Editoriale

Il Barcellona licenzia Xavi

Le intricate vicende che hanno accompagnato le ultime stagioni del Barcellona non sono finite e, anzi, si arricchiscono di un nuovo capitolo. Il club catalano ha infatti deciso di esonerare Xavi appena un mese dopo che era stata annunciata la sua permanenza sulla panchina blaugrana.

In base a quanto riportato da The Athletic, la decisione di licenziare il tecnico sarebbe stata presa (o almeno formalizzata) dopo il meeting avvenuto fra lo stesso Xavi, il presidente Joan Laporta e il direttore sportivo Deco venerdì, prima quindi dell’ultima di campionato che vedrà il Barça opposto al Siviglia.

A far cambiare idea alla dirigenza catalana (già intervenuta a gennaio per convincere Xavi a rimanere dopo che l’ex centrocampista aveva dichiarato la sua intenzione di lasciare a fine stagione) sono state probabilmente alcune dichiarazioni rilasciate nei mesi scorsi dal tecnico, nelle quali Xavi precisava a stampa e tifosi che la condizione economica precaria della società catalana rendeva impossibile una campagna di rafforzamento come invece la piazza si aspettava.

Affermazioni che non son andate giù a Laporta, alla fine convintosi che la soluzione migliore fosse quella di cambiare la guida tecnica. Si chiude così la parabola tecnica dell’ex bandiera del Barcellona, dopo una stagione fatta più di bassi che di alti quest’anno ma che ha comunque visto Xavi riportare il titolo in Catalogna nella scorsa stagione (per la prima volta dal 2019) e rilanciare prodotti de La Masia, a partire da Lamine Yamal e Pau Cubarsi.

Al posto di Xavi, Laporta ha scelto Hansi Flick. L’ex allenatore del Bayern tornerà dunque in panchina dopo l’ultima esperienza avuta con la nazionale tedesca, conclusasi nel settembre del 2023.

Non si sa quanto questa scelta sia stata condivisa dal resto della dirigenza. Alcune fonti infatti riportano che Deco sarebbe stato d’accordo per il nome di Flick, mentre altre sostengono che il portoghese spingesse per Rafa Márquez, attuale tecnico del Barcelona Atlètic. Il nome del messicano era caldeggiato da Jorge Mendes, potente agente sempre molto ascoltato a Barcellona.

Cinquantanove anni, Flick è l’artefice della tripletta operata dal Bayern nella stagione 2019-20, quando i bavaresi conquistarono Bundesliga, coppa di Germania e Champions League, quest’ultima battendo in fiale il Psg.  Una stagione contrassegnata dal COVID.

Vedremo come sarà il Barça di Flick. Il tedesco dovrebbe ripartire dal quel 4-2-3-1 visto in Baviera e che, in Spagna, potrebbe ruotare intorno al lavoro sugli esterni di Raphinha e Yamal. In fase difensiva quel Bayern difendeva con una linea molto alta, come ha provato a fare anche Xavi col Barcellona (con esiti a dire il vero discutibili)

Vedremo se questo progetto tattico verrà effettivamente seguito da Flick anche col Barcellona. Poi bisognerà anche capire come il club potrà muoversi sul mercato e quali profili arriveranno a vestire il blaugrana.

Di certo Flick partirà con due grosse incognite delle quali tenere conto. La prima riguarda il già citato Rafa Márquez. Oltre che essere, come detto, spinto da Mendes (il che non è poco) il messicano ha anche il sostegno di altri personaggi influenti del mondo barcellonista (l’ex difensore, visto anche in Italia con la maglia del Verona, ha ricevuto tempo fa l’endorsment di un certo Gerard Piqué) dopo aver messo in evidenza con la filiale del club un gioco di stretta scuola Barça e aver contribuito allo sviluppo di diversi giovani interessanti (oltre a Cubarsi anche Marc Guiu).

È quindi verosimile ritenere che, alle prime difficoltà, il nome di Marquez venga agitato da stampa e tifosi (e, forse, anche da qualcuno nella stanza dei bottoni) come alternativa pronto uso per una eventuale sostituzione in corso d’opera di Flick.

L’altro dubbio intorno al tedesco riguarda il fatto che i successi ottenuti alla guida del Bayern sono appunto avvenuti durante una stagione anomala come quella della pandemia. Quando si è ritrovato poi alla guida della nazionale, il lavoro di Flick non ha dato gli esiti sperati, con la Germania eliminata a sorpresa ai gironi durante il Mondiale del Qatar.

Il documentario relativo a quella avventura mise inoltre in mostra un Flick in difficoltà nella gestione del gruppo. L’ulteriore, pesante sconfitta rimediata in casa contro il Giappone in amichevole (1-4) convinse infine la DFB a sollevarlo dall’incarico.

Per Flick quindi Barcellona rappresenta un’occasione di riscatto e anche una opportunità per dimostrare di essere ancora quell’allenatore moderno e vincente visto all’opera col Bayern.

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