Prosegue il nostro viaggio nel mondo dei tattici, figure sempre più centrali negli staff degli allenatori di ogni livello. Oggi proponiamo l’intervista con Federico Barni, match analyst di Davide Nicola. Ringrazio Federico per l’amicizia e la disponibilità a sottoporsi al questionario de La Gabbia.
Premettendo che per me bisogna distinguere fra il match analyst ‘puro’ ed un tattico (che svolge non solo funzioni di raccolta dati ma partecipa al montaggio video e consiglia l’allenatore in sede di analisi dell’avversario, magari stando in tribuna durante la partita per comunicare con la panchina) ti chiedo: qual è il tuo compito all’interno dello staff? Entri anche in ‘questioni ‘di campo’? Sei d’accordo con la distinzione che facevo fra tattico e match analyst?
Credo che la figura del match analyst riunisca insieme tutti questi ruoli. Il match analyst, secondo me, ha il compito di informare l’allenatore su ogni situazione tattica sia degli avversari, sia della propria squadra. L’impostazione e la strategia della squadra spetta solo al mister ma lo scambio di idee con il match anlayst diventa un valore aggiunto per il lavoro dell’allenatore. Il mio ruolo all’interno dello staff tecnico è quello di dare più informazioni possibili al mister sotto forma di video e dati statistici. L’empatia con Davide Nicola è poi unica essendo lui un allenatore che coinvolge molto tutto lo staff nelle varie scelte.
Qual è la tua formazione? Come ti sei formato per ricoprire il ruolo che ricopri?
Sono allenatore UEFA B e dopo varie esperienze come allenatore nei dilettanti ho intrapreso la strada della match analyst nel 2014 frequentando il corso SICS e poi ho avuto la certificazione dal Settore Tecnico proprio con il primo corso di match analyst FIGC nel 2018. Credo che l’ aggiornamento continuo ed avere la fortuna di lavorare con il mister e il suo vice sia il modo migliore per una crescita costante.
Quali corsi consigli di seguire a chi voglia intraprendere questa professione?
Tanta passione, sacrificio, voglia di crescere e migliorarsi sempre.
Come sei arrivato al calcio professionistico? E come ad allenare nello staff di Nicola?
Ho cercato di sfruttare al meglio l’occasione datami da Davide Nicola e il suo vice Manuele Cacicia iniziando la mia esperienza con loro a Bari nella stagione 15-16. A partire da quel momento ho sempre fatto parte dello staff del mister.
Barni (secondo da sinistra) con il resto dello staff di Nicola.
Gli Expected Goals (xG) si sono recentemente ‘imposti’ come criterio valido per quantificare la prestazione offensiva di una squadra in una determinata partita o in un determinato periodo di tempo. Cosa pensi dell’uso degli xG e quali limiti individui eventualmente in loro (ad esempio il fatto che se un’azione pericolosa non si conclude con un “tiro” essa non viene computata dal modello oppure il fatto che a volte non si tengono in considerazione il numero di avversari presenti davanti al tiratore…)
Ritengo gli xG importanti…gli studi in materia porteranno a spiegare perché una squadra ha migliori xG rispetto ad altre compagini e aiuterà le squadre meno qualitative a migliorare il dato.
Più difficile appare individuare dati e statistiche che misurino efficacemente le prestazioni difensive di una squadra. Un tentativo per risolvere il problema è stato fatto con il PPDA che calcola il rapporto tra i passaggi effettuati dalla squadra in possesso (ne i primi 60 metri di campo) e gli interventi difensivi effettuati (tackle, intercetti) nella medesima zona della squadra che difende. Pertanto, più basso è il valore del rapporto e maggiore risulterà essere l’intensità del pressing della squadra in non possesso…cosa pensi dell’utilizzo di questo parametro e dei suoi limiti (a partire dal fatto che non dà informazioni qualitative sul tipo di pressione esercitata)?
Al momento credo non ci siano strumenti precisi per valutare questo tipo di situazione. Osservare la partita rimane il miglior viatico a disposizione di un match analyst per acquisire informazioni. sono sempre in contatto con aziende del settore per conoscere e approfondire il funzionamento degli ultimi software in materia di match analysis. Talvolta siamo chiamati noi stessi a dare un contributo in fase di sviluppo. I dati vanno comunque tutti contestualizzati…alcuni sono fondamentali, altri importanti, altri meno. Il mister pone le domande per contestualizzarli: la filosofia di gioco determina l’importanza o meno di alcuni dati rispetto ad altri. Noi analizziamo i dati perché ci interessa anche l’estetica, la qualità del calcio prodotto. Efficacia ed estetica!
Federico Barni in maglia Crotone.
Ultimamente, molti dati e statistiche (heat map, pass map, xG, baricentro medio…) sono a disposizione di un numero sempre crescente di persone, addetti ai lavori (anche giornalisti) e non…ritieni che questa diffusione di dati abbia contribuito ad innalzare il livello medio di conoscenza della materia-calcio?
Sì sono d’accordo sul fatto che abbia contribuito ad innalzare il livello medio di conoscenza da parte di giornalisti e opinionisti. Comunque dipende sempre poi dall’utilizzo che ne viene fatto e da come poi lo stesso dato viene valutato.
Quali sono le differenze fra i dati accessibili al pubblico e quelli usati dai professionisti del settore?
Credo che oggi possiamo trovare i dati statistici generali da varie fonti. La differenza secondo me è dettata dall’uso che ne facciamo all’interno dello staff, dando lo stesso valore sia a quelli pre-gara che a quelli post-gara mentre, a livello pubblico, nella maggioranza dei casi vengono più considerati quelli post-gara.
Cosa pensa del calcio attuale? Quali sono le tendenze tattiche del momento?
Filosofia e stile di gioco stanno andando nella direzione di un calcio più propositivo e offensivo. Questo potrebbe essere un passaggio positivo, anche se penso che un allenatore debba utilizzare al meglio i giocatori a disposizione in base alle loro caratteristiche e non “snaturarli” in nome di uno stile di gioco non realizzabile nel contesto in cui opera.
Quale sarà la prossima evoluzione nel calcio? Come vede il football fra dieci anni?
Mi immagino un calcio ancora più veloce e più aggressivo. Il ruolo del portiere sta diventando più simile a quello di un giocatore di movimento ma immagino anche giocatori “universali” che sappiano giocare in molti più ruoli con estrema duttilità.