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Guida galattica alla Ligue 1 edizione 2023-24

Comincia questo weekend la nuova stagione di Ligue 1. Il campionato transalpino, troppo spesso sottovalutato, si presenta quest’anno ai nastri di partenza con tante storie da raccontare e molte squadre da seguire, nonostante il fatto che l’annata cominci, come sempre, col mercato ancora in pieno svolgimento.

In questo articolo introdurremo alcune delle compagini che, al via, meritano maggiormente di essere attenzionate, in attesa che il campo confermi o modifichi questa lista e senza parlare delle questioni inerenti il Psg, alle prese con la nuova gestione tecnica affidata a Luis Enrique, ma con tanti problemi ancora da risolvere: dalla grana Mbappé fino ai malumori di Neymar, passando per i problemi fiscali relativi a Jorge Campos.

‹‹C’è casino con Mbappé. L’anno scorso c’erano Lionel Messi, che non c’è più, Neymar che vuole andare via e appunto Mbappé. Hai perso il giocatore più forte del mondo e gli altri due vogliono andare via. Non sarà facile. L’ambizione è la Champions, ma iniziando così sarà dura›› dice Frédéric Bompard, ex vice di Rudi Garcia e attuale tecnico del Nîmes.

Nel sud della Francia troviamo l’ennesima rivoluzione in casa Marsiglia. L’OM si è infatti trovato a dover gestire un altro cambio di panchina, con Igor Tudor che ha lasciato dopo un solo anno, sedotto e abbandonato (?) dalla Juventus.

Pablo Longoria non si è abbattuto e ha portato in Provenza un suo vecchio amico, quel Marcelino García Toral col quale aveva avuto modo di lavorare in passato in Spagna. Sul cambio di modello di gioco che avverrà con il tecnico asturiano alla guida del Marsiglia avevamo già scritto qui.

In questa sede ragioniamo più che altro sui cambiamenti a livello di scelte che ci saranno a metà campo e in attacco. Nella zona nevralgica del campo, le amichevoli estive hanno fatto intravedere una preferenza da parte di Marcelino per la coppia formata da Geoffrey Kondogbia (che ha già giocato per lo spagnolo nella comune esperienza di Valencia nel 2018-19) e Jordan Veretout.

Una scelta che panchinerebbe Valentin Rongier (elemento cardine della mediana marsigliese con Tudor) e, soprattutto, Mattéo Guendouzi. Sarà difficile far digerire una stagione da comprimario all’ex Arsenal. Qualora le scelte venissero confermate non è dunque da escludere un ritorno di Guendouzi in Inghilterra, dove è seguito da Aston Villa e West Ham.

Di certo, Marcelino ha bisogno di recuperatori di palloni in mezzo per sostenere due ali offensive e due punte. Nei ruoli d’attacco sono in partenza Cengiz Ünder e Ruslan Malinovski, mentre hanno già lasciato Dimitri Payet (36 anni) e Alexis Sánchez (34). Ad oggi tocca quindi a Iliman Ndiaye, Ismaïla Sarr e Pierre-Emerick Aubameyang farsi carico della fase offensiva dell’Olympique.

È chiaro come centrare la qualificazione ai gironi della Champions sia fondamentale per Marcelino al fine di guadagnare immediatamente consenso in una piazza calda come quella marsigliese. L’esordio contro il Panathinaikos non è stato positivo. La squadra ha mostrato una ricerca, a volte esagerata, della profondità per Aubameyang.

Sempre nel sud dell’Esagono, ha cambiato guida tecnica anche il Monaco. La compagine del Principato si è affidata a Adi Hütter, ennesimo tecnico non francese a guidare i monegaschi. Anche dei principi di gioco dell’austriaco avevamo accennato non molto tempo fa.

Un aiuto nella transizione verso un modello di gioco verticale potrebbe venire dal mercato in essere, qualora il Monaco riuscisse ad assicurarsi le prestazioni di Folarin Balogun. L’attaccante statunitense (appetito anche dall’Inter) è infatti tornato all’Arsenal dopo il prestito al Reims. Il Monaco lo cerca per sostituire l’infortunato Breel Embolo, ma non sarà facile soddisfare le richieste economiche dei Gunners.

Secondo Florian Sabathier i monegaschi ‹‹sono riusciti a vendere bene dei giocatori francesi, cosa che li consentirà di progredire. Ma sul piano sportivo, da numerose stagioni, gli inizi in campionato seguenti ai turni preliminari di Champions sono stati pessimi e li hanno costretti a realizzare delle rincorse senza più errori, cosa che non è possibile fare sempre. L’arrivo di Denis Zakaria potrebbe cambiare la loro situazione perché manca un mediano da affiancare a Youssouf Fofana, come in passato con Tchouaméni o Bakayoko. Il nazionale svizzero può essere l’elemento mancante. Tuttavia, la politica sportiva del Monaco è difficile da comprendere, a partire da un allenatore che è seduto su un seggiolino eiettabile pronto a funzionare in ogni momento››.

Nello screenshot prodotto con VideoMatch Presenter di Sics osserivamo la disposizione 3-4-2-1 del Monaco durante la recente amichevole contro il Genoa.

Tatticamente sarà interessante seguire il Nizza, che ha affidato la panchina all’italiano Francesco Farioli. Il trentaquattrenne tecnico toscano porta in Costa Azzurra la sua versione del gioco di posizione, basata su una costruzione ragionata volta a smuovere il sistema difensivo avversario, sull’occupazione dei corridoi centrali del campo e sulla ricerca di uno contro uno sugli esterni.

La fase di possesso è paziente, proprio per invogliare la formazione in non possesso a rischiare l’attacco alla palla. Da questo movimento in avanti degli avversari si innescano poi una serie di movimenti consequenziali volti all’invasione degli spazi oltre le varie linee di difesa.

Per favorire il passaggio a questo tipo di calcio la proprietà INEOS ha messo a disposizione di Farioli Morgan Sanson e Jérémie Boga. Per quanto riguarda il primo, l’ex Aston Villa avrà il compito di gestire i flussi di gioco del Nizza in mediana.

La polar chart di Morgan Sanson, relativa alla stagione 2022-23.

Boga invece avrà una grande occasione di riscatto dopo i tempi difficili trascorsi a Bergamo, quando non è riuscito a integrarsi completamente nel calcio di Gasperini. Prevedibilmente, visto che Boga è un esterno d’attacco, un classico one-to-one explorer che difficilmente poteva adattarsi a giocare partendo più centralmente nel 3-4-2-1 dell’Atalanta.

A Nizza invece Boga, oltre a ritrovare Farioli (uno dei suoi allenatori durante l’esperienza comune a Sassuolo) ritroverà anche posizione e funzioni più congeniali a lui, all’interno di un sistema strutturato che gli consentirà comunque di partire dall’esterno. In porta infine il polacco Marcin Bulka è stato preferito a Kasper Schmeichel in virtù della sua miglior attitudine nel gioco con i piedi.

Gioco di posizione di casa anche al Nord, a Lilla per la precisione, dove Paulo Fonseca è stato forzato a rispettare il contratto e a restare con les Dogues, nonostante un mercato che si sta sviluppando a costo zero. Prima le partenze, alcune delle quali però per svincolo dei giocatori in questione (Benoît Costil, José Fonte, Jonathan Bamba) o per fine prestito (André Gomes) e poi gli acquisti. In pratica l’unica cessione che ha fruttato bene è stata quella di Timothy Weah alla Juventus.

Nella casella degli arrivi ci sono comunque dei nomi interessanti, vale a dire quelli di Samuel Umtiti (resuscitato calcisticamente a Lecce), del difensore portoghese Tiago Santos e del centrocampista islandese Hákon Haraldsson, messosi in evidenza nelle amichevoli fin qui disputate.

Restano però delle lacune da colmare, nonostante i recenti arrivi di Ignacio Miramon e Ivan Cavaleiro. In difesa ci sono i giovanissimi Leny Yoro (17 anni), Tiago Djalo (23) e Bafodé Diakité (22) che dovranno crescere in fretta. In avanti manca un partner offensivo per il canadese Jonathan David (nel caso in cui non arrivi nessuno si può ipotizzare Haraldsson con funzioni di sostengo alla prima punta). La panchina è corta. Si sperava di concretizzare a breve col giapponese del LASK, Keito Nakamura, col quale era già stato trovato un accordo economico, ma il giocatore è finito al Reims.

Dal punto di vista tattico il Lilla l’anno passato è stata la prima squadra del campionato per possesso palla (60.9%) al pari del Psg. Al di là dei cambiamenti in organico è quindi lecito attendersi un LOSC che cercherà di essere ancora protagonista con la palla, fluido (con passaggi dalla difesa a quattro ad una a tre in costruzione), con occupazione razionale degli spazi e massima attenzione alle riaggressioni a palla persa.

Un’altra squadra che desta curiosità è lo Strasburgo. Il club alsaziano è stato recentemente acquistato dal consorzio americano BlueCo (lo stesso proprietario del Chelsea), che ha deciso di chiamare in panchina Patrick Vieira.

Seguendo la linea della società londinese, lo Strasburgo non ha badato a spese, assicurandosi in questo mercato Abakar Sylla (Bruges) per €20 milioni e Emanuel Emegha (Sturm Graz) per €12. Si tratta dei due acquisti più dispendiosi nella storia dello Strasburgo.

Il Chelsea ha prestato il giovane Angelo Gabriel (18 anni), dal Saint-Étienne è arrivato il difensore Saïdou Sow mentre dal Bordeaux sono stati acquistati Dilane Bakwa e Junior Mwanga (€19 milioni in totale fra i due).

Dal punto di vista tattico la squadra era costruita per giocare un 5-3-2 di rimessa. Vieira però sta cercando, con l’aiuto del mercato, di trasformare lo Strasburgo in una formazione proattiva, che pratichi un 4-3-3 di possesso.

Altra proprietà americana è quella del Lione. Il magnate statunitense John Textor (già proprietario del 46 % delle quote del Crystal Palace, del Botafogo e del Molenbeekha) ha infatti acquisito l’87 % delle azioni dell’OL.

I rapporti fra Textor ed il tecnico Laurent Blanc sono già tesi. Le quattro sconfitte in precampionato non hanno contribuito a rasserenare gli animi. In più, a causa dei problemi avuti dal club con la Direction Nationale de Contrôle et de Gestion (DNCG, la Covisoc francese) il Lione deve abbassare il monte ingaggi.

Tuttavia l’OL non riesce ancora a liberarsi dei contratti di quei giocatori considerati fuori dal progetto tecnico (Karl Toko Ekambi, Youssouf Koné, Jeff Reine-Adélaïde, Tino Kadewere).

Le offerte sono soprattutto per il difensore Bradley Barcola per Castello Lukeba, che invece il Lione vorrebbe trattenere. 

La struttura della squadra è buona, con le conferme dei vari Alexandre Lacazette, Rayan Cherki, Corentin Tolisso, Maxence Caqueret e Dejan Lovren e con l’arrivo di Ainsley Maitland-Niles. Ma restano dubbi sulla conduzione di Blanc.

‹‹I problemi dell’Olympique Lyonnais sono li stessi riscontrati da altri club qui in Francia dopo l’arrivo di proprietari americani. Lo si è visto con i Girondins de Bordeau, che sono retrocessi›› dice Sabathier. ‹‹Blanc non ha più allenato a certi livelli dopo essere andato via dal départ du Paris Saint-Germain››.

Buone cose ci si attendono anche dal Rennes, alla terza stagione con Bruno Génésio alla guida e rinforzato dall’arrivo di Enzo Le Fée e Ludovic Blas. ‹‹Il Rennes ha fatto amichevoli interessanti, ha vinto con il Nottingham 5-0 e con il West Ham, ha preso Le Fée e Blas e hanno un allenatore molto bravo›› rimarca Bompard.

Per Sabathier ‹‹il Rennais uno dei club francesi che sta cercando di sedersi stabilmente nella parte superiore della classifica. Lo si è visto in queste ultime stagioni in Europa. I mezzi sono interessanti. E l’arrivo di giocatori come Le Fée o Blas può veramente apportare qualcosa in più. Sono due elemnti che giocano bene in campionato. Soprattutto Blas ha bisongo di mostrare, a 25 anni, di avere tutte le qualità per mostrare qualcosa in un ambiente con maggior esposizione rispetto a Nantes››.

In effetti il precampionato è stato ottimo per la squadra della Bretagna, che non sembra aver risentito della cessione record di Lesley Ugochukwu (€27 milioni) al Chelsea.

Il Lens, secondo a sorpresa l’anno scorso, difficilmente si ripeterà, dato l’aumentare della concorrenza e la cessione delle due stelle della squadra, Seko Fofana (Al-Nassr) e Loïs Openda (Lipsia). La squadra di Franck Haise (arricchita dai soldi della Champions) punterà ancora sul calcio verticale, a pressione, del suo tecnico, sperando nell’esplosione dell’attaccante Andy Diouf, pagato €14 milioni al Basilea.

Per finire, i nomi di tre tecnici da seguire: Luka Elsner (Le Havre), Carles Martínez Novell (Tolosa) e Pierre Aristouy (Nantes). Chissà che fra loro non possano trovarsi i prossimi Will Still o Régis Le Bris.

pascal-meier-Eo4TLdqXZkY-unsplash

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