Il mercato è ancora molto lungo ma la Fiorentina ha piazzato un paio di acquisti che potrebbero garantire a Stefano Pioli delle valide alternative a centrocampo.
Infatti, nel giro di ventiquattrore, la società gigliata si è assicurata prima le prestazioni di Christian Thers Nørgaard dal Brøndby IF e poi quelle del brasiliano Gerson, arrivato in prestito dalla Roma. Per entrambi i giocatori si tratta di una grande opportunità: crescere in una piazza importante ma senza la pressione di dover partire per forza come titolari. Per Gerson, inoltre, il trasferimento in viola sarà l’occasione del rilancio dopo due anni (soprattutto il primo con Luciano Spalletti) in ombra nella capitale.
Come potrebbero inserirsi questi due giocatori nel tessuto tattico della squadra di Pioli? Nel corso della scorsa stagione l’allenatore emiliano ha modificato il volto tattico della Fiorentina. Infatti, ad una prima parte di stagione incentrata sulla verticalità, anche frenetica, con la squadra alla costante ricerca della profondità verso Federico Chiesa e Giovanni Simeone ha fatto poi seguito una versione più fluida, con una proposta di gioco più posizionale, coincisa non a caso con l’inserimento in squadra di Riccardo Saponara.
L’utilizzo dell’ex empolese permetteva a Pioli di creare superiorità posizionale nella trequarti offensiva mentre il contemporaneo inserimento di Nikola Milenković come terzino al fianco di Germán Pezzella e Vitor Hugo consentiva alla squadra di passare dalla difesa a quattro a quella a tre in fase di possesso palla attraverso l’avanzamento di Cristiano Biraghi a sinistra.
In verità, Saponara non ha sempre convinto e sembra ormai uscito dal progetto tecnico di Pioli che ha approcciato questa stagione partendo dal 4-3-3 come modulo di base. In questo contesto tattico è importante segnalare la partenza di Milan Badelj, il cui contratto è scaduto lo scorso 30 giugno e che ha deciso di non rinnovare con i viola.
Per sostituire il croato, vero metronomo del centrocampo gigliato, la soluzione che Pioli sembra aver intrapreso è quella che prevede l’abbassamento di Jordan Veretout come play basso. Il francese, giocando da interno, è stata una delle rivelazioni della scorsa stagione nella quale si è segnalato sia in fase difensiva (1.8 contrasti e un intercetto in media a partita) sia in quella offensiva (8 reti, un assist e 1.4 passaggi chiave a partita) dove ha anche mostrato qualità nel passaggio (84.1% di riuscita).
Con l’arrivo di Nørgaard, Pioli potrebbe riportare Veretout nella posizione di interno di centrocampo, ruolo nel quale il francese tornerebbe a sfruttare quelle capacità di inserimento e di occupazione del mezzo spazio sinistro dimostrate nello scorso torneo.
Nørgaard: intercetto e rilancio.
Il centrocampista danese non è velocissimo ma garantisce buona presenza in fase difensiva con una discreta capacità di sporcare le linee di passaggio avversarie. Ordinato tatticamente, l’ex Brøndby ha presenza fisica (185 cm per 76 chili) ma anche discrete qualità in fase di costruzione, sia sul breve che sul lungo.
Il lancio lungo del centrocampista danese.
Per quanto riguarda invece Gerson il brasiliano, trequartista in origine, può essere utilizzato come esterno offensivo ma anche come interno di centrocampo, ruolo nel quale è stato utilizzato da Eusebio DI Francesco. Tipico brasiliano ‘vecchia maniera’ Gerson possiede grande tecnica (88.2% di precisione nei passaggi) ma a volte eccede nel trattenere palla con la conseguenza di rallentare la manovra.
Qualora Pioli decidesse di impiegarlo come interno di centrocampo, l’ex romanista potrebbe agire come mezzala destra in coppia con Veretout, con il francese che andrebbe a bilanciare le maggiori attitudini offensive del 21enne di Rio de Janeiro.
Le qualità di Gerson nel dribbling e nel proporsi in avanti lo rendono un acquisto interessante anche dal punto di vista tattico. La Fiorentina è spesso mancata, nello scorso campionato, al momento di attaccare difese basse (partite con Spal, Chievo, Crotone…). In Gerson, Pioli viene a trovare un giocatore in grado di occupare il mezzo spazio di competenza e di garantire superiorità posizionale alle spalle del centrocampo avversario. In questo modo l’ex nazionale Under-20 brasiliano permetterebbe ai viola di poter manipolare la struttura difensiva avversaria anche di quelle squadre disposte con un baricentro molto basso.
In questa occasione Gerson dimostra di poter giocare anche più rapidamente, servendo di prima intenzione Patrick Schick.
La sua tecnica poi potrebbe consentire la creazione di interessanti combinazioni con Chiesa sul centro-destra dell’attacco viola, con la catena esterna bilanciata in fase difensiva dalle coperture preventive garantite da un terzino come Milenković, più portato al controllo della posizione che alla sovrapposizione.
In conclusione, Nørgaard e Gerson sono due prospetti interessanti arrivati a Firenze. Se riusciranno ad integrarsi nel gioco di Pioli potrebbero finire garantirsi spazi importanti per dimostrare di essere calciatori adatti a questi livelli.