Dopo dodici partite in questa stagione nessuno avrebbe scommesso sulle possibilità di salvezza del Benevento, il cui score recitava 0 punti, 5 goals segnati, 31 concessi. Non è facile – specialmente negli ultimi anni – per le neopromosse acclimatarsi alla Serie A ma nessuno si aspettava un impatto così duro per i Sanniti, al loro esordio assoluto nella massima serie. Con l’arrivo di Roberto De Zerbi qualcosa è cambiato. Il Benevento ha cominciato ad essere più ordinato in campo e, soprattutto, ha iniziato a fare punti. Anche se la distanza dalla salvezza rimane ampia – otto punti dal quartultimo posto – il presidente Oreste Vigorito ha deciso di non lasciare nulla al caso nel tentativo di centrare una salvezza che avrebbe i canoni dell’impresa, ancor più di quella ottenuta la scorsa stagione dal Crotone di Davide Nicola. Per questo, non essendosi rivelati completamenti azzeccati gli acquisti estivi, per un totale di € 20 milioni, il presidente beneventano ha deciso di aprire ulteriormente i cordoni della borsa per dar vita ad un vero e proprio restyling della compagine a disposizione di De Zerbi.
Fra i rinforzi finora arrivati in Campania quello che ha prodotto maggior notizia – per curriculum e qualità tecniche – è stato certamente il brasiliano Sandro. Reduce da una non esaltante esperienza in Turchia con l’Antalyaspor, Sandro Raniere Guimarães Cordeiro – questo il suo nome completo – era considerato fino a poche stagioni fa come uno dei centrocampisti più forti a livello internazionale.
Ancora nel maggio del 2011 l’allora 22enne brasiliano era un pilastro nel centrocampo di un Tottenham che annoverava nelle proprie fila Gareth Bale e Luka Modric e che aveva appena perso nei quarti di finale della Champions League contro il Real Madrid.
Soltanto poche stagioni dopo Sandro lasciava il QPR, dove era finito, firmando un generoso contratto per l’Anatalyaspor del miliardario Ali Safak Ozturk. Cosa è successo a quel centrocampista colonna dell’Internacional vincitore della Copa Libertadores del 2010, che sembrava destinato a diventare un top player?
I problemi affrontati da Sandro in Inghilterra sono stati di natura fisica, dopo la rottura dei legamenti subita nel 2013 che, di fatto, gli hanno impedito di tornare sui livelli di un tempo, ma anche tattica, col brasiliano che si è trovato nel mezzo delle problematiche registrate dagli Spurs sotto la guida di Andre Villas-Boas. Quando Mauricio Pochettino arriva a White Hart Lane nel 2014 per ricostruire il club, fa subito capire di non voler ripartire dal brasiliano. Il quale, nonostante un interessamento dello Zenit di Villas-Boas, decise di firmare per il QPR di Harry Redknapp per un trasferimento da £6m. Il risultato è stato che Sandro è diventato uno dei tanti big-names sopravvalutati dal QPR.
Un successivo prestito al West Bromwich Albion non ha convinto abbastanza i Baggies da trasformare l’acquisto in definitivo mentre il passaggio allo Sporting Lisbona è saltato dopo le visite mediche, il cui risultato è sempre stato contestato da Sandro. Così, dopo un periodo ai margini nel QPR arriva il trasferimento al club turco, dove Sandro colleziona comunque poche presenze. Ora il 28enne centrocampista ha l’occasione del rilancio col prestito al Benevento.
Che tipo di giocatore arriva in Campania? È lecito avere dei dubbi viste le sue ultime annate. Tuttavia, è lodevole la decisione di un giocatore che, dopo le ultime difficoltà, ha scelto l’Italia e una squadra ultima in classifica per rilanciare la propria carriera.
Nel Tottenham di Villas-Boas il brasiliano agiva da interno di centrocampo in coppia con Paulinho nel 4-2-3-1 del tecnico portoghese, diventando il metodista davanti alla difesa quando l’ex allenatore del Porto optava per il 4-3-3. Primariamente considerato uno schermo davanti alla difesa, Sandro ha comunque mostrato qualità anche in zone avanzate di campo quando Villas-Boas lo ha impiegato in un centrocampo più fluido, affiancato da giocatori come Gylfi Sigurdsson o Mousa Dembélé.
Se in condizione Sandro potrebbe quindi essere impiegato anche come mezzala qualora De Zerbi optasse per il 4-3-3. Tuttavia, con il Benevento abitualmente schierato dall’allenatore bresciano col 3-4-2-1, la posizione più naturale per il brasiliano sembra essere quella di interno di centrocampo. Sarà interessante capire se De Zerbi accoppierà Sandro a Danilo Cataldi – qualora l’ex laziale non dovesse partire visto che è richiesto dalla Fiorentina – e, in questo caso, dove finirebbe Nicolas Viola che nelle ultime uscite dei sanniti si è ritagliato uno spazio importante come interno di centrocampo date le sue qualità da playmaker, ottime per il gioco di posizione di De Zerbi.
La versatilità è comunque una delle qualità di Sandro e questa gli permetterebbe di poter stazionare davanti alla difesa come un interno più difensivo ma anche di muoversi in alto come un no.8, più vicino alla porta avversaria, nelle fasi di possesso palla del Benevento.
In entrambi i casi le qualità tecniche dell’ex Spurs potrebbero tornare utili a De Zerbi dato che l’allenatore del Benevento sta istruendo i suoi a far salire palla da dietro. Questo sia per consolidare il possesso palla della squadra sia per evitare lanci lunghi dopo la riconquista che potrebbero essere facilmente preda della difesa avversaria col risultato di generare una sorta di attacco continuo. All’interno di un sistema improntato al palleggio come quello di De Zerbi, Sandro potrebbero trovarsi a proprio agio tanto nella gestione del pallone davanti alla difesa – aiutando i centrali nell’uscita della palla da dietro – quando nel proporsi verticalmente per cercare superiorità posizionale alle spalle della linea del centrocampo avversario.
Sandro partecipa alla fase di costruzione bassa dell’Antalyaspor.
In un centrocampo come quello che De Zerbi ha in mente un giocatore delle qualità di Sandro potrebbe aggiungere un ulteriore tassello ad un gruppo che già comprende elementi con una buona percentuale di passaggi riusciti come Viola (82.5), Cataldi (84.6) o Enrico Brignola (85.4).
A rendere difficile l’inserimento di Sandro potrebbero essere – oltre alle condizioni fisiche – anche le problematicità che sempre accompagnano un calciatore straniero che arriva a gennaio nel nostro campionato oltre al fatto che a volte il brasiliano, giocando da no.6, ha mostrato una certa tendenza a farsi attirare fuori zona dai trequarti che gravitavano intorno a lui. Il posizionamento di Sandro è qualcosa su cui De Zerbi dovrà lavorare per evitare l’aprirsi di pericolosi spazi davanti alla difesa del Benevento. In questo sarà importante il lavoro dei compagni di reparto che dovranno aiutare Sandro a non rimanere solo, soprattutto nelle fasi di transizione negativa. De Zerbi dovrà quindi costruire qualcosa intorno a lui. Il brasiliano dovrà inoltre essere istruito ad utilizzare correttamente il proprio fisico nei contrasti, una delle sue caratteristiche peculiari che però, a volte, lo ha portato ad azzardati interventi in tackles.
Tackles duri che a volte portano ad espulsioni.
Insomma, su Sandro ci sarà del lavoro da fare, nella speranza che il brasiliano si riveli un tassello importante per la rincora salvezza del Benevento e non soltanto un grande arrivato tardi in Serie A.