Tra i convocati della sorprendente Croazia agli ultimi Mondiali di Russia, Filip Bradarić ha collezionato appena venticinque minuti nella rassegna iridata, per la quale era stato convocato come alternativa di Milan Badelj nel caso in cui il neo-laziale, come era inizialmente previsto, avesse dovuto svolgere il ruolo di play dietro a Ivan Rakitic e Luka Modric. Pochi per valutarlo, anche se sufficienti per giocare dieci palloni col 100% di precisione.
Tutto questo non deve portare a giudizi affrettati sul 26enne giocatore proveniente dal Rijeka che arriva a Cagliari con molte aspettative essendo stato nel mirino di altri club europei durante questa sessione estiva del mercato 2018.
Il benvenuto a Bradarić sull’account ufficiale del Cagliari.
Dotato tecnicamente, già seguito da Braga, Lokomotiv Mosca e Bologna nella scorsa stagione, soffiato al Bordeaux, Bradarić arriva in Sardegna col compito di garantire pulizia e velocità alla fase di impostazione del Cagliari che il nuovo allenatore Rolando Maran sta forgiando intorno al sistema 4-3-1-2.
Idealmente, all’interno di questo contesto tattico, Bradarić andrebbe a rilevare la posizione tenuta in questo pre-campionato da Luica Cigarini, cioè quella di play basso davanti alla difesa. Rispetto all’ex centrocampista di Atalanta e Sampdoria, Bradarić sembra in grado di offrire maggior presenza in fase difensiva, anche in virtù di una discreta stazza a 1.85 di altezza per 75 chili di peso.
In fase di possesso palla il centrocampista croato può garantire almeno lo stesso livello di Cigarini in termini di distribuzione, con una buona capacità nel giocare sotto pressione, anche se quest’ultima qualità andrà confermata in un campionato più tattico come quello italiano. Tuttavia, la personalità no sembra mancare al giocatore visto che venne nominato capitano del Rijeka nonostante provenisse dai rivali dell’Hajduk Spalato.
Bradarić impegnato in una fase di costruzione bassa con la nazionale croata.
La possibilità di alternare Cigarini e Bradarić assicura a Maran la presenza di un regista davanti alla difesa in grado di aiutare la fase offensiva della squadra anche in zone più avanzate di campo e non soltanto nella fase di prima costruzione.
Ma il neoallenatore dei rossoblù potrebbe anche schierare contemporaneamente i due registi, anche all’interno del 4-3-1-2, spostando uno fra Cigarini e Bradarić nel ruolo di mezzala. In questo senso sarebbe interessante l’impiego dell’ex Hajduk come interno destro, ruolo nel quale avrebbe la possibilità di combinare con Dario Srna, l’altro croato arrivato alla corte di Maran in questo calciomercato. Detto questo, al Rijeka Bradarić giocava da interno in un centrocampo a due nel 4-2-3-1 utilizzato dall’allenatore Matjaž Kek.
Una soluzione del genere potrebbe facilitare la trasmissione della palla dalla propria trequarti difensiva alla metà avversaria, evitando quelle problematiche riscontrare dal rombo di Maran col Chievo nella scorsa stagione quando i gialloblù avevano qualche difficoltà nel risalire il campo.
Il problema da risolvere nel 4-3-1-2 di Maran resta quindi quello legato al trequartista. Il titolare nella posizione dovrebbe essere Joao Pedro, fermo per squalifica fino al 16 settembre. Al momento, l’ipotesi più credibile appare essere quella di Artur Ionita. Il moldavo ex Verona ha giocato da interno nella scorsa stagione ma in questo precampionato Maran lo ha provato con buoni riscontri da no.10. Un centrocampo con Cigarini e Bradarić dietro Ionita potrebbe essere forse troppo offensivo ma certamente darebbe al Cagliari più soluzioni in fase di possesso palla.