatch di Sics osserviamo tre situazioni che innescano il pressing del Marsiglia.
In situazione di costruzione da rimessa dal fondo, il Marsiglia predilige una pressione forte, orientata sull’uomo, volta a chiudere le immediate linee di passaggio vicino al portiere e ai primi costruttori avversari. In caso di palla lunga la linea arretrata è strutturata per difenderla.
Una situazione di pressing della squadra di AVB su costruzione bassa.
Lo stesso tipo di orientamento difensive viene utilizzato in situazione di contro-pressing, con il Marsiglia che riaggredisce forte il portatore di palla e cerca di sporcare le linee di passaggio sul corto.
Alla fine, è vero che l’OM è risultata essere l’ottava squadra della Ligue 1 in termini di gol concessi (29 in 28 giornate, media di 1.03 a partita) ma questi dati vanno confrontati con quelli dell’anno prima, quando il Marsiglia di Garcia si è classificato dodicesimo per reti subite (52, 1.36 a partita).
All’esordio in questa stagione, contro il Brest, la strategia difensiva è stata però modificata. In un match che, a detta dell’ex assistente di José Mourinho, non doveva essere giocato, l’atteggiamento difensivo dei marsigliesi è stato più cauto (PPDA di 14.33), con l’assenza di una forte pressione avanzata.
Nonostante questo cambiamento si è potuto comunque notare un altro aspetto importante della fase difensiva dei Phocéens, vale a dire la linea difensiva orientata prevalentemente in funzione della palla, con i giocatori attenti a coprire le rispettive zone di competenza e a mantenere le distanze.
Alcune costanti della fase difensiva dell’OM contro il Brest.
Solo il tempo dirà se questo cambio di rotta è stato estemporaneo o se verrà utilizzato con continuità. Di certo,
Un’ipotesi da non scartare è quella dell’utilizzo della difesa a tre, con l’argentino Leo Balerdi a fungere da terzo centrale. Nel frattempo si è aggiunto anche Yuto Nagatomo.
Vedremo quindi come Villas-Boas ripartirà quest’anno dal punto di vista difensivo per garantire all’OM di essere competitivo sui due fronti.