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Il ringhio del Napoli

La coppa Italia di questa strana stagione 2019/20 va dunque al Napoli, al termine di un confronto deciso ai calci di rigore (4-2). Al di là delle problematiche evidenziate dalla Juventus, soprattutto in fase offensiva, la sfida dell’Olimpico ha rivelato ancora una volta la capacità di Gennaro Gattuso di preparare la partita.

Contro il 4-3-3 asimmetrico dei bianconeri (che diventava 4-4-2 in fase di non possesso), l’allenatore partenopeo ha deciso di abbassare notevolmente il baricentro della propria squadra (39.45m di media sul possesso avversario), tenendo molto strette le linee del proprio 4-3-3 (20.43m la lunghezza media con la Juve in fase offensiva) e chiedendo ai propri reparti di scivolare velocemente sul lato palla.

Nel video realizzato con VideoMatch di Sics si può notare un efficace scivolamento difensivo delle linee napoletane.

Questi accorgimenti tattici hanno finito per togliere profondità alla Juve e per negarle anche vie di accesso agevolate alla zona di rifinitura. Il fatto poi che Sarri abbia deciso di utilizzare in partenza Ronaldo come attaccante di sinistra, con Douglas Costa sull’altra fascia, ha finito per ingolfare la manovra bianconera, riducendo ulteriormente gli spazi, già di loro resi angusti dall’accorto atteggiamento difensivo predisposto da Gattuso.

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Le linee degli azzurri strette in fase di non possesso.

In questo modo il tecnico napoletano è riuscito a dettare il contesto tattico, costringendo la Juve ad un possesso sterile, tanto è vero che i bianconeri hanno registrato un dato di appena 25 (contro i 54 del Napoli) in termini di Indice di Pericolosità Offensiva. Il lavoro difensivo delle mezzali azzurre (Fabian Ruiz a destra e, soprattutto, Zielinski a sinistra) ha ulteriormente contribuito al buon funzionamento del piano gara deciso da Gattuso.

In questa finale, nonostante avesse di fronte un avversario più forte, l’ex allenatore del Milan è rimasto comunque fedele ai principi di gioco che già si erano visti fin dal suo arrivo sulla panchina del Napoli, avvenuto lo scorso dicembre in sostituzione dell’esonerato Ancelotti. Certamente l’attenzione difensiva è stata accentuata, con la rinuncia pressoché totale al pressing offensivo (28.0 in termini di PPDA), ma questo non si è tradotto in un parcheggio del bus. Al contrario, i partenopei hanno sempre provato a risalire il campo palleggiando, passando soprattutto da Demme (64 palloni giocati) e riuscendo a superare la prima pressione juventina con sempre maggior efficacia, man mano che passavano i minuti, nonostante alcuni errori iniziali.

La capacità di trovare Zielinski e Fabian Ruiz nei mezzi spazi ha poi permesso alla squadra di Gattuso di proporsi pericolosamente anche nella metà campo avversaria, tanto è vero che alla fine le occasioni migliori le hanno avute proprio i napoletani, registrando un 1.98 in termini di xG, contro l’appena 0.45 della Juventus.

Il contributo realizzato con VideoMatch di Sics evidenzia la capacità dei costruttori partenopei, una volta schermato Demme, di trovare una mezzala nell’half-space per risalire il campo.

Sarà ora interessante vedere come continuerà il progresso del Napoli di Gattuso, soprattutto in match nei quali la squadra sarà costretta a fare la partita. Quanto visto contro la Juve ha comunque fornito una discreta impressione e confermato quanto di buono fatto finora a con gli azzurri dall’ex centrocampista della nazionale italiana.

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