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È stato (anche) l’anno di Berardi

Del Sassuolo 2019/20 ricorderemo certamente il gioco espresso dalla compagine di Roberto De Zerbi, i dribbling di Jérémie Boga, i gol di Francesco Caputo, la rinascita di Manuel Locatelli.

In verità, tutte le ultime tre cose sopramenzionate sono legate alla prima. Il 4-2-3-1 fluido del tecnico bresciano, con la sua costruzione dal basso volta ad attrarre la prima pressione avversaria per poi superarla e risalire velocemente il campo, hanno infatti messo tutta la rosa della compagine emiliana nella condizione di esprimersi al meglio, forse anche al di là del valore dei giocatori, presi singolarmente.

Di certo, fra i calciatori che hanno maggiormente beneficiato dell’arrivo nel 2018 dell’ex tecnico di Palermo e Benevento c’è Domenico Berardi.

Anche due gol su punizione per Berardi in questa stagione.

Ex enfant prodige del calcio italiano (non più tale, a 26 anni d’età) l’attaccante calabrese ha infatti sfoderato quella che forse è stata la miglior stagione da quando veste il neroverde (compresa la prima in serie B quando, con 11 reti, contribuì alla storica promozione in A degli emiliani).

Infanti, in questo campionato Berardi ha realizzato 14 gol e registrato 10 assist, risultando l’unico giocatore della massima serie ad andare in doppia cifra in entrambe queste statistiche.

Nel montaggio VideoMatch uno dei gol di Berardi quest’anno, a conclusione di un’azione offensiva dove il Sassuolo occupa ampiezza, rifinitura e profondità. 

Evento quest’ultimo che per Berardi non si verificava dalla stagione 2014/15 (15 reti e 10 assist) e che sembrava di difficile realizzazione per un giocatore che, dopo gli esordi scintillanti (31 reti realizzate nei suoi primi due campionati di A), sembrava essere regredito e non in grado di mantenere le promesse di inizio carriera.

In questo senso, il torneo 2017/18 è stato il peggiore fin qui registrato da Berardi. Quel campionato, il quinto di serie A per i neroverdi, vide l’addio di Eusebio Di Francesco (passato alla Roma) e la sua sostituzione con un altro giovane tecnico rampante, Cristian Bucchi.

Reduce dalla buona stagione col Perugia, l’allenatore romano aveva provato a cambiare l’approccio tattico avuto dal Sassuolo sotto la precedente gestione. Infatti, mentre con Di Francesco la compagine emiliana era stata istruita per giocare all’interno di un contesto tattico ben definito, con la ricerca della ripetitività delle giocate offensive, con Bucchi alla guida il Sassuolo aveva adottato un sistema più fluido, con frequenti rotazioni fra i tre centrocampisti ed una maggior ripartizione dei compiti fra i giocatori nelle zone di rifinitura e conclusione.

All’interno di questo tipo di approccio, fuori dalla comfort zone creatagli da Di Francesco, Berardi era andato in difficoltà, soprattutto a livello di conversione dei tiri. Tanto è vero che, con Bucchi, l’attaccante aveva registrato un dato di 4.69 in termini di xG, a fronte di una sola rete realizzata e nonostante che il 30% dei suoi tiri fossero nello specchio. In pratica, Berardi stava tirando con scarsa efficacia.

Le cose per Berardi non sono migliorate con l’esonero di Bucchi e l’arrivo in panchina di Beppe Iachini. Gli avanti neroverdi, compreso il talento di Cariati, hanno continuato a produrre conclusioni a basso coefficiente di realizzabilità. Così, a fine stagione Berardi aveva racimolato soltanto 4 gol, fuori da un dato di 9.28 xG.

Nello scorso campionato, il primo con De Zerbi, sono cresciuti sia i gol (8) che l’efficienza realizzativa dell’avanti neroverde (pur ancora al di sotto del termine medio di uno) che è passata dallo 0.43 della stagione precedente allo 0.88 del torneo 2018/19.

In questa stagione 2019/20, completato l’adattamento al calcio posizionale del tecnico, Berardi è come detto esploso: il no.25 del Sassuolo ha tirato di più (4.25 tiri p/90 rispetto ai 3.93 dell’anno scorso) e lo ha fatto meglio, portando la sua goal efficiency a 1.36 (il rapporto fra i 14 gol segnati e i 10.25 xG).

Screenshot_3

La shot map di Berardi secondo il modello understat. In verde i gol; in giallo i pali; in blu i tiri parati; in viola quelli bloccati,; in rosso i mancati.

Berardi ha finalmente riproposto il proprio bagaglio tecnico e non soltanto nelle vesti di finalizzatore ma anche (cosa che non tutti gli riconoscevano) in quelle di uomo in grado di muoversi a tutto campo e di saper cucire e rifinire il gioco, come dimostrato dai dati relativi ai passaggi chiave e agli assist raccolti da Sics.

Berardi

L’analisi Sics dei passaggi del Sassuolo. Berardi è secondo, dietro il solo Locatelli, per numero di passaggi chiave.

Vedremo quale sarà l’evoluzione del calciatore nella prossima stagione, quella che si concluderà con l’Europeo rinviato quest’anno. Se Berardi dovesse confermarsi, o addirittura migliorare ulteriormente, sarà difficile per Roberto Mancini tenerlo fuori dalla lista dei convocati.

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