From bad to worse. L’espressione che, in inglese, equivale al nostro di male in peggio, è quella più adatta a definire la situazione attuale del Manchester United, sconfitto anche dal Brentford (3-1) al termine di una gara che ha riassunto un po’ tutte le difficoltà attuali della squadra di Rúben Amorim.
Con questa battuta d’arresto, il fu glorioso United si trova ora ad aver raccolto appena 7 punti nelle prime 6 giornate di Premier. Una volta in corsa per vincere trofei importanti, oggi il Manchester fa fatica a centrare due vittorie consecutive.
Vediamo alcuni degli spunti che ci ha lasciato la sfida del Gtech Community Stadium.
La linea difensiva
Il lavoro dell’ultima linea dello United è stato a dir poco disastroso. Le prime due reti dei padroni di casa, entrambe messe a segno da Igor Thiago, sono arrivate a seguito di due clamorosi svarioni della retroguardia del Manchester.
Il numero 9 brasiliano ha approfittato delle difficoltà dei difensori ospiti nel leggere due lanci di quaranta metri partiti dalla retroguardia del Brentford. In occasione del gol del vantaggio, Luke Shaw e Matthijs de Ligt si trovavano troppo alti, con la conseguenza di lasciare da solo Harry Maguire contro Thiago. Come se non bastasse, il centrale inglese decideva di attuare un’improvvida uscita in avanti, nel tentativo di mettere in fuorigioco il giocatore delle Bees. Una giocata maldestra, che apriva invece a Thiago un’autostrada verso Altay Bayindir.
Poco tempo dopo, un altro errore della linea produceva l’azione che consentiva al brasiliano di raddoppiare. Il gol di Benjamin Šeško (il primo per lui dopo il trasferimento dal Lipsia) riportava lo United in gara, ma non influiva sul risultato finale visto che la squadra di Amorim non è poi stata in grado di pervenire al pareggio. E questo nonostante il fatto che il tecnico portoghese abbia finito la partita con anche Kobbie Mainoo, Joshua Zirkzee e Mason Mount in campo. Lo United non ha praticamente prodotto nulla per tutta la partita.
I rigori di Bruno Fernandes
Forse il risultato sarebbe stato diverso se il numero 8 del Manchester non si fosse fatto parare un tiro dagli undici metri da Mathias Jensen. Con i se e i ma, però, non si fa la storia. Certo ora il rapporto fra Fernandes e il dischetto, un tempo positivo, si è complicato. Con l’errore di Brentford il giocatore dello United è al secondo penalty sbagliato consecutivamente.
Il gioco su piazzato è stato fin qui una delle poche cose che ha funzionato nel Manchester di Amorim. Molto di questo successo è dovuto all’abilità di Fernandes nel calciare angoli, punizioni e rigori. Se anche questo aspetto dovesse cominciare a venire meno, lo United si ritroverebbe in guai ancora più grossi rispetto a quelli, enormi, nei quali si trova oggi.
Al netto di queste considerazioni c’è da sottolineare come Fernandes non sia stato messo nelle condizioni migliore per calciare. Il fallo di Nathan Collins su Bryan Mbeumo (che ha causato il rigore) è stato infatti rivisto dal VAR per una eventuale espulsione ai danni del difensore del Brentford. Questa revisione ha provocato un ritardo di circa quattro minuti fra il fischio dell’arbitro e l’esecuzione del tiro. Un tempo sufficiente per deconcentrare anche un battitore esperto.
E ora?
Praticamente dopo ogni gara disputata dallo United si torna a parlare della posizione di Amorim. D’altronde non può che essere così per un manager che ha perso 17 partite alla guida del Manchester, a fronte di appena 9 vittorie.
La domanda è: per quanto ancora potrà andare avanti questa situazione? I problemi che ha questa squadra sono talmente tanti che è difficile elencarli senza il rischio di scordarsene qualcuno. L’insistenza sul 3-4-2-1 come sistema base è uno di questi. La difesa è imbarazzante e, in attesa del debutto del belga Senne Lammens, non è stato risolto il problema di trovare un portiere affidabile.
Col Brentford ha esordito dal primo minuto il tridente offensivo formato da Mbeumo, Matheus Cunha e Šeško. In verità i tre non hanno nemmeno fatto malissimo, ma hanno avuto poco supporto dai compagni.
A centrocampo Amorim non riesce a trovare un mediano affidabile da affiancare a Fernandes. Ad oggi, in quella posizione, non hanno fatto bene né Casemiro né Manuel Ugarte. Diventa così sempre più inspiegabile l’ostracismo mostrato dal tecnico nei confronti di Mainoo.
A fine partita l’allenatore lusitano ha dichiarato che la sua squadra ha giocato la partita ‹‹come il Brentford voleva giocarla. Con lanci lunghi, seconde palle e senza mai imporre il nostro gioco. Abbiamo subito gol in transizione che conoscevamo già durante la settimana e su cui avevamo lavorato››.
Una dichiarazione preoccupante, che rende bene l’idea di come il Manchester non riesca a dettare il contesto tattico. Un problema in più da risolvere per Amorim mentre, nell’aria, si leva sempre più assordante il coro sacked in the morning.

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