Al di là della partita Analisi tattica La mossa tattica

La prima di Lukaku con la Roma

Settantesimo minuto di Roma – Milan. Nel tentativo di recuperare una partita che sembra già andata (con i rossoneri avanti di due reti e padroni del contesto) Josè Mourinho fa entrare in campo l’ultimo arrivato in casa giallorossa, quel Romelu Lukaku accolto dai tifosi della Roma praticamente con la stessa enfasi con la quale venne ricevuto un anno fa Paulo Dybala.

Per il belga si tratta dell’ennesimo ritorno nel campionato italiano. Non con una delle maglie con le quali questo come back era stato pronosticato per settimane (Inter o Juventus) bensì con quella, un po’ a sorpresa, della Roma.

Un prestito annuale dal Chelsea, senza opzioni di compera da parte del club capitolino. Contro un Milan dall’approccio multiforme (come confermato da Stefano Pioli nel post-partita) la Roma era stata in difficoltà per tutta la durata dell’incontro, almeno fino al minuto dell’espulsione di Fikayo Tomori per somma di cartellini gialli.

Proprio il vantaggio numerico (e lo svantaggio nel risultato) convince Mourinho a giocarsi il suo classico all-in, immettendo in campo via via Lukaku, Leonardo Spinazzola e Riccardo Pagano per supportare una fase offensiva che, fino a quel momento, aveva prodotto molto poco.

Una ventina di minuti (più il recupero) che, in attesa di conferme, hanno dato l’idea di come Mou voglia andare ad utilizzare il suo nuovo centravanti in questa Roma. Lukaku infatti viene subito investito delle funzioni di centravanti boa al quale servire palla per poi appoggiarsi a rimorchio.

Il belga alle fine gioca 9 palloni, toccandone uno soltanto nell’area milanista. La sua precisione nei passaggi è stata del 71% sui 7 provati, con un dato sorprendente di duelli aerei vinti: 50%, non male per un giocatore che non ha nel gioco aereo una delle sue qualità migliori.

Conclusioni? Soltanto una e fuori dello specchio della porta difesa da Mike Maignan. La vediamo nel video seguente, montato con VideoMatch di Sics, dove osserviamo Lukaku dettare il passaggio in profondità e andare poi a raccogliere un servizio di Belotti da trasformare poi in un tiro immediato.

Nel secondo contributo, la Roma riconquista palla in zona difensiva e subito si appoggia lungo su Lukaku per favorire la risalita del campo.

Infine, nel terzo video, vediamo il belga impegnato ad agire come riferimento centrale per dialogare con i compagni contro un blocco basso su una palla verticale che nasce in zona di costruzione alta.

L’impatto avuto è stato quindi essenzialmente fisico e su queste basi dovrebbe costruirsi la sua nuova avventura italiana. Nell’Inter di Antonio Conte la squadra costruiva da dietro per aprire poi il campo alla palla verticale verso Lukaku. La Roma non pare intenzionata a riproporre un tipo di costruzione così articolata, anche se in Marcos Llorente e Leandro Paredes ha acquisito costruttori capaci di ripulire bene il pallone prima di portarlo verso il belga. Insomma, l’ex Chelsea potrebbe essere chiamato a dover rendere giocabili palle sporche.

Detto questo, nonostante i pochi minuti avuti a disposizione, Lukaku ha confermato le sue abilità nello smarcarsi per ricevere palla oltre le linee difensive avversarie. Non a caso ha ricevuto ben 4 passaggi chiave dai compagni.

Alla fine è ovviamente molto presto per giudicare l’impatto che Lukaku avrà nel gioco della Roma. La primissima impressione è, come detto, quella che ol vedrà probabilmente utilizzato da Mourinho come perno centrale di una manovra che, contro blocchi bassi, cercherà primariamente di servirlo per andargli poi a giocare sotto o che lo userà come specchietto per le allodole, uomo da far marcare stretto mentre i compagni (Dybala, Lorenzo Pellegrini…) guadagneranno lo spazio che gli avversari concederanno proprio per cercare di contenere Big Rom.

pascal-meier-Eo4TLdqXZkY-unsplash

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