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Así juega el Vélez Sarsfield de Heinze

‹‹Non do molta importanza a quello che è il sistema di gioco. Quello che facciamo è in funzione di quello che vogliamo e del rivale››.

Queste parole, rilasciate in esclusiva a Lautaro Méndez, blogger del Muro Velezano, forse più di altre spiegano l’allenatore Heinze (che non ama molto i giornalisti della stampa tradizionale).

Ex giocatore di Manchester Utd, Real Madrid e Roma, Gabriel Heinze è attualmente il tecnico del Velez Sarsfield. Come allenatore del Fortín, l’ex nazionale argentino si sta mettendo in mostra come uno dei tecnici più all’avanguardia nel panorama calcistico sudamericano.

‹‹I ragazzi in campo si muovono perché io voglio il pallone. Se tu non vuoi il possesso, i giocatori si devono muovere in modo diverso. Io li muovo perché voglio il controllo del pallone. In generale, lavoriamo molto sugli spazi, le posizioni e il movimento››, sostiene Heinze.

‹‹Io non impongo le mie idee. Quello che faccio è proporre, è il giocatore che decide se vuole farlo o no. Quando ho iniziato c’erano calciatori che facevano fatica ad accettarle, altri che si arrabbiavano, altri a cui piacevano o che erano più aderenti al nostro stile di gioco e qui ho cominciato a convincere i calciatori. Si tratta di mostrare loro cosa uno fa e da qui il come, che è fondamentale. Il giocatore lo convinci con il lavoro e dicendogli la verità››.

Ex tecnico di Godoy Cruz (con poca fortuna) e Argentinos Junior (dove invece centrò la promozione dalla Primera B Nacional con quattro giornate di anticipo), col Velez Heinze sta mostrando un tipo di calcio proattivo e interessante. Dal punto di vista tattico, generalmente il 41enne nativo della provincia di Entre Ríos schiera il Velez con un 4-3-3 molto fluido in fase di possesso.

Dopo l’eliminazione dalla coppa Argentina, subita nello scorso marzo dal Real Pilar (squadre di Primera D), Heinze ha rimarcato che per lui ‹‹l’importante non è vincere o perdere, ma il modo con cui si vince o si perde. Uno viene rispettato per la forma con cui vince o perde››.

In queste parole, come nel suo calcio, si può l’influsso di Marcelo Bielsa, del Tata Martino e di Luis Enrique, allenatori con i quali Heinze ha lavorato durante la sua carriera da giocatore. In particolare, a ricordare nel Velez quanto proposto nella sua breve esperienza romana dal tecnico asturiano è l’uscita bassa particolarmente elaborata.

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Rombo di costruzione del Velez.

Infatti, in fase di costruzione il Velez ha alternato, a seconda delle circostanze, espedienti tattici quali la costruzione di un rombo formato da portiere, difensori centrali e metodista; salida lavolpiana; difesa a tre e mezzo con un esterno vicino ai centrali e l’altro in avanzamento.

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Altro esempio di costruzione del Velez con Cufré (terzino sinistro) che resta al fianco dei centrali liberando spazio in corsia per l’esterno di parte (Janson).

In fase di possesso, l’obiettivo del Velez è quello di occupare i corridoi centrali con più giocatori possibile, in modo da garantire diverse opzioni di passaggio al portatore di palla. Per questo aspetto, Heinze vuole un gioco corto, con movimenti costanti da parte di centrocampisti e sterni offensivi, allo scopo anche di manipolare il sistema difensivo avversario e creare spazi da attaccare in verticale.

A questo approccio vanno sommate alcune soluzioni tipiche di un gioco posizionale come ad esempio la ricerca di superiorità numerica in una zona di campo per cercare l’uomo libero o per cambiare la direzione d’attacco verso il lato debole.

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Palla esterna con Cufré che occupa il mezzo spazio sinistro e con Guidara (terzino destro) che stringe centralmente.

In fase difensiva, quando necessario il Velez attua una pressione anche ultra-offensiva, come accaduto nella partita contro il River Plate. Proprio contro la squadra allenata da Marcelo Gallardo, il Velez ha mostrato la capacità di adattarsi al contesto disputando una partita meno incentrata sul controllo del pallone (appena il 37%) e più sul pressing  e la ricerca della profondità.

‹Sapevamo che l’unico modo per essere competitivi contro il River Plate era di giocare come abbiamo fatto nel primo tempo, pressando alto››.

Per favorire il proprio gioco l’allenatore del Velez non si è fatto problema, fin dal suo arrivo all’ Estadio José Amalfitani, a cambiare posizione ad alcuni giocatori come Lucas Robertone (spostato da centrocampista centrale a volante offensivo) o il peruviano Luis Abram (da esterno sinistro a difensore centrale).

Elemento fondamentale del Fortín è Fernando Gago. L’ex centrocampista della Roma (dove ha giocato proprio con Heinze) era arrivato al Velez sulla scia dell’ennesimo infortunio subito in carriera. Nel giro di poco tempo il 33enne Gago si è invece ristabilito e ha conquistato una maglia da titolare nel centrocampo del Velez, grazie anche alle sue indubbie qualità tecniche (83.3% di precisione nei passaggi).

Agendo davanti alla difesa, l’ex capitano del Boca ha il compito di lavorare con i centrali difensivi per consentire alla squadra un’uscita pulita da dietro e, a livello più alto di campo, ha il compito di dirigere i flussi di gioco della squadra di Heinze in fase di secondo possesso.

Vedremo come proseguirà la stagione della squadra di Liniers e, soprattutto, vedremo come si evolverà la carriera di uno dei tecnici della nouvelle vague argentina.

 

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