Foto: IMAGO / Sports Press Photo
Quando nella prima frazione di partita, a tempo scaduto, Bruno Fernandes ha sistemato la palla a terra, poco oltre il limite dell’area avversaria, molti sulle tribune di Old Trafford sapevano che qualcosa di magico stava per accadere. D’altronde stiamo parlando di uno dei migliori battitori di calci piazzati del mondo, un vero e proprio specialista. E infatti…
Traendo vantaggio anche dall’errore dell’arbitro Anthony Taylor (che faceva collocare la barriera dell’Arsenal oltre i 9.15 metri regolamentari), il giocatore portoghese faceva partire una parabola che andava ad insaccarsi alla sinistra di David Raya.
Il portiere spagnolo dei Gunners era tutt’altro che incolpevole. L’ex estremo difensore del Brentford infatti assumeva prima della battuta un posizionamento eccessivamente spostato sulla propria destra, lasciando colpevolmente sguarnito proprio il lato mancino della porta che era chiamato a difendere.
Questo fattore, unito all’eccessiva distanza della barriera dell’Arsenal dal punto di battuta, consentiva a Fernandes di non doversi preoccupare di imprimere troppa potenza alla palla né di doverla alzare molto, col rischio di mandarla alta sopra la traversa.
Christian Eriksen, parlando a Sky Sports dopo la partita, ha proprio sottolineato questo aspetto dicendo che la distanza della barriera ha aiutato Fernandes proprio perché, in questo modo, ‹‹non devi calciare il pallone così in alto. È più facile. Dà a Bruno un po’ più di spazio per metterlo sopra la barriera››.
In pratica al numero 8 dello United sarebbe stato sufficiente inquadrare lo specchio della porta per segnare. Cosa che si è puntualmente verificata. L’eccessiva distanza tenuta rispetto al lato sinistro della porta ha reso inefficace il tuffo di Raya, che avrebbe invece dovuto collocarsi in una zona più centrale fra i pali per avere qualche possibilità di arrivare almeno a toccare la palla calciata da Fernandes.
Al di là delle condizioni in cui è maturato il gol del vantaggio dello United, c’è da chiedersi dove sarebbe ora la disastrata squadra di Rúben Amorim senza i calci piazzati battuti da Fernandes. Basti pensare al fatto che tutti i gol segnati dal Manchester nelle ultime 6 partite disputate fra Premier e FA Cup (a partire da quello di Harry Maguire che ha consegnato allo United la qualificazione al quinto turno ai danni del Leicester, poi vanificata dall’eliminazione ai rigori subita ad opera del Fulham) sono stati realizzati da Fernandes o prodotti da calci piazzati da lui battuti.
Dal momento del suo esordio in Premier soltanto Mohamed Salah e Kevin De Bruyne hanno registrato un maggior numero di assist dell’ex centrocampista dello Sporting Lisbona. Numeri impressionanti, ai quali se ne aggiungono altri, che rendono bene l’idea di quale impatto Fernandes abbia avuto in queste stagioni nel suo club.
Il trentenne nativo di Maia (distretto di Oporto) è il leader tecnico dello United, nonché il giocatore ad aver messo a segno più reti (7) e registrato più assist (7) per la sua squadra in Premier quest’anno. Fernandes è anche il primo calciatore del Manchester per passaggi progressivi (8.86 per 90m minuti) e filtranti (0.75 per 90).
Contro l’Arsenal, nella partita che ha spedito la squadra di Mikel Arteta a quindici punti di distanza dal Liverpool capolista, l’importanza di Fernandes per lo United è stata resa ancor più evidente dal fatto che Amorim si è presentato in campo con un ultra difensivo 5-4-1 che lasciava poco margine di manovra in avanti. In campo infatti c’era solo un attaccante, Alejandro Garnacho, con Joshua Zirkzee arretrato e con Fernandes utilizzato da numero 6 in mediana.
Proprio la posizione in campo di Fernandes è stata recentemente oggetto di analisi in Inghilterra. Il portoghese sarebbe forse ancor più utile giocando sulla trequarti, in modo da poter legare centrocampo e attacco. Così facendo però lo United incapperebbe in un altro problema, vale a dire quello di far uscire la palla da dietro.
Pur restando una squadra che offre il meglio agendo in contropiede (e non dominando tramite il possesso, come vorrebbe il suo allenatore) lo United ha bisogno di un Fernandes che agisca in zone più basse per riuscire a portare la palla da una metà campo all’altra.
Togliere Fernandes dalla zona di rifinitura inaridisce la squadra, che fa fatica a creare occasioni pulite per le punte. Tuttavia, come detto, il Manchester non può fare a meno di un Fernandes coinvolto nel cuore del gioco per sviluppare una manovra decente.
In questo momento quindi Amorim non può togliere Fernandes dal centrocampo. La speranza per i tifosi dello United è che, in estate, la proprietà riesca a costruire una mediana funzionale al gioco del tecnico, consentendo così il riposizionamento del giocatore in zone più vicine alla porta avversaria.

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