Il pareggio fra Lilla e Psg (1-1) ha detto molto dal punto di vista tecnico e tattico. Il posticipo disputato allo stadio Pierre Mauroy ha infatti confermato come Les Dogues possano ambire ad un piazzamento ambizioso quest’anno. In una Ligue 1 che, dietro i parigini, presenta una bella bagarre e una notevole dose di incertezza, la lorra per un posto nella prossima Champions sembrerebbe poter interessare anche la formazione guidata da Paulo Fonseca.
L’ex tecnico della Roma (alla sua seconda annata nel nord della Francia) sta facendo un lavoro straordinario. La partita contro il Psg, in questo senso, non è stata altro che una rappresentazione di quello che il portoghese ha costruito in un club con poco (per non dire nullo) budget, vale a dire una compagine in grado di primeggiare con l’élite del massimo torneo transalpino.
Ad aiutare Fonseca ci sono state le prestazioni di due acquisti estivi, Nabil Bentaleb e Hákon Haraldsson arrivati soltanto grazie alle cessioni di Carlos Baleba (Brighton) e Timothy Weah (Juventus). A questi va aggiunto Tiago Santos. Il connazionale di Fonseca ha trovato spazio in una linea difensiva che ha il proprio punto di forza nella coppia centrale formata da Alexsandro e Leny Yoro. Quest’ultimo, diciassette anni appena d’età, è una delle sorprese del campionato e, in prospettiva, una delle rising star del calcio francese.
Gli infortuni che hanno colpito Tiago Djaló e Samuel Umtiti hanno spinto Yoro verso una maglia da titolare. Il nazionale U21 si è fatto trovare pronto, andando a formare con Alexsandro un duo che ha contribuito a rendere il LOSC la seconda miglior difesa della Ligue 1 con appena 12 reti incassate (soltanto il Nizza di Francesco Farioli ha fatto meglio con 9).
Per affrontare una il Psg, Fonseca è poi ricorso ad una mossa a sorpresa, lasciando fuori dagli undici iniziali il suo attaccante più forte, il canadese Jonathan David, fin qui comunque autore di una stagione sottotono (appena 5 gol segnati in 16 partite). Il Lilla si è infatti presentato al cospetto dei campioni di Francia con una struttura fluida che ha visto il centrocampista Angel Gomes e il laterale destro kosovaro Edon Zhegrova come riferimenti più avanzati in un contesto che, per mandare in tilt il pressing alto uomo contro uomo del Psg, vedeva in partenza Yusuf Yazici agire come un falso nueve. A dare equilibrio alla squadra e a proteggere il reparto arretrato ci hanno poi pensato soprattutto Bentaleb e Benjamin André.
Per affrontare una formazione così organizzata, Luis Enrique ha scelto di apportare alcune modifiche al modo di sviluppare dei suoi. L’ex tecnico della nazionale spagnola ha infatti presentato un undici che si disponeva 3-2-2-3 in fase di possesso, con una prima linea costruttiva composta da Marquinhos, Danilo e Lucas Hernandez; una coppia di mediani formata da Warren Zaïre-Emery e Manuel Ugarte; due trequarti in Vitinha e Lee Kang-in dietro i tre attaccanti Ousmane Dembélé, Kylian Mbappé e Bradley Barcola.
Di particolare interesse era il posizionamento di Zaïre-Emery. Il giovane nazionale transalpino partiva infatti da terzino destro per andare poi a collocarsi come detto in mediana. Il perché di questa scelta lo ha poi spiegato lo stesso Luis Enrique nella conferenza post-gara: ‹‹in possesso volevamo un giocatore che occupasse il corridoio centrale, che servisse da supporto a Vitinha. In non possesso [Zaïre-Emery] doveva comportarsi da terzino destro››.

Dal punto di vista difensivo Luis Enrique ha definito la partita contro il Lilla ‹‹il miglior match della stagione››. Sarà…certo è che, secondo il match dashboard di Soccerment, il Psg ha concesso 1.91 non-penalty expected goals (NPxG) agli avversari, con un dato di ben 0.13 xG per tiro. I parigini hanno dominato il possesso (58.8%) ma hanno concluso meno del LOSC e con minor pericolosità.

Il cambio di sistema offensivo quindi (di solito il Psg quest’anno ha sviluppato 3-3-4 o 4-2-4) non ha giovato più di tanto, anche se il tecnico asturiano a fine gara sembrava abbastanza soddisfatto.
‹‹Sì, c’è stato un cambiamento in funzione del gioco, perché si vanno ad occupare degli spazi in modo differente a seconda dell’avversario…siamo riusciti a generare delle situazioni di controllo. I primi ottanta minuti sono stati molto buoni, poi però non siamo più riusciti a fare il giusto pressing, bisogna sempre saper occupare gli spazi››
Così come rivedibile è stata la decisione di schierare Mbappé da numero 9. Il fatto che Mbappé abbia segnato appena una rete su azione nelle quattro partite e mezza disputate da centravanti (dati L’Équipe) potrebbe forse dire qualcosa.
Nel finale poi, complici anche i cambi di Luis Enrique (fuori Dembélé e Danilo Pereira), il Psg ha perso il controllo della gara, favorendo la rimonta del Lilla che si è concretizzata con una rete nel recupero realizzata da David, entrato pochi minuti prima la posto di Yazici.
Un pareggio meritato, che premia il forcing finale del Lilla e testimonia, come detto in apertura, il gran lavoro che sta svolgendo Fonseca. Da parte sua il Psg non è ancora né carne né pesce. La squadra non ha ancora digerito il gioco di posizione estremo che vuole Luis Enrique. Fin quando non ci sarà una evoluzione, i parigini faranno fatica a dominare il campionato. Il che non significa che non lo vinceranno. La questione però è se Lucho riuscirà a dare una identità precisa alla squadra prima del doppio confronto con la Real Sociedad alla ripresa della Champions.

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