Il Brescia ha così deciso di esonerare nuovamente Eugenio Corini, affidando il compito di centrare la salvezza a Diego López. Un déjà vu per l’uruguaiano, che già aveva sostituito l’ex centrocampista della Juve a Palermo nel 2017 e che aveva avuto Cellino come presidente a Cagliari. Corini paga una striscia negativa di 7 partite, durante le quali le rondinelle hanno racimolato appena due punti. Per lui, la media totale parla di un punto a partita da quando era stato richiamato al posto di Fabio Grosso (tecnico per tre partite, durante le quali il Brescia aveva registrato altrettante sconfitte senza segnare nemmeno una rete).
Per quanto riguarda invece l’allenatore uruguaiano, quella di Brescia è una occasione importante per riproporsi in serie A dopo la parentesi in patria col Peñarol.
Dal punto di vista tattico è probabile che il nuovo tecnico non modifichi il modulo utilizzato dal suo predecessore (4-3-1-2), essendo anche López un sostenitore della difesa a 4 e dell’utilizzo del trequartista (anche se non è escluso a priori l’utilizzo del 5-3-2 o del 4-3-3). Con la nuova gestione tecnica qualcosa potrebbe invece essere modificato riguardo al tipo di gioco proposto.
Con Corini il Brescia era una squadra estremamente verticale, che tendeva a chiudere il centro del campo in non possesso e ad arrivare con pochi passaggi in zona tiro in quella offensiva. In questo senso, determinanti erano le giocate in profondità di Tonali ma anche i movimenti ad allargarsi per dare ampiezza degli interni di centrocampo.
Nell’ultimo terzo, la fase di rifinitura e realizzazione era affidata agli inserimenti del trequartista e ai movimenti combinati fra questo e le due punte. Qualcosa di diverso dal solito lo si è visto con Balotelli in campo. Con l’azzurro che tendeva ad arretrare nel mezzo spazio sinistro per giocare palla più vicino al proprio centrocampo, il Brescia cercava di utilizzare l’ex interista all’interno della catena completata da mezzala e terzino mentre, in avanti, il trequartista andava ad infilarsi nello spazio liberato dallo stesso Balotelli.
Balotelli rifinitore nel mezzo spazio sinistro.
Da parte sua, el jefe potrebbe proporre una fase di costruzione bassa più elaborata, con una maggiore enfasi posta sulla circolazione della palla fra i due centrali ed il portiere Joronen.
Anche a livello intermedio si potrebbe assistere alla ricerca di un maggior possesso (il Brescia è ultimo nella massima serie con una media del 43.5% a partita), anche se è difficile immaginare un drastico cambio di tendenza per un centrocampo che, a parte il già citato Tonali, dispone più che altro di incursori come Bisoli, Romulo e Dessena.
Un po’ più di qualità in palleggio la dovrebbero garantire gli innesti inverali Bjarnason, e Skrabb. Proprio quest’ultimo, proveniente dagli svedesi dell’IFK Norrkoping, rappresenta un’alternativa ai giocatori alternati da Corini nella posizione di no.10 (Romulo e Spalek), come detto fondamentale nel gioco del tecnico sudamericano.
La pass map di @Tacticsplatform relativa alla sfida del brescia col Milan. Da notare la posizione avanzata del trequartista Romulo.
Il finlandese infatti (in grado di giocare anche da mezzala) ha qualità e visione di gioco per produrre quei key passes necessari ad armare la coppia di attaccanti. Con Skrabb quindi, López avrà in teoria la possibilità di poter variare le caratteristiche del proprio trequarti in funzione degli avversari, come già fatto con Naingollan, Ekdal e Cossu durante l’esperienza come allenatore del Cagliari.
Cambio di posizione con la mezzala, movimento ad allargarsi nel mezzo spazio o in fascia e ricezione diretta dal play basso sono alcune delle giocate che López richiede al proprio no.10.
Skrabb in fascia a supporto di Donnarumma e Torregrossa (fuori inquadratura) nel finale contro il Milan.
Di certo, indipendentemente dal modulo utilizzato, il nuovo allenatore dovrà migliorare entrambe le fasi di gioco della squadra, col Brescia attualmente terz’ultimo per gol subiti (41), xGA (40.57) e anche per reti realizzate (20).
L’indice di pericolosità di @sicssport evidenzia le difficoltà offensive del Brescia nelle ultime cinque gare.
Staremo quindi a vedere se l’ex capitano del Cagliari riuscirà a risollevare le sorti di una squadra che, pur in crisi, si trova comunque sempre a soli quattro punti di distanza dalla salvezza, anche se il calendario è complicato dato che, dopo l’esordio con l’Udinese, il Brescia è atteso dalle sfide con Juventus e Napoli e dalle trasferte di Sassuolo e Firenze.