Tutti pazzi per Morten Frendrup 

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In un campionato che, Inter e Salernitana a parte (i nerazzurri sono lanciati verso lo scudetto mentre i campani sembrano irrimediabilmente destinati alla retrocessione), è ancora di là dal poter emettere verdetti sicuri, c’è un non nutrito gruppo di squadre che si stanno avviando a concludere un torneo definibile come tranquillo.

Va queste va annoverato certamente il Genoa. Mai in reale pericolo per quanto riguarda il mantenimento della categoria, la compagine rossoblù veleggia infatti in una zona intermedia di classifica, in compagnia di Monza e Torino.

Per centrare questo risultato, sempre difficile per una neopromossa (pur se particolare come il Genoa, club che può contare sugli investimenti della 777 Partners), Alberto Gilardino ha costruito una squadra estremamente reattiva.

Il Grifone infatti tende a difendere con un blocco medio o basso, senza particolari ambizioni dal punto di vista del pressing (14.5 il dato relativo al PPDA), allo scopo di creare campo da aggredire in verticale alle spalle della linea difensiva avversaria.

Il gioco dei liguri è quindi diretto, come confermano i dati Opta relativi al basso tempo medio di possesso per azione offensiva (8.42sec) e allo scarno numero di passaggi effettuati a sequenza d’attacco (3.04).

L’obiettivo numero uno in fase offensiva è quindi quello di raggiugere il prima possibile i riferimenti più avanzati, vale a dire l’italo-argentino Mateo Retegui e l’islandese Albert Guðmundsson. Se di questi due giocatori si è detto e scritto un po’ di tutto nei mesi passati (soprattutto a proposito di Guðmundsson, segnalato da Soccerment come uno dei migliori dribblatori della massima serie con 36 riusciti) meno si è detto di altri elementi che pur stanno contribuendo in modo decisivo al buon andamento del campionato genoano.

Fra i cosiddetti altri, troppo lontano dai riflettori è risultato essere Morten Frendrup. Eppure la sua importanza negli equilibri della compagine genovese è rimarcata dal recente rinnovo di contratto (con la scadenza dell’accordo fra il Genoa e il danese portata dal 2026 al 2028) che potrebbe anche significare trattare migliori condizioni di vendita da parte della società nel prossimo mercato estivo.

Sì perché, se le cose dovessero continuare ad andare così, è probabile che più di un grande club europeo si interessi al ragazzo di Holbæk, comune danese di circa 70.000 anime nel quale Frendrup è nato nel 2001. Da qui il danese è poi arrivato nel sottre giovanile del Brøndby, uno dei club storicamente più importonati della Danimarca. Proprio dai Drengene fra Vestegnen (I Ragazzi della Periferia Occidentale) il Genoa lo ha prelevato nel gennaio del 2022.

Dal punto di vista tecnico, con Frendup parliamo di uno dei migliori ruba pallone del campionato. Non a caso Soccerment lo classifica nel cluster dei cosiddetti ball stealer, vale a dire quei centrocampisti con attitudini difensive marcate, che hanno appunto il compito di proteggere la difesa e recuperare la palla.

Fra i calciatori con le sue stesse caratteristiche Soccerment classifica Frendrup al terzo posto (con una media di 1.32 recuperi per 90 minuti di gioco) di una graduatoria guidata dal croato Milan Badelj (1.97), compagno di squadra del danese in rossoblù. Il che fa capire quanto sia efficace la cerniera di centrocampo costruita da Gilardino.  

Rispetto al capitano e agli altri compagni Frendrup si distingue però per registrare un maggior numero di riaggressioni (tentativi di riconquista della palla nei 6 secondi successivi alla perdita del possesso da parte della propria squadra in zona offensiva) con ben 59.

Inoltre, in base ai dati raccolti da Fbref il numero 32 del Genoa effettua 4.05 contrasti per 90 minuti, vincendone 2.1 (52%). La maggior parte di questi contrasti avvengono a metà campo (2.19) o nella trequarti difensiva (1.32), a riprova delle zone maggiormente occupate dal giocatore.

Nell’immagine seguente, prodotta con VideoMatch Presenter di Sics, osserviamo proprio un esempio del lavoro difensivo svolto dal calciatore rossoblù. La partita è quella recente di Napoli, che ha visto il Genoa ottenere un pareggio che è costato la panchina al tecnico dei partenopei Walter Mazzarri.

In questa circostanza, col Napoli in attacco, Frendrup si occupa di contenere l’azzurro Zambo Anguissa al limite dell’area genoana, per impedire al camerunense di concludere a rete o di fornire un assist ai compagni all’interno degli ultimi sedici metri. La copertura di Frendrup è eccellente e impedisce all’avversario di giocare palla, costringendolo poi a muoversi nella meno pericolosa zona laterale.

Una seconda situazione è invece tratta dalla sfida fra Genoa e Atalanta. In questa circostanza Gilardino ha schierato Frendrup da quinto. Una collocazione che sottolinea la versatilità del ragazzo  Nell’azione evidenziata vediamo il danese che si pone a metà strada fra l’esterno atalantino e Teun Koopmeiners, intercettando il pallone destinato a quest’ultimo.

Quelli presi in esame sono solo due esempi di quanto mostrato dal giocatore del Grifone. Come dichiarato dallo stesso Frendrup in una intervista concessa a Goal, ci sono ancora aspetti del suo gioco che possono migliorare ( ‹‹Credo di essere bravo a pressare e recuperare la palla ma voglio sviluppare il mio gioco per diventare più decisivo in attacco››).

E, in effetti, 1.3 passaggi chiave (che permettono cioè di superare almeno una linea difensiva avversaria) per 90 minuti sono ancora pochi.

Qualora dovessero verificarsi questi miglioramenti, il rossoblù potrebbe ambire a diventare un giocatore impattante anche in club con ambizioni al momento superiori rispetto a quelle del Genoa.

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