Il primo colpo del calciomercato invernale 2019 è stato della Fiorentina che si è assicurata Luis Muriel. Il colombiano, ex Lecce, Udinese e Sampdoria, arriva dal Siviglia con la formula del prestito con diritto di riscatto.
L’arrivo a Firenze rappresenta per Muriel una grande occasione di riscatto dopo un’esperienza così così in Andalusia (quest’anno ha racimolato soltanto 6 presenze e realizzato 1 gol) mentre, per la viola, il colombiano va a rinforzare il reparto avanzato di una squadra che finora ha segnato appena 25 reti (decimo attacco del campionato).
Squadra fisica (settima in campionato per altezza media dei titolari) e ben organizzata difensivamente (quarta forza della massima serie per numero di gol subiti con 18 e per expected goals against con un dato di 18.09) la squadra di Pioli è invece mancata a livello offensivo.
La Fiorentina è infatti decima in quanto a reti realizzate con 25, le stesse del Genoa. Se confrontiamo questo risultato con i dati relativi agli expected goals (xG) notiamo come i viola abbiamo realizzato 3.24 gol in meno di quelli attesi (28.24).
Quindi, sempre in termini di xG, la Fiorentina risulta la settima compagine del campionato. Tuttavia, questo dato è inflazionato dai molti tentativi a rete eseguiti da Chiesa, che ha una media di 4.28 conclusioni a partita per un totale di 5.13 xG, ai quali però corrispondono finora soltanto 4 reti.
Gli xG dei tiri di Chiesa in questa stagione.
I gol segnati dall’esterno viola sono gli stessi realizzati da Simeone, che però gioca da centravanti, cioè in una posizione che dovrebbe teoricamente avvantaggiarlo nel trovare la via del gol.
Invece, non solo non è questo il caso ma l’attaccante argentino tira anche in porta meno di Chiesa (2.17 volte ogni novanta minuti). Nonostante ciò, se guardiamo la qualità delle conclusioni avute a disposizione dall’ex genoano, sfruttando ancora gli xG, notiamo come queste siano superiori non solo a quelle prodotti da Chiesa ma anche il dato più alto fra tutti i giocatori della rosa viola (6.30).
Questo significa che, tenendo in considerazione anche il gioco espresso dalla squadra di Pioli, Simeone non tira quanto sarebbe lecito attendersi da un attaccante che gioca nella sua posizione e che, comunque, l’argentino non ha realizzato quante reti avrebbe potuto.
Il clamoroso errore sotto porta di Simeone contro il Genoa.
Queste mancanze offensive del giocatore non possono essere addebitate ad una sua utilizzazione come attaccante di manovra: il dato di passaggi chiave a partita di Simeone è infatti di appena 1.17.
Tutti questi numeri vanno inseriti in un discorso globale riguardante i gigliati. La Fiorentina, infatti, è una squadra che si trova più a proprio agio quando deve andare in verticale, attaccando la profondità, mentre va in difficoltà in situazione di attacco posizionale.
In questa fase l’undici di Pioli è solito schierarsi con una base 3+2 con Milenkovic che lascia la posizione di terzino destro per avvicinarsi a Pezzella e Vitor Hugo, mentre Veretout viene affiancato da due esterni larghi (Biraghi e Chiesa) con le due mezzali che vanno a giocare da trequartisti a ridosso di Simeone.
La fase di possesso della Fiorentina.
In alternativa, una mezzala o lo stesso Biraghi possono restare accanto a Veretout con l’esterno offensivo di sinistra che, in questo secondo caso, va a prendere l’ampiezza dal suo lato di campo. Un altro movimento spesso utilizzato in fase offensiva dai viola è l’interscambio fra Benassi e Chiesa, con l’ex granata che si allarga in fascia mentre l’azzurro va ad occupare una posizione più vicina a Simeone.
La conferenza post-partita di Roberto D’Aversa nella quale il tecnico dei gialloblù spiega come attaccano posizionalmente i viola. Il Parma si è imposto 0-1 nel confronto con la squadra di Pioli.
Questo sistema non ha per ora prodotto grandi risultati. Contro squadre che difendono basse e chiudono i corridoi centrali la Fiorentina ha sempre faticato a rifornire i propri avanti e a trovare la via della porta.
L’arrivo di Muriel dovrebbe aiutare a migliorare la fase offensiva della squadra. Il colombiano, se in forma, garantisce imprevedibilità e qualità tecnica, anche se non è mai stato un goleador (43 le reti segnate nelle 165 presenze accumulate in Serie A prima della partenza per la Spagna).
Pur avendo nelle transizioni le situazioni dove può esprimere al massimo le sue potenzialità, l’ex sivigliano dovrebbe migliorare l’attacco posizionale della Fiorentina. In questo senso Pioli potrebbe schierare Muriel al posto di Simeone, come riferimento offensivo più avanzato, in grado di garantire un’adeguata sponda tecnica a Chiesa e ai centrocampisti a rimorchio. Ma il colombiano potrebbe anche giocare in coppia con il no.9 argentino in un attacco a due o partendo come esterno, col compito di accentrarsi e purché non gli vengano richieste affannose corse di rientro in fase di non possesso.
Ottimo articolo… resta da verificare la condizione di Muriel, che comunque non vedo troppo adatto a sostituire Simeone. Per le sue caratteristiche lo vedrei meglio come esterno d’ attacco da alternare con Pjaca
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