Il Milan continua a rinforzare il proprio reparto avanzato e ad allungare la rosa a disposizione di Stefano Pioli comprando Noah Okafor. Il ventitreenne nazionale svizzero è cresciuto nel Basilea, squadra nella quale si è messo in mostra fino a meritarsi l’acquisto da parte del Red Bull Salisburgo.
Con gli austriaci Okafor ha giocato cinque stagioni, sciorinando buone prestazioni anche in Champions League. L’anno scorso, col Salisburgo, Okafor si è trovato anche sulla strada della stessa compagine rossonera.

Dal punto di vista tattico, l’ultima stagione sotto Matthias Jaissle ha visto Okafor agire prevalentemente da secondo attaccante, con libertà di svariare e di associarsi di volta in volta con i compagni che trovava sul suo lato forte, quello sinistro, come si evince anche dalla sua heat map relativa alla scorsa Champions.

Proprio agendo in quella zona di campo il neo-milanista ha messo in crisi il suo futuro compagno di squadra Pierre Kalulu in occasione della partita di andata disputata fra Salisburgo e Milan nell’ultima stagione.
Grazie alla sua tecnica in velocità lo svizzero ha reso complicata la difesa da parte di Kalulu, come si è ben visto in occasione del gol del Salisburgo. In quella circostanza infatti Okafor, su una palla strappata dagli austriaci a Bennacer, trovava la profondità fra Calabria ed il difensore francese, superando quest’ultimo in una situazione di uno contro uno che trovava il numero 20 rossonero così fuori equilibrio da finire a terra mentre l’attaccante svizzero batteva Maignan.
All’interno del costrutto tattico predisposto da matthias Jaislle, Okafor svolgeva le funzioni da target man, l’uomo verso il quale tendevano a dirigersi i flussi offensivi della squadra austriaca.
Abile ad attaccare la profondità e ad aiutare nella risalita del campo, pur giocando non certamente in una big europea, Okafor si è comunque fatto notare a livello realizzativo, registrando due reti fuori da un dato di 0.78 non-penalty expected goals (NPxG) in Champions.

Numericamente e idealmente Okafor arriva a Milano per sostituire Ante Rebić, la cui parabola rossonera è stata caratterizzata dal passaggio dall’essere un elemento tuttofare, buono per varie posizioni in attacco, a riserva velocemente sparito dai radar.
Come Rebić, anche Okafor può svolgere diverse funzioni per il Milan (compresa quella di numero 9 che attacca la profondità) e, come il croato, non è un cannoniere ma un giocatore he potrebbe tornare certamente utile a Pioli.
L’altro giocatore in procinto di sbarcare a Milanello è invece Samuel Chukwueze, ventiquattrenne mancino del Villareal. Nell’ultima stagione il giocatore nigeriano ha avuto una delle sue annate più prolifiche con la maglia del sottomarino giallo, segnando 13 gol e registrando 11 assist in 50 partite. La sua partita più iconica è stata certamente quella che ha contribuito a dare al Villareal una sorprendete vittoria per 3-2 al Santiago Bernabeu sul Real Madrid lo scorso aprile. In quella circostanza, oltre a segnare due reti, Chukwueze confermò la sua abilità nel risalire il campo con la palla.
Il dato totale degli expected threat (xT) su corsa (2.03), il migliore fra i giocatori del Villareal, rende bene l’idea di come il nigeriano sia un elemento in grado di spostare velocemente palla da una zona del campo ad una più avanzata, esattamente come Okafor. A questo aggiungiamo il fatto che Chukwueze è risultato il quarto giocatore di tutta La Liga per dribbling riusciti (88).
In fase di possesso, operando sul lato destro, l’esterno del Villareal è in grado sia di riempire lo spazio in ampiezza sia di tagliare verso il centro per liberare campo ai compagni di squadra.
Con Okafor e Chukwueze il Milan si aggiudica quindi due giocatori associativi che continuano la trasformazione che la società rossonera sta portando avanti durante questo mercato. È difficile da fuori (soprattutto prima che il campo emetta il suo verdetto) comprendere appieno la direzione che il club sta prendendo, ma l’impressione è quella che Geoffrey Moncada voglia affidare a Pioli una rosa più completa (con più opzioni e più lunga) formata da uomini sui quali il tecnico possa e voglia contare e che, di conseguenza, non facciano la fine dei vari Yacine Adli, Divock Origi, Aster Vranckx o Sergiño Dest, arrivati nel mercato passato e presto finiti ai margini del progetto tecnico.
Soprattutto, la sensazione è che il Milan, indipendentemente dal continuare col 4-2-3-1 come sistema base o da una alternanza col 4-3-3, vada verso la ricerca di una maggiore verticalità. Questo tenendo in considerazione anche il mercato svolto a centrocampo.
Inoltre davanti, giocatore come Cristian Pulisic, Okafor e Chukwueze (44 occasioni create nella Liga 2022-23) aggiungono sulla carta alla squadra di Pioli maggiore qualità nella creazione di quella superiorità numerica che spesso è mancata al Milan, troppe volte impantanatosi a livello di manovra e in difficoltà nel creare occasioni da gol contro squadre che difendevano con blocchi bassi.
(I dati su Samuel Chukwueze sono forniti da Soccerment, quelli su Noah Okafor da PlaymakerAI).

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