Calcio relazionale in Europa: il Malmö di Henrik Rydström

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È il tecnico più chiacchierato dell’Allsvenskan, il massimo campionato svedese, nonché uno dei più studiati sul web. In questa fase storica, nella quale si sta assistendo ad un ritorno di quel calcio relazionale di matrice sudamericana che si sta proponendo anche in Europa, Henrik Rydström si sta facendo valere (e notare) alla guida del Malmö.

Ex giocatore del Kalmar (il calciatore con più partite all’attivo nella storia del club con 802 presenze) Rydström è tornato a casa nel 2021 rilevando una squadra in zona retrocessione e portandola due volte fra le prime sei dell’Allsvenskan praticando un calcio di possesso.

Il lavoro di Rydström non è passato inosservato e così il Malmö decide di ingaggiarlo dopo un 2022 tormentato, durante il quale la società svedese ha cambiato ben tre allenatori nel tentativo di trovare un sostituto per Jon Dahl Tomasson (passato al Blackburn a giugno) e un settimo posto finale.

Una recente intervista rilasciata al magazine Cafe.se ha dato l’idea di un allenatore particolare, che pensa fuori dagli schemi tradizionali anche lontano dal terreno di gioco, come dimostra il fatto di aver dichiarato di aver ‹‹imparato molto sulle tattiche su Twitter››, social frequentato in anonimato. O come quando, parlando nella stessa intervista delle sue preferenze musicali, ha detto di essere ‹‹un tipo da The War On Drugs››, gruppo indie rock americano.

Dal punto di vista tattico Rydström rientra nel novero dei tecnici funzionalisti. A Kalmar non era così, pur mettendo il controllo del pallone al centro dell’idea. Il suo calcio si è quindi evoluto, diventando più flessibile e libero e non schiavo dell’occupazione razionale dello spazio.

La struttura iniziale quindi (generalmente un 4-2-3-1) è solo il punto di partenza. Le fasi di costruzione, sviluppo e rifinitura sono estremamente fluide, incentrate sulla ricerca di connessioni fra i giocatori in zona palla.

Il gol realizzato contro l’IFK Göteborg col terzino destro Anton Tinnerholm in un’altra zona di campo ne è una valida dimostrazione.

Così come l’azione che porta al gol contro l’AIK riportata di seguito, nella quale si vedono alcune caratteristiche tipiche di un attacco funzionale: orientamento sulla palla, connessioni multiple fra i giocatori, toco y me voy, asimmetria…

I principi della fase di possesso del Malmö sono volti alla creazione di connessioni fra i giocatori che si trovano in zona palla o che devono muoversi verso di essa proprio per creare una struttura di sostengo che, a quel punto, diventa fluida e cerca non già uno spazio da occupare quanto uno da invadere libero dalla presenza di avversari.

Questa struttura flessibile diventa quindi centrale nella gestione della palla voluta da quarantasettenne tecnico degli svedesi. In questo senso la circolazione della palla è funzionale proprio alla creazione di associazioni fra i giocatori che agevolino lo sviluppo della manovra. Vediamo alcuni esempi.

Nell’immagine seguente osserviamo un momento della fase di costruzione nella partita contro l’IFK Göteborg, con i giocatori del Malmö che si dispongono sulle linee di passaggio aperte intorno al portatore di palla.

In quest’altro screenshot (preso dalla sfida contro l’AIK) osserviamo il primo possesso Di blåe con una serie di movimenti fra giocatori vicini al difensore centrale in possesso allo scopo di favorire lo scorrimento della palla e di smantellare il sistema difensivo avversario. Non si va ad occupare uno spazio ben definito ma ci si muove per crearne più di uno da attaccare.

La squadra di Rydström non si preoccupa di dar vita ad una occupazione razionale del campo, quanto invece ad una fluida, adattata alla situazione, che agevoli la progressione in avanti attraverso l’invasione della zona palla.

La formazione di questi grappoli o grumi di giocatori nella zona di possesso rende poi più agevole al riaggressione a palla persa.

Tutte quelle viste fin qui sono rappresentazioni statiche. Con l’aiuto di VideoMatch di Sics vediamo alcuni video a supporto di quanto descritto precedentemente. Nel primo contributo filmato osserviamo una situazione costruttiva nella partita contro l’IFK Göteborg. Si insiste nel muovere palla rimanendo nella zona da cui arriva la pressione avversaria.

Successivamente, sempre con l’IFK Göteborg, un’altra uscita da dietro che si conclude con una gestione palla sul lato opposto dal quale è iniziata la risalita del campo.

Nel video seguente assistiamo ad na fase di contropressing volta alla riconquista immediata dopo la perdita del possesso. L’accumulazione di giocatori in zona palla consente al Malmö di riaggredire più facimente, come detto precedentemente.

Infine, un’azione lunga, completa di fase di costruzione, di sviluppo e di rifinitura, presa dalla sfida con l’Häcken.

Vedremo fin dove arriverà in questa stagione la squadra di Rydström. DI certo il suo allenatore si sta facendo notare anche fuori dei confini del campionato svedese. La sfida al calcio posizionale è arrivata anche a queste latitudini.

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Una replica a “Calcio relazionale in Europa: il Malmö di Henrik Rydström”

  1. Avatar Guida galattica per direttori sportivi alla ricerca di un allenatore – La Gabbia di Orrico

    […] Henrik Rydström abbiamo parlato ampiamente. Rimandiamo a questo contributo. Sarebbe interessante vederlo all’opera in Italia col suo calcio […]

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