La serata delle prime volte. Primo boxing day con soltanto una partita in cartellone, prima rete di Patrick Dorgu in trentotto partite disputate con la maglia dello United e prima vittoria del Manchester di Rúben Amorim non targato 3-4-3.
Sì perché il tecnico portoghese, come aveva fatto intendere alla viglia della partita (anche per l’assenza di Bruno Fernandes), ha scelto di affrontare il Newcastle rinunciando al sistema a lui tanto caro, foriero di successi allo Sporting Lisbona ma mai ben implementato in Inghilterra.
Addio (momentaneo?) dunque alla retroguardia a tre e spazio a un 4-3-3 con Lisandro Martínez e Ayden Heaven al centro della retroguardia, Diogo Dalot e Luke Shaw terzini, Dorgu alto a destra e a una mediana formata da Casemiro, Manuel Ugarte e Mason Mount, col numero 7 incaricato di andare a sostegno del centravanti Benjamin Šeško e di un Matheus Cunha pronto a tagliare centralmente partendo da sinistra.

All’interno di questa struttura era di particolare interesse il posizionamento di Dorgu. C’è da dire che, per il danese, non si è trattata di una novità. Già a Lecce infatti il ventunenne scoperto da Pantaleo Corvino era stato impiegato in quella zona di campo.
Contro i Magpies, partendo da destra, Dorgu aveva la possibilità di tagliare centralmente sul suo piede forte (il sinistro) per andare ad associarsi con i riferimenti più avanzati. Avere il proprio numero 13 collocato in quella zona consentiva inoltre ad Amorim di avere un elemento pronto ad aiutare Dalot quando si trattava di raddoppiare su Anthony Gordon. Una soluzione che aiutava i Manchester a limitare le sfuriate del numero 10 avversario.
Il primo tempo della sfida di Old Trafford è stato piacevole, molto intenso, con diverse transizioni e con la possibilità per entrambe le squadre di trovare la via del gol. A trovare il vantaggio erano i padroni di casa, grazie a una prodezza balistica di Dorgu da azione nata a seguito di una rimessa laterale.
Lo United comunque riusciva a creare anche in gioco aperto, pur a discapito di un certo equilibrio difensivo. In questo senso è stato buono l’impatto avuto dal giovane Heaven, mandato in campo viste le assenze di Matthijs de Ligt e Harry Maguire. Il diciannovenne difensore centrale, acquistato per un £1 milione dall’Arsenal lo scorso gennaio, si è distinto con otto palloni liberati, gli stessi del suo compagno di reparto, il ben più esperto Lisandro.
Al netto delle occasioni concesse dal Newcastle, Heaven ha comunque disputato una buona gara, contribuendo a mettere la museruola al temuto Nick Woltemade. Scegliere Heaven al posto di Leny Yoro è stato dunque un azzardo che, alla fine, ha ripagato Amorim.
Fra l’altro Heaven, alla sua quinta partita da titolare (su 7 presenze in Premier quest’anno) ha giocato sul centro-destra, lui che è mancino. «Giocavo sulla fascia destra, ovviamente sul mio piede debole›› ha detto il ragazzo a Sky Sports. ‹‹Con il mister giochiamo con tantissimi moduli: qualunque cosa faccia, sappiamo che funzionerà. Lo avete visto oggi».
Nella ripresa il Newcastle è partito forte, abbassando il baricentro dello United. Amorim ha dovuto rinunciare anche all’infortunato Mount, sostituito da Jack Fletcher, uno dei figli dell’ex centrocampista del club Darren Fletcher (anche l’altro, Tyler, era in panchina).
Con la squadra di Eddie Howe che spingeva, Amorim procedeva a mandare in campo anche Joshua Zirkzee e Leny Yoro al posto di Sesko e Casemiro.
La partita diventava un assedio degli ospiti, col Manchester che si arroccava dietro a difesa del risultato, cercando di ripartire in avanti quando possibile.
«Sì, soprattutto se guardi il secondo tempo: a volte siamo riusciti a difendere addirittura con una linea a sei, perché costretti, e abbiamo sofferto tutti insieme. Se avremo sempre questo spirito vinceremo tantissime partite. È una sensazione che dobbiamo avere: sapere che possiamo vincere le partite con lo spirito di squadra e restando uniti» ha detto Amorim nel post partita.
Anche se il Newcastle avrebbe meritato il pareggio (mancato anche per via delle occasioni buttate dai vari Joelinton e Gordon) alla fine ciò che resta è la vittoria dello United e la buona prestazione del primo tempo, che consentono al Manchester di salire al quinto posto in classifica prima di un trittico di partite sulla carta abbordabile, contro Wolverhampton, Leeds e Burnley. Pur con una fase difensiva da registrare, questo Manchester ha dimostrato che può andare in campo con un sistema diverso dal 3-4-3.
Dall’altra parte, Howe torna a casa con una sconfitta che non fa altro che complicare ulteriormente i piani dei suoi. Il Newcastle a oggi ha vinto soltanto una volta in trasferta in campionato (1-4 in casa dell’Everton), racimolando 6 punti su 27 totali nelle partite fuori casa. Troppo poco per una squadra che ha ambizioni di Champions.


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