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Bielsaball sbarca a Leeds

La Championship è da sempre considerata una delle leghe europee più interessanti da vedere ed è certamente una delle più amate e seguite dai tifosi in giro per l’Europa e non solo. Imprevedibile, divertente, forse non esaltante tecnicamente ma, per molti, il campionato che conserva in qualche modo lo spirito del calcio inglese di un tempo, anche se molto è cambiato nel corso delle ultime stagioni.

I club della vecchia seconda divisione hanno infatti ora a disposizione, mediamente, un budget da far invidia a diverse società della massima serie di altri campionati europei e possono contare su stadi sempre pieni.

Dal punto di vista tattico, inoltre, si trovano nel Championship diversi allenatori interessanti come ad esempio l’ex Chelsea Franck Lampard, alla guida del Derby County o come l’ex secondo di Josè Mourinho, Aitor Karanka, che cercherà di riportare in alto una nobile decaduta come il Nottingham Forest. C’è poi Tony Pulis, alla ricerca di un posto in Premier League da conquistare col Middlesbrough o ancora un giovane rampante come Graham Potter, sulla panchina dello Swansea.

Tuttavia, è inevitabile come le luci della ribalta siano tutte su Marcelo Bielsa, nuovo allenatore del Leeds United, altra ex grande del calcio inglese alla ricerca della gloria perduta.

Per la quinta volta in altrettante stagioni, ad Elland Road si comincia la stagione con un nuovo allenatore. Stavolta però dopo i vari Dave Hockaday, Uwe Rösler, Garry Monk e Thomas Christiansen, tocca non ad un giovane in ascesa o ad un tecnico che conosce la categoria ma ad un santone come Bielsa, il cui arrivo nella seconda divisione inglese ha fatto parecchio rumore.

Citato come uno dei mentori di Pepe Guardiola e Mauricio Pochettino (anche se Bielsa ha dichiarato che “Guardiola si è creato da solo le sue idee di gioco e in nessuna delle sue squadre ho visto qualcosa delle mie” e che Pochettino “ha un suo stile unico”), considerato un guru da uno stuolo di fans in tutto il mondo, l’ex allenatore di Athletic Bilbao e Marsiglia non ha però avuto recentemente grande successo in panchina.

L’ultima esperienza, col Lilla in Ligue 1, si è chiusa in modo disastroso. Il 62enne argentino era arrivato nel nord della Francia per portare avanti una rivoluzione tecnica e tattica voluta dal proprietario messicano del club, Gerard Lopez. Ben presto però, la mancanza di risultati e una diversità di vedute col direttore sportivo Luis Campos hanno portato all’allontanamento di Bielsa, dopo soltanto 13 partite disputate.

Ora, ad Ellan Road, Bielsa cerca il riscatto. E lo fa cominciando col tenere i toni bassi. Infatti, durante la preparazione, ha affermato di non ritenere una grande idea quella di fare proclami prima dell’inizio del campionato. Se questa potrebbe a prima vista sembrare una dichiarazione inattesa da parte di Bielsa quella che certamente non cambierà sarà la sua filosofia di gioco. La sua idea di calcio rimane infatti invariata.

“Preferisco il bel gioco a quello pragmatico,” ha dichiarato l’argentino alla stampa. “Accetto il rischio di giocare partendo dal basso. Non critico le squadre che giocano con palloni lunghi, che speculano, ma la mia è la sola filosofia che posso trasmettere. Il mio stile di gioco non è migliore o peggiore di quello degli altri ma è il solo in cui creda.”

Fatte queste premesse, cosa possiamo attenderci da Bielsa ad Elland Road? Sicuramente il suo arrivo nel West Yorkshire rappresenta un grande colpo mediatico dopo anni in cui il Leeds United era finito nell’anonimato. Bielsa ha contribuito allo sviluppo di giocatori come Gabriel Batistuta, Ander Herrera, Javi Martinez o Alexis Sanchez, ma i suoi ultimi risultati hanno lasciato alquanto a desiderare. Detto delle sole 13 partite col Lilla, l’argentino aveva precedentemente chiuso in modo burrascoso l’avventura con l’Olympique Marsiglia all’inizio della sua seconda stagione, prima di diventare allenatore della Lazio, incarico lasciato tre giorni dopo la firma del contratto per divergenze sul mercato.

Discepolo del 3-3-3-1, alternato al 4-2-3-1 col Lilla quando si trovava ad affrontare squadre con tre attaccanti, Bielsa è comunque in grado di utilizzare diversi sistemi di gioco. Tutti orientati a sviluppare un ossessivo pressing ultra-offensivo per la riconquista immediata del possesso in fase difensiva e continui scambi di posizione fra i giocatori in quella d’attacco. Intensità e velocità nel muovere la palla e fluidità offensiva restano i cardini del suo calcio e, attraverso allenamenti duri, Bielsa cercherà di farli apprendere anche ai calciatori del Leeds.

Se ci riuscirà resta da vedere, così come sarà da verificare l’eventuale capacità di una squadra di Championship, che deve quindi affrontare 46 partite di stagione regolare, nell’eseguire un piano tattico così dispendioso per tutto l’arco del campionato.

In questo senso qualche difficoltà Bielsa l’aveva incontrata anche a Bilbao, dove pure ha avuto successo. Alla linea difensiva, presumibilmente guidata dallo svedese Pontus Jansson (che però salterà l’inizio del campionato perché non ancora in forma), verrà chiesto di giocare alta in fase difensiva e di impostare in quella offensiva.

Il Leeds in preseason ha cercato di costruire da dietro anche contro la pressione avversaria. Continuerà a farlo in Chmapionship?

In avanti un grande lavoro, come sempre nel sistema Bielsa, spetterà agli esterni: al 33enne spagnolo Pablo Hernandez, al nazionale macedone Ezgjan Alioski, al prestito del City Jack Harrison, a Stuart Dallas e ad eventuali giocatori che Bielsa è solito tirar fuori a sorpresa, spetterà il compito di allargare la difesa avversaria ma anche di supportare il no.9 (Patrick Bamford o Kemar Roofe) con tagli centrali, oltre che di pressare alto per destrutturare la fase di costruzione avversaria.

In fase difensiva è probabile che rivedremo a Leeds quel sistema di marcature a uomo molto strette che caratterizza il non possesso delle squadre dell’argentino. Bielsa è un sostenitore dei duelli individuali anche a livello difensivo, a costo di incontrare qualche difficoltà quando i movimenti degli attaccanti avversari creano dei buchi nella struttura difensiva della sua squadra.

Se dovesse riuscire a centrare la promozione nella terra di Don Revie e, per soli 44 giorni, di Brian Clough, Bielsa entrerebbe nella storia del Leeds oltre che rimpinguare una personale sala trofei che, ad oggi, vede l’allenatore di Rosario aver conquistato soltanto tre campionati argentini ed una medaglia d’oro con l’Argentina alle Olimpiadi del 2004.

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